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 2018  febbraio 01 Giovedì calendario

Ornella Vanoni: Porto a Sanremo il mio cuore libero. Ho perso l’Ego, vivo e canto meglio

Ornella Vanoni sembra divertirsi come in alcuni periodi topici della sua vita: «Il grande regalo mi è arrivato da Sergio Escobar, che mi ha chiesto: “Vorresti aprire la stagione dello Strehler?” Sono impazzita, mi sono rimessa in gioco, ho scritto una cosa nella quale fingevo di parlare, a Strehler. Poi è arrivato Baglioni, mi voleva in gara a Sanremo ma io gli dicevo: perché non mi mettete fra gli ospiti? Niente da fare. Poi mi hanno messo accanto Bungaro con la sua Imparare ad amarsi, e ho chiamato Pacifico che mi dice sempre che sono una muovipenne, ed eccoci».
Fra Pacifico e Bungaro, la canzone le è stata cucita addosso, come un vestito: «Si parla dell’amore, non di un amore. Si dice: “Gabbia di ossa/Libero il cuore”: sono io, questa. Ho perso la vanità, anzi ho perso l’Ego, e vivo e lavoro meglio». È la prima over 80 ad affacciarsi al Sanremone. La sua voce suona fresca come se gli anni non fossero volati.
È presa da mille pensieri, impicci, progetti. Persino le votazioni, persino Milva: «Votare? Voto la Bonino perché altrimenti non so per chi votare. E vorrei tanto che al Festival dessero il premio alla carriera a Milva. Se lo merita: ha portato in tutto il mondo l’Italia con canzoni colte. Ieri l’ho chiamata: era così contenta. Mi piacerebbe consegnarglielo io, quel premio. Però so già che non verrebbe lei a ritirarlo, ma Martina sua figlia. Speriamo che Baglioni ceda». Ma lei ha parlato con Baglioni? «Io no. Ma metterò su Facebook, su Twitter».
In che cosa consiste la saggezza dell’età, cara Ornella? «Bisogna accettare la vecchiaia, e stare attenti che il fisico non crolli. Frequentare l’osteopata. Deve reggere il corpo, ma prima di tutto la testa». Con Baglioni che rapporto ha, ha mai cantato le sue canzoni? «Ho fatto un duetto con lui, su Domani è un altro giorno. E mi ricordo quei meravigliosi festival che faceva a Lampedusa. È una persona estremamente educata, cortese, gentile».
Lei sembra particolarmente rilassata e allegra. Avrà mica un nuovo fidanzato? «Da 15 anni sono sola. Tutte le cantanti sono sole: a parte Mina, perché ha smesso di lavorare e ha potuto godersi una storia d’amore come Dio comanda». Lei non parla male degli uomini, in questo periodo nel quale se ne scoprono di tutti i colori? «Ci sono uomini e uomini. Neanche le donne sono perfette, ci sono quelle gelose, invidiose, che non hanno il senso dell’amicizia». Ma sul tema delle prevaricazioni maschili, si schiera con il movimento del #MeToo? «Mi schiero con le donne che hanno un lavoro umile. Quelle che lavorano alla Esselunga, le commesse: se le star vogliono far carriera, sono affari loro. E poi non credo che Asia Argento, una ragazza all’epoca di 21 anni con la sua esperienza, sia stata stuprata. Idem Jolie e tante altre. Penso con passione e tenerezza alle ragazze in condizioni precarie sottoposte alle avances degli uomini. Ma poi, è anche il modo che conta: a tutte piace essere corteggiate. Se è un gesto lieve, vogliamo farne una tragedia e trovarci poi solo uomini gay intorno? A me è andata bene, perché dopo i collegi ho incontrato Strehler e ci siamo innamorati. Non mi è mai successo niente di quel genere. O forse non l’ho fatto succedere».
Il tour di Ornella Vanoni «La mia storia» aggiunge le tappe di Firenze (16 aprile), Milano
(8 maggio), Napoli (12) e Torino (21), oltre a quelle già annunciate di Monza, (14 febbraio), Padova (16), Bologna (21), Brescia
(25 marzo), Roma (29)