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 2018  febbraio 02 Venerdì calendario

APPUNTI ANTEPRIMA Mussolini Massimo Populizio nel film Io sono tornato interpreta un Benito Mussolini che ricompare improvvisamente ai giorni nostri

APPUNTI ANTEPRIMA

Mussolini

Massimo Populizio nel film Io sono tornato interpreta un Benito Mussolini che ricompare improvvisamente ai giorni nostri. È il remake del tedesco Lui è tornato, dove è Hitler il protagonista.  Nella pellicola diretta da Luca Miniero ci sono anche le reazioni reali delle persone che per strada si trovavano di fronte il Duce Racconta Populizio: «Mentre giravamo, soprattutto nelle parti di candid camera, in cui registravamo le reazioni autentiche delle persone comuni, ho avuto la netta percezione che la gente non sappia o non ricordi più cos’è stato il fascismo, e ne vagheggi in qualche modo il ritorno suggestionata dalla convinzione che l’uomo forte sia la soluzione. Tanto che taluni parlavano non all’attore, ma proprio a lui, a Mussolini, con affermazioni agghiaccianti: “Con lei non ci sarebbe il problema dei migranti, perché lei li bombarderebbe in mezzo al mare”. Un clima diverso rispetto alla Germania, dove quando il finto Hitler camminava per strada, i tedeschi erano inorriditi, mica si facevano i selfie con il Führer. Da noi invece, tra ignoranza e rimozione, la censura sociale non scattava. Scattavano i saluti romani» [Antonello Piroso, La Verità].

Analfabeti

«Eravate un popolo di analfabeti, torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti» [Mussolini in Io sono tornato, cit.].

Depandance

Massimo Populizio da ragazzo ha abitato in una dependance della villa sull’Appia Antica affittata da Paolo Cirino Pomicino: «Vedendo da lontano quello che arrivava alle sue feste sfacciate, posso ben dirlo: l’ambiente intorno a Giulio Andreotti era proprio quello rappresentato da Paolo Sorrentino» [ibid.]. 

Padri

Lei ha alle spalle anni di teatro ad altissimi livelli, spesso sotto la direzione di Luca Ronconi, che lei ha considerato come un secondo padre.

«Sbagliando, perché non poteva essere un padre, ma è stato sicuramente un maestro, da cui ho imparato tantissimo, guadagnandomi la sua fiducia con dedizione, impegno e sacrifici. Era un quid pro quo, non mi ha regalato nulla. Ma non bisogna scambiare un maestro per un padre, sono figure necessariamente diverse» [Massimo Populizio a Piroso, cit.].