Corriere della Sera, 5 febbraio 2018
Le elezioni a «casa Padoan». La figlia in piazza, la sorella con il centrodestra
ROMA Le dimenticanze, tra parenti, non sono mai casuali: «Sono nata e vivo nella nostra bellissima e martoriata Roma. Non ho avuto esperienze politiche e rientro in quella che con termine improprio viene definita società civile. Svolgo da trenta anni la professione di architetto...» e via così tra una «esperienza maturata» e un «cardine dello sviluppo».
La discesa in campo di Maria Piera Padoan – candidata per il centrodestra alla Regionali del Lazio con Stefano Parisi per la lista Energia per l’Italia – arriva con 14 righe battute al computer e firma a penna blu. Un foglio che si nota soprattutto per quello che non c’è: neanche mezzo riferimento al fratello Pier Carlo, che poi sarebbe il ministro dell’Economia, candidato del Pd nel collegio di Siena e del Monte dei paschi. Uno che sta dall’altra parte della barricata, insomma, volendo accantonare per un attimo l’ipotesi delle larghe intese. Quel governissimo che potrebbe rimettere insieme Pd e pezzi del centrodestra. E forse anche loro, Pier Carlo e Maria Piera, perché se ora dovesse partire una canzone sarebbe «Mio fratello è figlio unico» di Rino Gaetano.
Chi li conosce dice che i rapporti sono un po’ freddini. «Non voglio essere considerata solo la sorella di» risponde lei a chi le chiede se ha informato il fratello della scelta di correre con Parisi, conosciuto ai tempi del liceo. Siamo tra adulti, nessuno deve chiedere permessi. Ma a casa Padoan sembra tirare una certa aria e lei non è l’unica a voltare le spalle a Pier Carlo. È lo stesso atteggiamento che ha la figlia del ministro, Veronica, tra i leader dell’organizzazione «Campagne in lotta», che si batte contro il caporalato, lo sfruttamento dei lavoratori nei campi. Veronica, canottiera nera e megafono sempre in mano, ha contestato in Puglia il ministro della Giustizia Andrea Orlando, collega del padre. Mentre in Calabria si è beccata un foglio di via, seguito da ricorso al sacro Tar. Guida il furgone che apre i cortei del suo collettivo, decisamente più a sinistra del Pd. Ma siede anche ai tavoli con sindaci e prefetti, senza far mai seguire al nome il cognome.
«Sono Veronica – ripete spesso – conta quello che faccio non chi sono».
Una delle prime apparizioni di Pier Carlo in tv, anni 90, era in una trasmissione di Raitre che si chiamava «Affari di famiglia». Parlava del futuro arrivo dell’euro. Lui non lo sapeva ma era un segno del destino.