la Repubblica, 4 febbraio 2018
Quanta bellezza é nascosta nella ghisa
Come è bello scivolare nel Magma. Il Museo delle Arti in Ghisa della Maremma, a Follonica, è una felicissima sorpresa.
Progettato e allestito (in modo impeccabile) da Barbara Catalani, Marco Del Francia, Tiziano Arrigoni il Magma è nato nel 2013, ed ha recuperato l’antico Forno San Ferdinando, il cuore pulsante della cittadella della ghisa (le Reali Imperiali Fonderie) che il granduca Leopoldo II aveva impiantato a Follonica nel 1834. Il museo è articolato in tre spazi diversi: al primo piano sono esposti i modelli lignei delle opere che venivano fuse in ghisa, che erano vere opere d’arte industriali, peraltro di un gusto straordinariamente attuale. E qui il visitatore si accorge di quanti “pezzi” della sua città vengano da questi forni di Follonica: pezzi su cui non si è magari mai soffermato, che non aveva mai pensato come “arte”. Nel mio caso, per esempio, ho scoperto la provenienza dei magnifici balaustri che scandiscono il recinto di ghisa del Duomo di Firenze: elementi fondamentali, quanto anonimi, di uno dei luoghi più celebrati del mondo. Quante volte mi ci sarò appoggiato, fin da bambino: eppure, non li avevo mai guardati con attenzione. Il secondo piano racconta, con documenti originali e un potente apparato didattico, la storia del forno e dell’intero villaggio granducale di Follonica. E poi, scendendo intorno al vano impressionante del forno si giunge sottoterra, nell’inferno dantesco in cui lavoravano gli operai: i cui ultimi successori parlano al visitatore grazie a commoventi interviste in video. E qui si impara a conoscere la tecnologia della ghisa, nella sua lunga gloriosa storia. Arte, storia, lavoro: il cuore dell’Italia. A Follonica.