la Repubblica, 2 febbraio 2018
Un nuovo supermanager per il riassetto Mondadori
Mondadori accelera la metamorfosi e mette i libri sempre più al centro del suo futuro. Segrate ha annunciato che porterà tutte le attività nel settore – da quelle nel trade alla scolastica, dall’arte fino alle pubblicazioni internazionali – sotto un unico tetto. La nuova area di business, una realtà che vale 500 milioni di vendite l’anno, farà capo ad Antonio Porro, che scala le gerarchie nella casa editrice e assume il ruolo di vicepresidente (al posto di Gian Arturo Ferrari che resterà a Segrate come consulente) e amministratore di Mondadori Libri. Enrico Selva Coddè, attuale ad dell’area commerciale prende anche la responsabilità diretta di Electa.
Se si tratta di un ridimensionamento di quest’ultimo è sicuramente ben nascosto dal punto di vista formale: nella governance Selva aumenta le deleghe sui gioielli culturali (Einaudi in primis) di Segrate. Ma resta da vedere nella sostanza: non è un mistero che l’espansione del gruppo si indirizzi verso l’educational.
Per questo un uomo come Porro, che viene dalla scolastica e dalle fusioni e acquisizioni soddisfa le due esigenze. Quel che è certo è che il riassetto conferma la svolta strategica imposta da Marina Berlusconi al gruppo, sempre più concentrato sul business dei libri e sempre più “freddo” sui periodici. La nuova struttura varata ieri – dice Segrate – «ci consentirà di consolidare la leadership nel settore cogliendo opportunità di crescita in Italia e all’estero».
Il futuro di settimanali e mensili resta invece più incerto.
L’acquisizione di Banzai e l’ingresso nel digitale ha puntellato i risultati di questo settore (in utile per 8 milioni in Italia anche nei primi nove mesi del 2017). Mondadori però sta valutando la vendita dei periodici in Francia o un matrimonio “riparatore” a tre con Lagardère e Marie Claire. I giornalisti di Segrate hanno appena dichiarato lo stato d’agitazione contro possibili ristrutturazioni. Difficile però che i mal di pancia in redazione cambino i piani di Marina e del presidente Ernesto Mauri, che dopo aver messo a dieta il gruppo sembrano aver deciso di scommettere tutte le loro carte sui libri. Il mercato in Italia è del resto tornato a crescere nel 2017 dell’1,2%. Il boom di Amazon e delle vendite via e-commerce – salite dal 16,5% del totale nel 2016 al 21% lo scorso anno – non sembrano aver penalizzato più di tanto i conti di Mondadori. Sei dei dieci titoli più venduti nel 2017 portavano i marchi della controllata Fininvest che nei primi nove mesi dell’anno ha macinato nei libri 60 milioni di utili operativi. E adesso, grazie alla nuova struttura varata ieri, la società è pronta a crescere ancora.