Il Messaggero, 3 febbraio 2018
Renzi: 240 euro a figlio e sgravi per le assunzioni
BOLOGNA Un filo rosso lega il programma elettorale del Pd, che ieri Matteo Renzi ha presentato all’Opificio Golinelli, e l’azione degli ultimi tre governi. Un nesso che il segretario del Pd sottolinea illustrando le misure messe una dietro l’altra e i cento punti che dovrebbero esaltare ciò che si è fatto, «ed è tanto e ne siamo orgogliosi», e ciò che si intende fare nella prossima legislatura. «Abbiamo voluto offrire agli elettori un disegno complessivo, un’idea di Paese», sostiene il segretario commentando le sessanta pagine di testo che il programma ha «nella versione per nerd», come la definisce Tommaso Nannicini, e nelle quindici paginette di sintesi ad uso dei più pigri.
IL RUOLO DI NANNICINI
«Piccoli passi avanti, piccole cose concrete», sostiene il segretario che parla in una sala di quello che una volta era una fonderia e ora accoglie un centro culturale tra i più attivi a Bologna. In prima fila Tommaso Nannicini, che ha guidato il gruppo di lavoro al quale ha contribuito anche Yoram Gutgeld, ma il primo è candidato mentre il secondo ha fatto un passo indietro nei giorni di massimo caos. Renzi ringrazia Gutgeld e poi chiama sul palco quegli esponenti del Pd che in qualche modo rappresentano pezzi di programma. In platea molti esponenti Pd, dal ministro Franceschini a Guerini, da Bonifaci a Sandra Zampa, dal sindaco di Bologna Merola a Matteo Richetti ed Ernesto Carbone.
Sono quattro le chiavi di lettura del voluminoso programma che propone Nannicini: La credibilità, lo sguardo rivolto al futuro, le misure per tutti e non per pochi, l’Europa che innerva le cose da fare. Si tratta di un programma «credibile», sostiene Nannicini, «perché accanto alle proposte ci sono i risultati ottenuti in questi anni» e «tutti gli impegni di spesa sono inferiori alle risorse mobilitate nelle ultime 4 leggi di bilancio».
Sostegno universale alle famiglie. Una misura fiscale unica in grado di raggiungere anche gli incapienti con 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. Poi ancora il taglio del cuneo fiscale e molto altro ancora, ma tutto -sostengono – gestito come un buon padre di famiglia che fa previsioni per il nuovo anno tenendo conto delle entrate dell’anno passato e di qualche piccola entrata in più.
«Un programma cento per cento credibile, sostenibile, realizzabile», sostiene Renzi definendoli i «cento piccoli passi per l’Italia».
LA CRESCITA
La crescita c’è ma va potenziata e la priorità viene data al lavoro, come sottolinea Renzi e ribadisce Carla Cantone, la sindacalista pavese che lascia la Cgil e si candida «nel mio partito». Lavoro, invece dell’assistenzialismo in salsa grillina che per Renzi crea disoccupazione e lavoro nero visto che con 1600 euro del reddito di cittadinanza grillino per chi ha due figli, «conviene licenziarsi». Niente denaro per chi non fa nulla, ma reddito di inclusione e niente Flat Tax perché, come sottolinea Gutgeld, è una misura che aiuta un 5% di contribuenti dai redditi alti se non altissimi. Taglio delle tasse, ma selettivo per famiglie e giovani. Grande attenzione alle persone non autosufficienti, testimoniato dalla presenza e dall’intervento dell’avvocato Lisa Noja, e poi tanta Europa con Sandro Gozi che ha incassato gli applausi della platea quando ha attaccato i paesi dell’Est Europa che prendono i soldi ma non i rifugiati e ha rilanciato gli Stati Uniti d’Europa.
Un programma da sinistra riformista con grande attenzione ai temi sociali e molta cura nella difesa dei diritti che propone all’elettore una continuità di azione di governo e risultati migliori, ma senza rotture e paese di balocchi. «Noi siamo quelli della promessa di non fare promesse», lo slogan conclusivo che nelle intenzioni del segretario dem nega sia la discontinuità pericolosa, e già sperimentata del centrodestra, sia le mirabolanti e contraddittorie proposte grilline.