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 2018  febbraio 03 Sabato calendario

APPUNTI SULL’ESALTATO DI MACERATA

(ANSA) - ROMA, 3 FEB - SPARA DALL’AUTO CONTRO IMMIGRATI NEL CENTRO DI MACERATA FERMATO, FA SALUTO FASCISTA. CANDIDATO CON LEGA NEL 2017 Terrore a MACERATA: un uomo ha sparato nelle vie del centro da un’auto in corsa ferendo diverse persone tra cui due uomini di colore. L’uomo, che ha colpito anche nella zona dove abitava Innocent Oseghale accusato dell’omicidio di Pamela Mastropietro, è stato fermato nei pressi del Monumento ai Caduti della città. Il fermato, Luca Traini, un 28enne incensurato originario delle Marche, al momento dell’arresto è sceso dall’auto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del monumento. Si è poi girato verso la piazza e ha fatto il saluto fascista. Quando è stato bloccato dai carabinieri è stato trovato in possesso di una pistola e ha ammesso le proprie responsabilità. Era stato vicino a Forza Nuova e Casapound e candidato con la Lega alle amministrative nel 2017. Salvini. "Responsabili morali chi ci riempie di clandestini". Gentiloni: "Odio non riuscirà a dividerci". Appello Di Maio a silenzio. La madre di Pamela: "Basta violenza". La ragazza non conosceva Traini. Convalidato l’arresto di Oseghale. ---. 


FOTOMONTAGGIO DI LAURA BOLDRINI SGOZZATA COMPARE SU FACEBOOK LA DENUNCIA DEI SENTINELLI DI MILANO, POST RIMOSSO "Sgozzata da un nigeriano inferocito, questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici": è quanto scritto su un terribile fotomontaggio della testa insanguinata del presidente della Camera Laura Boldrini. Il post apparso su Facebook è stato reso noto dai Sentinelli di Milano, che lo hanno diffuso sulla loro pagina social, facendo nome e cognome di chi lo ha pubblicato, e prontamente rimosso.


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++ Sparatorie a Macerata: sparati due caricatori ++ 

Con pistola semiautomatica regolarmente denunciata (ANSA) - MACERATA, 3 FEB - Ha sparato proiettili contenuti in due caricatori Luca Traini, il giovane bloccato dai carabinieri dopo aver ferito sei stranieri nelle strade di MACERATA. E’ quanto emerge dall’indagine condotta dai carabinieri. I militari stanno comunque ancora valutando quanti colpi abbia esattamente sparato l’uomo. Potrebbero essere anche più di una ventina. I carabinieri stanno infatti ancora completando la perquisizione dell’auto di Traini. Il giovane ha utilizzato una pistola semiautomatica di marca straniera della quale - è emerso dagli accertamenti - era regolarmente in possesso. SEB/ML 03-FEB-18 17:05 NNNN


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AGI.IT – 

Si chiama Luca Traini, ha 28 anni, non ha precedenti con la giustizia e risiede a Tolentino, l’uomo che questa mattina ha sparato diversi colpi di pistola dalla propria auto ferendo sei persone a Macerata, una di queste secondo fonti ospedaliere è in pericolo di vita.

Da quanto è emerso in queste ore, nel 2017, Traini, che ha militato a lungo negli ambienti di estrema destra, si era candidato con la Lega Nord al consiglio comunale di Corridonia, sempre nel maceratese. Nel suo programma c’era anche il "controllo degli extracomunitari". Corridonia è la stessa città dove è presente la comunità di recupero Pars, quella da dove era fuggita lo scorso 29 gennaio Pamela Mastropietro, la 18enne di Roma trovata morta mercoledi 31 gennaio, fatta a pezzi e gettata in una stradina di campagna in due valigie. In queste ore sono circolate alcune indiscrezioni, lasciate trapelare dalla segretaria provinciale della Lega, Maria Letizia Marino, che a radio Capital ha detto che proprio Traini «era innamorato di una ragazza romana tossicodipendente».

Intanto su Facebook è comparsa una pagina che inneggia a Luca Traini “Presidente”. Tra i messaggi, che si stanno moltiplicando in questi minuti, diversi inneggiano al gesto dell’uomo come vendetta necessaria alla barbara uccisione di Pamela Mastropietro. "Il gesto di luca deve farci riflettere, riprendiamoci la nostra nazione!", si legge tra i commenti postati in questi minuti, o chi chiede che gli sia conferita una "medaglia al valore" e ancora chi ne chiede l’immediata liberazione.

Ma anche chi critica la pagina: "che bei genitori gli admin Di questo gruppo, chissà con quali grandi valori cresceranno loro figlio. Mi auguro ve lo tolgano prima che possa diventare grande". 


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CORRIERE.IT –

È il marchigiano Luca Traini, incensurato, 28 anni, testa rasata, uno degli uomini a bordo dell’automobile dalla quale sono stati sparati alcuni colpi a Macerata. All’interno del veicolo è stata ritrovata una pistola Glock. Partito da Tolentino, il suo paese, avrebbe preso un caffè sulla superstrada e detto alla barista: «Ora vado a Macerata e faccio una strage». Il giovane — fermato dopo la strage — è sceso dall’auto con un tricolore legato al collo, ha fatto il saluto romano e urlato «Viva l’Italia» davanti al monumento ai Caduti e si è arreso alle forze dell’0rdine. È l’autore della sparatoria che sabato mattina ha seminato il terrore nelle vie del centro di Macerata. Almeno sei persone, tutte straniere, sono rimaste ferite: una in maniera grave ma cosciente, mentre gli altri sono stati dichiarati fuori pericolo. Ad aprire il fuoco da un’Alfa 147 a caso contro le persone di colore che trovava in strada è stato il giovane — legato ad ambienti dell’estrema destra e candidato con la Lega Nord alle comunali di Corridonia nel 2017 —, che è stato poi bloccato in piazza della Vittoria. L’attentatore si sarebbe fermato volutamente nella piazza, dove si trova il monumento ai Caduti. Con un tricolore legato al collo è sceso dall’auto lasciando la pistola e si è diretto a piedi verso il monumento dove è stato bloccato.

Il sindaco: «Restate in casa»

«Restate in casa» era il messaggio lanciato dal sindaco di Macerata Romano Carancini dai profili social del Comune durante i momenti più concitati. Poi ne ha fatto un altro quando la situazione di pericolo è rientrata. Anche l’uscita dalle scuole era stata bloccata sino al termine dell’emergenza. Posti di blocco erano stati istituiti in città da parte delle forze dell’ordine. Il ministro degli Interni Marco Minniti è atteso alle 18.00 per partecipare alla riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.

La «vendetta»: colpita anche la sede del Pd

Una delle ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine è che si sia di fronte a una «vendetta» nei confronti della comunità nigeriana. Di nazionalità nigeriana è infatti Innocent Oseghale, l’uomo accusato di aver ucciso Pamela Mastropietro e di averne smembrato il corpo. Sabato il gip ne ha confermato l’arresto e di fronte al magistrato il nigeriano si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alcuni colpi durante la sparatoria hanno colpito anche la sede cittadina del Pd. «Grazie ai Carabinieri per la prontezza di intervento in un momento di grande apprensione per la città di Macerata», ha scritto su Twitter il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

La replica di Salvini

«Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle», poi, «è chiaro ed evidente che un’immigrazione fuori controllo, un’invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale»: così il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato l’arresto del 28enne italiano autore della sparatoria. «Non vedo l’ora di andare al governo — ha detto il leader del Carroccio — «per riportare sicurezza, giustizia sociale, serenità in tutta Italia. Quindi nei termini previsti dalla legge, con la certezza della pena conto di riportare sicurezza e tranquillità nelle nostre città».

La ricostruzione della sparatoria

I primi colpi sono stati esplosi intorno alle 11,10 in corso Cairoli contro due giovani immigrati di colore, di cui uno è stato ferito. Un altro immigrato è stato colpito in via dei Velini, una donna africana è stata raggiunta dai proiettili nella zona della stazione. Un’altra sparatoria è avvenuta presso la zona dove sono stati rinvenuti i due trolley con il corpo smembrato di Pamela Mastropietro. «Io e la mia famiglia invitiamo tutta la comunità maceratese e non solo a calmare i toni. Quello che sta avvenendo a Macerata è ingiustificato, non si può rispondere a un atto di barbarie con altrettanta barbarie. Non bisogna farsi giustizia da soli», ha detto ai microfoni di RaiNews24 Valerio Verni, zio di Pamela.

Il gip convalida gli arresti, Oseghale in carcere

Il gip di Macerata Giovanni Manzoni ha — intanto — convalidato l’arresto di Oseghale, accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere in relazione alla morte della 18enne Mastropietro, il cui cadavere fatto a pezzi è stato rinvenuto in due trolley nelle campagne di Pollenza. Disposta la custodia cautelare in carcere. Il 29enne nigeriano, assisto dall’avvocato Monia Fabiani, si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Ci dispiace?! Ma chi se ne frega! Se ti avessero ammazzato una figlia così che diresti?», è il commento sul raid a colpi di pistola contro immigrati di colore Macerata del titolare del negozio di parrucchiere in via Appia Nuova in cui lavora Alessandra Verni, la madre di Pamela.


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REPUBBLICA.IT –

Paura per le vie del centro di Macerata per un raid razzista. Vereso le 11 un ragazzo di 28 anni, ha sparato dalla propria auto in alcune zone della città, ferendo sei persone e colpendo negozi ed edifici. Luca Traini, originario di Tolentino, incensurato, è stato bloccato dai Carabinieri in piazza della Vittoria, davanti al Monumento ai Caduti, mentre faceva il saluto romano (secondo fonti locali). Il giovane, al momento dell’arresto, ha ammesso di essere l’autore del gesto.

Un metro e 80, fisico atletico, rasato, è sceso dall’auto, si è tolto il giubbotto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua. Nel 2017 si era candidato alle elezioni comunali di Corridonia, in lista con la Lega Nord: prese "zero" preferenze.

Traini, a bordo di un’Alfa 147 nera, ha esploso i colpi davanti alla stazione, in via dei Velini e via Spalato, la stessa strada in cui abitava il presunto colpevole del delitto della ragazza fatta a pezzi, Pamela Mastropietro. Il giovane ha sparato anche a Piediripa di Macerata, a Casette Verdini, in via Pancalducci, e in Borgo San Giuliano. Nella sua corsa Traini ha colpito anche la sede del Pd.

Sono almeno sei i feriti, cinque uomini e una donna, tutti originari dell’Africa subsahariana e di età compresa tra i 21 e i 33 anni. Quattro dei feriti, tra cui la donna, sono già stati dimessi. Le altre due vittime sono in condizioni più gravi: uno si trova in ortopedia con una ferita a una gamba, il secondo ha una ferita da arma da fuoco a un braccio ed è stato trasferito all’ospedale di Ancona.

Tra le ipotesi del gesto avanza l’innamoramento "per una ragazza romana, 18enne tossicodipendente", come affermato dalla segretaria provinciale delle Lega, descrizione che coincide con il profilo di Pamela.

Dopo il fermo, il primo cittadino di Macerata, Romano Carancini, ha dichiarato il cessato allarme, affidandolo a Facebook: "Rientrata la situazione di pericolo in città. L’uomo che fino a poche ora fa girava armato in città è stato arrestato”.

Stamattina il sindaco aveva lanciato l’allrame, sempre su Fb: "Restate tutti in casa fino a nuova comunicazione. C’è un uomo armato in auto che sta sparando in città. Abbiamo fermato il trasporto pubblico. Abbiamo chiesto alle scuole di tenere i bambini all’interno fino a nuova comunicazione. Si consiglia di non muoversi per andare a prenderli fino a nuova comunicazione" è stato l’appello lanciato alla cittadinanza dal sindaco Romano Carancini dai profili social del Comune. Gli investigatori stanno vagliando le immagini delle telecamere delle zone interessate dalle sparatorie anche per capire la dinamica e le motivazioni del gesto. Polizia e carabinieri hanno attivato blocchi in vari punti della città.


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LASTAMPA.IT –

Aveva annunciato che sarebbe andato a sparare ai «neri» e così ha fatto. Una vera e propria caccia all’uomo quella messa in atto, questa mattina, da Luca Traini, 28 anni di Tolentino, il giovane che ha seminato panico e terrore per le vie di Macerata, sparando colpi di pistola dalla propria auto e ferendo sei persone, tutte di colore (sarebbero originarie del Mali, Nigeria e Ghana). Traini, testa rasata, una bandiera tricolore indosso, è stato bloccato dalla polizia davanti al monumento dei Caduti, dopo una folle corsa per le strade della città e trasferito in questura dove sta rispondendo alle domande degli inquirenti.  

Luca Traini, 28 anni, è incensurato e originario delle Marche. Quando è sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza e ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto sono state trovate la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua. L’uomo è alto circa 1,80, fisico atletico, calvo. Frequentava la palestra Robbys di Macerata e, secondo alcune fonti, aveva annunciato più volte: «Vado a sparare ai neri». 


Candidato alle Amministrative del 2017 per la Lega Nord  

Un anno fa, alle Amministrative del 2017, Luca Traini si era candidato nelle fila della Lega Nord al Comune di Corridonia, in provincia di Macerata. In questo manifesto elettorale appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il «controllo degli extracomunitari».  


Cosa è successo  

Un giorno di follia quello di Luca. Ha sparato in via Velini, via Spalato, Corso Cairoli, in pieno centro cittadino. I colpi hanno provocato danni ai negozi e agli edifici. Le zone in cui sono avvenute le sparatorie sono le stesse in cui si sono svolte le indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la ragazza romana di 18 anni, uccisa tre giorni fa e il cui corpo è stato mutilato in più parti e ritrovato di due trolley abbandonati nelle campagne del Maceratese. Via Spalato è quella in cui risiedeva prima di finire in carcere il nigeriano 29 enne e spacciatore accusato dell’omicidio della 18enne. 


Il sindaco di Macerata: “Allarme rientrato”  

Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, dopo aver lanciato alla popolazione un appello su Twitter: «Restate in casa», una volta dopo il fermo del presunto responsabile delle sparatorie ha subito avvisato i cittadini del rientrato allarme.  


Le reazioni  

«Odio e violenza non riusciranno a dividerci», ha dichiarato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, dopo le sparatorie a Macerata. «Delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti, questa è la legge, questo è lo Stato». «Le notizie che arrivano da Macerata mi lasciano attonito e inorridito: è una spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare. Ringraziamo le forze dell’ordine che hanno già fermato il folle autore di questo gesto», ha scritto su Twitter Pietro Grasso, presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha scritto: «Grazie ai Carabinieri per la prontezza di intervento in un momento di grande apprensione per la città di Macerata».  

«Non vedo l’ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle», ha affermato Matteo Salvini. 

Matteo Renzi su Facebook invita alla calma «Dopo i fatti di Macerata, vorrei fare un appello a tutti, ma proprio a tutti, alla calma e alla responsabilità. L’uomo che ha sparato, colpendo sei coetanei di colore, è una persona squallida e folle. Ma lo Stato è più forte di lui. Verrebbe facile tenere alta la polemica verso chi ogni giorno alimenta l’odio contro di noi. Ma sarebbe un errore: è tempo di calma e di responsabilità, davvero». Luigi Di Maio chiede il silenzio «Lancio un appello a tutti i leader dei partiti su quello che è successo a Macerata: stiamo in silenzio e non facciamo campagna elettorale sulla pelle della ragazza uccisa e dei feriti di oggi. Ho visto già che è partita la querelle tra i partiti politici, con accuse reciproche. Io faccio un appello alla sobrietà e al rispetto sia dei feriti di oggi sia della vittima di qualche giorno fa. Non è possibile che anche su una tragedia del genere si debba iniziare a fare la campagna elettorale».  

Intanto il ministro degli Interni Marco Minniti sarà alle 17.30 a Macerata per partecipare alla riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. È la decisione che, a quanto si apprende, è stata concordata nell’incontro tra il premier Paolo Gentiloni e Minniti. 



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MACERATA: FERMATO ERA LUCIDO, HA AMMESSO SUE RESPONSABILITA’ = 
Macerata, 2 feb. (AdnKronos) - Quando è stato bloccato era lucido e ha ammesso le sue responsabilità Luca Traini, il 28enne fermato per avere sparato a sei migranti stamattina a Macerata. E’ quanto si apprende dai carabinieri. Il giovane, che ha aperto il fuoco in alcune zone del centro e verso Pollenza, al momento del fermo non avrebbe detto nulla su un possibile collegamento con i fatti tragici che avevano già scosso la cittadina marchigiana giorni fa con il ritrovamento del cadavere della 18enne Pamela Mastropietro, fatta a pezzi e nascosta in due trolley. (Sci/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 03-FEB-18 16:23 NNNN


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MACERATA: AMICO TRAINI, NON E’ CATTIVO MA LO AVEVANO DEFINITO BORDERLINE = 

Roma, 3 feb. (AdnKronos) - Alto 1.80, testa rasata e sguardo perso. Luca Traini, 28 anni, originario delle Marche, è l’uomo che ha sparato dalla sua auto per le strade di Macerata, ferendo 6 immigrati. Al momento del fermo, si è avvolto in una bandiera tricolore davanti al monumento dei Caduti. Nella sua auto è stata trovata una pistola e una  tuta mimetica. Candidato con la Lega Nord l’anno scorso alle comunali di Corridonia, ma non era stato eletto. "Scherzavamo sul fatto che ’non aveva ricevuto neanche un voto’. Frequentava anche gli ambienti di estrema destra. E’ stato trascinato, per lui erano come una famiglia, quella che non ha mai avuto. E’ peggiorato molto dopo che l’ha lasciato la fidanzata. Ma non è cattivo, dentro è un buono", racconta all’AdnKronos Francesco Clerico, proprietario della palestra Robbys di Macerata e Tolentino, frequentata da Luca fino all’ottobre scorso. "Lo conosco da oltre 10 anni, l’ho visto crescere, era anche al mio matrimonio. In palestra era un cliente, non ha mai lavorato con noi. L’abbiamo dovuto mandare via, è stato cacciato proprio per quello che diceva, perché faceva il saluto romano, mi è dispiaciuto. Avrei voluto dargli una mano perché era senza famiglia. Il padre l’ha lasciato quando era piccolo, la madre era malata, viveva con la nonna". Da quello che racconta pare fosse anche seguito da un medico."Credo fosse in cura, da uno psichiatra, penso o forse da uno psicologo, diceva che lo avevano definito borderline. L’assurdo è che da noi in palestra aveva amici di tutte le parti del mondo, anche extracomunitari, ragazzi di colore. Rideva e scherzava con tutti". La cittadina di 15mila abitanti è la stessa, dove si trova la comunità di recupero ’Pars’, da cui è scomparsa Pamela Mastropietro, poi, ritrovata cadavere in due trolley e per cui è stato fermato uno spacciatore nigeriano. "Non credo la conoscesse, ma consideri che non lo vedevo da ottobre, appunto" conclude. (Chi/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 03-FEB-18 16:43 NNNN


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RITRATTO DELL’ESALTATO/1 – REPUBBLICA.IT –

Si chiama Luca Traini, ha 28 anni è incensurato e risiede a Tolentino, il giovane che ha seminato il panico per le vie di Macerata sparando colpi di pistola dalla propria auto e ferendo sei persone, tutti stranieri.

Alle elezioni del 2017, Traini era stato candidato con la Lega Nord al consiglio comunale di Corridonia, un comune di 15mila abitanti nel Maceratese, prese zero preferenze. In un manifesto elettorale, Traini appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. 

Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma c’era anche il "controllo degli extracomunitari". 

Corridonia cittadina situata nella valle del Chienti vicina al capoluogo, è la stessa dove opera la comunità di recupero Pars dalla quale era fuggita lunedì scorso 29 gennaio Pamela Mastropietro, la 18enne romana trovata morta mercoledi 31 gennaio. Dopo il suo fermo erano circolate delle indiscrezioni di una possibile relazione di Traini con la giovane. Per ora non ci sono conferme, ma la segretaria provinciale della Lega, Maria Letizia Marino, dice: "Era innamorato di una ragazza romana tossicodipendente".  

Traini, testa rasata, un metro e 80, fisico atletico, dopo gli spari e una folle corsa per le vie della città è sceso dall’auto, si è tolto il giubbotto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del monumento a Caduti. Si è poi girato verso la piazza e, prima di essere bloccato dai carabinieri ha fatto il saluto fascista. Al momento dell’arresto ha ammesso di essere l’autore del ferimento degli immigrati.

Prima di candidarsi con la Lega Nord Luca Traini negli anni scorsi era stato vicino a Forza Nuova e a CasaPound, secondo Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys di Tolentino frequentata dallo sparatore di Macerata, che lo conosceva da molto tempo. "Direi che da una decina d’anni era diventato così, prima aiutava il prossimo, era un buono - aggiunge - gli hanno inculcato idee sbagliate, è cambiato. Non ci aveva mai dato problemi in palestra. Aveva anche amici di colore. Ho provato tante volte a farlo ragionare. Chi si aspettava questo?".

Clerico ha rivelato che Traini "era andato in cura da uno psichiatra, che a quanto diceva lo aveva giudicato ’border line’". Una dimostrazione della quale "lui quasi era orgoglioso, a dimostrazione di quanto fosse ignorante e scemo - dice Clerico, che sostiene di conoscere Traini da una decina d’anni - Aveva una situazione familiare disastrosa: il padre se n’era andato quando era piccolo e la madre, anche lei con grossi problemi, lo aveva cacciato di recente. Luca viveva con la nonna. Ho provato tante volte ad aiutarlo, a riportarlo sulla retta via. Ha fatto dei lavoretti, ma duravano sempre poco - dice Clerico - Di solito come manovale, ma anche come buttafuori. Ultimamente aveva perso un altro lavoro".

Clerico non sa dire se quanto fatto da Traini oggi sia legato alla vicenda di Pamela Mastropietro: "Lo abbiamo cacciato dalla palestra a ottobre, aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E poi da tempo so che aveva una pistola", ha aggiunto Clerico.


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RITRATTO DELL’ESALTATO/2 – CORRIERE.IT –

Classe 1980, fisico atletico, calvo. E un tatuaggio con la forma stilizzata di una svastica sulla fronte. Si chiama Luca Traini, ha 28 anni ed è incensurato e originario di Tolentino, nelle Marche, l’uomo che a Macerata ha aperto il fuoco contro alcuni stranieri, prima di essere fermato dalla polizia. Era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 per il consiglio comunale di Corridonia con la Lega Nord. Nel programma, anche il «controllo degli extracomunitari». Corridonia è la città dove si trova la comunità «Pars», da cui è scomparsa Pamela Mastropietro.

La bandiera tricolore e il saluto fascista

Sentendosi braccato, dopo la sparatoria, Traini ha fermato l’auto davanti al Monumento ai Caduti di Macerata, è sceso dall’auto, ha indossato la bandiera italiana, ha fatto il saluto fascista e gridato «Viva l’Italia». A bordo della vettura una pistola, la tuta mimetica, sul cruscotto appunti a penna e bottiglie d’acqua.





«Cacciato dalla palestra»

Francesco Clerico, il titolare della palestra in cui Traini andava ad allenarsi, ha dichiarato di averlo «cacciato a ottobre». I due si conoscevano da «almeno 10 anni», ma recentemente, secondo Clerico, Traini «aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E da tempo so che aveva una pistola. Lo hanno rovinato le amicizie sbagliate, questi ambienti estremisti, ha situazione familiare disastrosa». Prima di candidarsi con la Lega Nord era stato vicino a Forza Nuova e a CasaPound, secondo Clerico: «Direi che da una decina d’anni era diventato così, prima aiutava il prossimo, era un buono - aggiunge -, gli hanno inculcato idee sbagliate, è cambiato. Non ci aveva mai dato problemi in palestra. Aveva anche amici di colore. Ho provato tante volte a farlo ragionare. Chi si aspettava questo?».


«Era andato dalla psichiatra»

Traini «era andato in cura da uno psichiatra, che a quanto diceva lo aveva giudicato "border line"», ha detto ancora Clerico, titolare della palestra Robbys in cui il giovane arrestato si allenava. «Lui quasi era orgoglioso di questa definizione, a dimostrazione di quanto fosse ignorante e scemo. Aveva una situazione familiare disastrosa: il padre se n’era andato quando era piccolo e la madre, anche lei con grossi problemi, lo aveva cacciato più di recente. Luca viveva con la nonna. Ho provato tante volte ad aiutarlo, a riportarlo sulla retta via. Ha fatto dei lavoretti, ma duravano sempre poco — dice Clerico — . Di solito come manovale, ma anche come buttafuori. Ultimamente aveva perso un altro lavoro». Clerico non sa dire se quanto fatto da Traini oggi sia legato alla vicenda di Pamela Mastropietro, la 18enne romana trovata a pezzi nel Maceratese. «L’avevamo cacciato dalla palestra a ottobre, non l’ho più rivisto», spiega.


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RITRATTO DELL’ESALTATO/3 – ILMESSAGGERO.IT

Luca Traini, 28 anni, originario delle Marche. Alto 1.80, la testa rasata, lo sguardo da duro. Faceva il vigilante in un supermercato di Tolentino. Nel 2017 si candidò alle elezioni comunali di Corridonia, in lista con la Lega Nord: prese "zero" preferenze. E’ lui l’uomo che ha seminato il terrore per le strade di Macerata, sparando dalla sua auto e ferendo 7 immigrati. Al momento del fermo, quando i carabinieri lo hanno bloccato, si è avvolto in una bandiera tricolore e ha gridato: «Viva l’Italia». Poi ha fatto il saluto fascista.

Corridonia è la città dove si trova la comunità «Pars», da cui è scomparsa Pamela Mastropietro, la ragazza romana uccisa e fatta a pezzi dal nigeriano Innocent Oseghale. Ultimamente - raccontano gli amici - era preoccupato. «Non dormo più - aveva confidato ad un amico - Sono preoccupato per la mia fidanzata che si droga. Sta male e io non so cosa fare». Potrebbe essere Pamela la donna di cui parlava?

Su Facebook nessuna traccia di lui. L’unica foto che si trova è postata da un amico: Traini è in palestra che mostra i muscoli. "Luca borderline Traini". «Luca era andato in cura da uno psichiatra, che a quanto diceva lo aveva giudicato ’border linè», racconta Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys in cui il giovane arrestato si allenava. «Lui quasi era orgoglioso di questa definizione. Aveva una situazione familiare disastrosa: il padre se n’era andato quando era piccolo e la madre, anche lei con grossi problemi, lo aveva cacciato più di recente. Luca viveva con la nonna. Ho provato tante volte ad aiutarlo, a riportarlo sulla retta via. Ha fatto dei lavoretti, ma duravano sempre poco. Di solito come manovale, ma anche come buttafuori». 

La situazione dell’uomo poi era peggiorata. «L’abbiamo cacciato dalla palestra a ottobre - racconta ancora Clerico, - aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E poi da tempo so che aveva una pistola.  Lo hanno rovinato le amicizie sbagliate, questi ambienti estremisti, ha situazione familiare disastrosa, lo conosco da 10 anni almeno». E un altro utente commenta: «I suoi problemi cominciavano da molto prima, purtroppo lo conosco dalle superiori, ma mai avrei pensato che si sarebbe arrivato a questo».

Traini viveva ancora con la mamma, chi lo conosce lo descrive come un ragazzo sorridente. Anche se ultimamente si lamentava spesso per gli spacciatori che ormai si erano impossessati della sua città. Diceva che non si sentiva libero di uscire di casa.

In un manifesto elettorale, Traini appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il «controllo degli extracomunitari».


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== Spari Macerata: Marino (Lega), forse innamorato di Pamela = 

(AGI) - Milano, 3 feb. - Luca Traini, ex candidato nelle file della Lega, autore del raid razzista di questa mattina per le vie di Macerata, "era innamorato follemente di una ragazza. La frequentava da diverso tempo. Era una 18enne romana con problemi di tossicodipendenza". A raccontarlo a radio Capital e’ la segretaria provinciale della Lega di Macerata, Maria Letizia Marino, che aggiunge un particolare non da poco: "ci sorge il dubbio" che la ragazza per cui Traini aveva perso la testa "fosse proprio Pamela", la giovane fatta a pezzi qualche giorno fa, per il cui omicidio e’ stato fermato un nigeriano. "Luca era molto preoccupato per questa ragazza - spiega Marino - per i suoi problemi con la droga. Noi non l’abbiamo mai vista e forse, a questo punto, proprio perche’ se era Pamela, si  trovava in una comunita’". (AGI) Cre 031632 FEB 18 NNNN


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Salvini, chi ammazza in galera, ma rischio scontro sociale 

(ANSA) - SAN LAZZARO (BOLOGNA), 3 FEB - "Chiunque spari e ammazzi ha nella galera la sua unica residenza, però, l’immigrazione fuori controllo, come denunciato dalla Lega da troppi anni, porta allo scontro sociale". Lo ha detto Matteo Salvini commentando quanto successo questa mattina a Macerata, dove in seguito ad una sparatoria in cui sono rimasti feriti degli immigrati, è stato arrestato un 28enne che era stato candidato per la Lega alle elezioni amministrative di giugno 2017. Infine, a chi ha criticato la Lega per aver alzato i toni dello scontro politico sui temi dell’immigrazione, Salvini replica: "Saviano è un chiacchierone che non merita risposta. Io non vedo l’ora di andare al governo per portare sicurezza, serenità e tranquillità. Chi ha fatto sbarcare centinaia di migliaia di finti profughi e troppo spesso veri delinquenti - ha concluso - ha sulla coscienza tanti troppi delitti". (ANSA). Y2C-MR 03-FEB-18 16:27 NNNN


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MACERATA, GENTILONI: NO A ESCALATION DI ODIO E VIOLENZA, FERMIAMOLA INSIEME 

OMR0094 3 OMP POL TXT Omniroma-MACERATA, GENTILONI: NO A ESCALATION DI ODIO E VIOLENZA, FERMIAMOLA INSIEME (OMNIROMA) Roma, 03 FEB - "Sparatoria contro cittadini inermi in una comunità già colpita dalla barbara uccisione di una ragazza. No a un’escalation di odio e violenza. Fermiamola subito. Fermiamola insieme". Lo scrive, in un Tweet, il Premier Paolo Gentiloni. red 031630 FEB 18 NNNN


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Sparatorie Macerate:Boldrini,basta odio,Salvini chiesa scusa 

(ANSA) - ROMA, 3 FEB - "Quanto accaduto oggi a Macerata dimostra che incitare all’odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini. Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo". Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini parlando della sparatoria di Macerata.(ANSA). SCA-COM 03-FEB-18 16:39 NNNN


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BOLDRINI SGOZZATA DA UN NIGERIANO – REPUBBLICA.IT 

MLANO - "Sgozzata da un nigeriano inferocito, questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici". Questa scritta accompagna un raccapricciante fotomontaggio della testa insanguinata della presidente della Camera Laura Boldrini. Il post apparso su Facebook è stato segnalato dai Sentinelli di Milano, che lo hanno diffuso sulla loro pagina social, facendo nome e cognome di chi lo ha pubblicato, e prontamente rimosso. In tanti, comunque, lo avevano già copiato e segnalato a Facebook. Repubblica.it ha deciso di non pubblicare il fotomontaggio.

La frase fa riferimento al caso di Pamela Mastropietro, la ragazza il cui cadavere è stato fatto a pezzi e chiuso in due valigie nel Maceratese. Un crimine per cui è stato arrestato uno spacciatore nigeriano.

Nel pubblicare il post, i Sentinelli hanno scritto: "Non crediamo sia più tempo come pratica da social di cancellare il nome e il cognome di chi scrive o pubblica cose così. Noi diamo per scontato che Laura Boldrini abbia un grado di protezione tale da non rischiare nulla, perché" di persone di questo tipo "si sta riempiendo il Paese con mandanti politici fin troppo noti".

"Ci siamo resi conto questa mattina di questo post, che - racconta Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano - ci è stato segnalato da persone che ci seguono, come spesso avviene, ma una volta che lo abbiamo diffuso chi lo ha pubblicato lo ha rimosso, probabilmente si è accorto che rischiava qualcosa". I Sentinelli hanno immediatamente segnalato il post a Facebook "e alcuni amici che ci seguono come studio legale - aggiunge Paladini - hanno già preso in mano la cosa".

Boldrini è da tempo oggetto di attacchi feroci, vere e proprie manifestazioni di odio, per le sue posizioni sul tema dell’immigrazione. E non soltanto sul web. L’ultimo oltraggio non molti giorni fa a Busto Arsizio, dove attivisti del Movimento Giovani Padani della Lega hanno dato alle fiamme in piazza un fantoccio raffigurante la presidente della Camera e uno che rappresentava il premier Paolo Gentiloni.

I precedenti attacchi erano stati ricordati dalla stessa Boldrini nel post scritto dopo il rogo del fantoccio: "La bambola gonfiabile, l’augurio di essere stuprata ricevuto dal sindaco di Pontivrea e dal segretario della Lega di San Giovanni Rotondo, la bufala creata dal capogruppo leghista al Senato che ha riversato tanto odio sulla mia famiglia".


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BOLDRINI SGOZZATA SU FACEBOOK –

«Sgozzata da un nigeriano inferocito, questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici»: è quanto scritto su un terribile fotomontaggio della testa insanguinata del presidente della Camera, Laura Boldrini. Il post-denuncia apparso su Facebook è stato pubblicato dai «Sentinelli di Milano», che lo hanno diffuso sulla loro pagina social, facendo nome e cognome di chi lo ha pubblicato, e prontamente rimosso. In tanti, comunque, lo avevano già copiato e segnalato a Facebook.

Nel pubblicare il post di minacce alla Boldrini, i Sentinelli hanno scritto: «Non crediamo sia più tempo come pratica da social di cancellare il nome e il cognome di chi scrive o pubblica cose così». «Noi diamo per scontato che Laura Boldrini abbia un grado di protezione tale da non rischiare nulla, perché» di persone di questo tipo «si sta riempiendo il Paese con mandanti politici fin troppo noti». «Ci siamo resi conto questa mattina di questo post, che - racconta Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano - ci è stato segnalato da persone che ci seguono, come spesso avviene, ma una volta che lo abbiamo diffuso chi lo ha pubblicato lo ha rimosso, probabilmente si è accorto che rischiava qualcosa». I Sentinelli hanno immediatamente segnalato il post a Facebook «e alcuni amici che ci seguono come studio legale - aggiunge Paladini - hanno già preso in mano la cosa».

Pochi giorni fa un fantoccio con le fattezze della Boldrini era stato bruciato in piazza a Busto Arsizio da esponenti del «Movimento Giovani Padani» della Lega, durante la festa tradizionale in onore della «Gioeubia», ricorrenza popolare del Nord Italia. I precedenti attacchi contro di lei sono stati ricordati dalla stessa Boldrini nel post scritto dopo il rogo del fantoccio: «La bambola gonfiabile, l’augurio di essere stuprata ricevuto dal sindaco di Pontivrea e dal segretario della Lega di San Giovanni Rotondo, la bufala creata dal capogruppo leghista al Senato che ha riversato tanto odio sulla mia famiglia».