Il Messaggero, 3 febbraio 2018
Misure per 50 miliardi suddivise in 5 anni
Il programma del Pd non promette la luna come altri ma certo non è a costo zero per la finanza pubblica. Il solo taglio fiscale pari a 240 euro al mese a figlio fino a 18 anni (compresi i contribuenti esentasse, gli incapienti, che si vedrebbero recapitare un assegno a casa) costerebbe 9 miliardi (assorbendo gli attuali assegni familiari). Senza considerare il contributo per gli affitti dei giovani (almeno un miliardo); il raddoppio del Rei per i poveri (2 miliardi); il calo di 4 punti dei contributi sociali sui neoassunti (1 miliardo); il taglio al 22% (dal 24%) dell’imposta sulle imprese (3 miliardi). Assieme ad altri interventi minori siamo vicini ai 50 miliardi di euro. Il taglia e cuci renziano però verrebbe scaglionato su 5 anni e dunque, senza manovre lacrime e sangue, le risorse arriverebbero con finanziarie da 10 miliardi l’anno, procurati dall’aumento del Pil – che Renzi misura in un 2% annuo – e parte dalla magmatica spending review.