Corriere della Sera, 2 febbraio 2018
Dalla lista nera al «salasso», il divorzio record dell’oligarca
Un altro divorzio milionario coinvolge uno dei paperoni russi, anche se non proprio tra i più ricchi. E lui, con un patrimonio superiore al miliardo di euro, non paga i 453 milioni di sterline (517 milioni di euro) che dovrebbe dare alla moglie, sposata a fine anni 90 e divorziata nel 2014. L’intero processo tra Tatjana e Farkhad Akhmedov, uno dei russi finiti l’altro ieri nella nuova lista nera americana, era stato tenuto segreto a Londra, dove molti dei cosiddetti oligarchi si sono trasferiti in questi anni. Ma in appello tutto è uscito alla luce del sole. Compreso il fatto che Akhmedov dopo la sentenza di primo grado non avrebbe dato «nemmeno un penny» alla moglie, che ha raccontato alla corte di aver allevato i due figli in Surrey senza una babysitter. Akhmedov avrebbe tentato di occultare i suoi averi spostandoli da una banca in Svizzera a un’altra nel Lichtenstein.
È uno dei divorzi più cari. I russi che hanno fatto quattrini a palate nell’epoca della de-sovietizzazione hanno il brutto vizio di cambiare in continuazione anche le mogli, oltre a tutto il resto. Dmitrij Rybolovlev, proprietario della squadra di calcio del Monaco, ha dovuto sborsare 603 milioni di dollari alla moglie Elena. Il patron del Chelsea Roman Abramovich ha divorziato due volte. Alla seconda moglie Irina ha dato solo 160 milioni di dollari. L’anno scorso avrebbe invece versato un miliardo di dollari alla terza consorte Darya Zhukova.
E Akhmedov pagherà? Non è certo, visto che è tornato in Russia. E l’anno scorso la Corte costituzionale ha emesso una sentenza che può costituire un precedente: lo Stato non deve rispettare la sentenza della corte di Strasburgo e versare 1,8 miliardi di dollari al magnate Khodorkovskij e ai suoi soci ai quali fu espropriata la Yukos.