ItaliaOggi, 3 febbraio 2018
Diritto & Rovescio
Sono insorti tutti, anche i più defilati e prudenti. Persino Paolo Gentiloni, il grande soporifero. O il ministro del lavoro Giuliano Poletti, che, dopo aver detto il vero («Per trovare un lavoro è inutile mandare in giro i curriculum a raffica ma è preferibile farsi aiutare dagli amici») ed essere stato fulminato dal popolo del web ma anche dai suoi colleghi, non ha più detto parola. Il quotidianone titola in prima pagina contro i «Bracciali di Amazon» non sui «braccialettini» come essi sono. Scende in campo indignato anche il commentatore che, per 30 anni, ha fatto andare le catene di montaggio della Fiat (quelle sì). Di che si tratta? Di braccialetti che, con un bip bip, aiutano i dipendenti Amazon a trovare al più presto gli oggetti che cercano negli scaffali. Semplificano il loro lavoro. Il vero scandalo, sul quale però non interviene nessuno dei big, è che Amazon non paga le tasse sugli utili che fa in Italia. Sulla battaglia per modificare le leggi che lo rendono possibile, silenzio di tomba. Oh, yes.