Il Sole 24 Ore, 31 gennaio 2018
Blackstone punta 17 miliardi sui dati Reuters
Il mondo dell’informazione specializzata e dei dati finanziari è scosso da un nuovo terremoto: il fondo di private equity statunitense Blackstone ha preso di mira una quota del 55% nell’attività di Financial and Risk (quella che gestisce la piattaforma dati) della Thomson Reuters, che manterrà una quota di minoranza nel business. Le trattative, ormai definite in stadio avanzato e ieri sera arrivate sul tavolo del board della società anglo-canadese, vedono la divisione F&R, che conta per oltre metà delle entrate annuali di 11,2 miliardi di dollari dell’intero gruppo, valutata circa 20 miliardi di dollari. Stando ai termini discussi, adesso passerebbe di mano per un totale 17 miliardi, 4 miliardi in contanti e 13 miliardi sotto forma di nuovo debito della partnership creata sotto le bandiere di Blackstone.
La mossa del fondo statunitense, che ha in gestione asset per 387 miliardi, rappresenta l’ultimo tassello in ordine di tempo dei consolidamenti e riposizionamenti in corso tra grandi gruppi di media sulla frontiera dei servizi specializzati. Blackstone, se l’operazione sarà completata, diventerà automaticamente concorrente diretto dell’attuale leader nel segmento di financial data e analytics Bloomberg – destinato a banche, gestori di portafoglio, grandi investitori e istituzioni finanziarie. Bloomberg, con i suoi terminali e servizi, vanta al momento una quota del 33,4% nei dati e nell’analisi finanziaria contro il 23,1% di Thomson Reuters. Di recente, inoltre, Rupert Murdoch ha ceduto a Disney l’impero dello spettacolo di Fox mantenendo invece per ora il controllo del gruppo News Corp, che al suo interno ospita Dow Jones, a sua volta impegnato, seppur alle spalle dei due colossi, nel segmento.
Blacksone nel 2014 aveva già mosso i primi passi in questa direzione, rilevando per quasi un miliardo la Ipreso, società di software dedicato ai mercati dei capitali. Forte di una “cassaforte” in cerca di nuovi impieghi, come è il caso di numerosi fondi grazie ad anni di stimoli finanziari, la nuova scommessa rappresenta così un rilancio ma non giunge del tutto a sorpresa.
Thomson Reuters, controllata al 63% dalla famiglia canadese Thomson, da parte sua manterrebbe la restante quota del 45% nel business adocchiato da Blackstone. A Thomson resterebbero inoltre, almeno al momento senza cambiamenti annunciati, i servizi di informazione giornalistica di Reuters News e quelli specializzati rivolti alla professione legale e agli esperti di fisco e contabilità. L’intero gruppo è valutato circa 31 miliardi di dollari.
Nata nel 2008 dalla combinazione da 17 miliardi di dollari della canadese Thomson Corp con la britannica Reuters Group, l’azienda ad oggi aveva lei stessa messo a segno decine di acquisizioni a caccia di crescita, ma ha sofferto a causa di una difficile integrazione. I cruciali servizi di F&R, in particolare, hanno scontato le ripercussioni della crisi finanziaria prima e delle complesse riforme della regolamentazione del settore in seguito. Ancora nell’ultimo bilancio trimestrale a novembre, che ha mostrato un aumento delle entrate complessive del gruppo del 2% a 2,79 miliardi, le revenue del segmento oggi in gioco erano rimaste sostanzialmente stagnanti e avevano deluso le attese. Di recente il segmento era stato inoltre al centro di tentativi di riorganizzazione e snellimento nei prodotti. «I progressi compiuti nel rilancio della divisione si riflettono nell’interesse di Blackstone», ha indicato in queste ore in un memorandum interno il chief executive Jim Smith. Adesso la scelta è però diventata quella di muoversi verso una cessione della partecipazione di controllo a un protagonista dalle ingenti risorse, che promette di offrire maggior solidità finanziaria a simili attività anche in presenza di tensioni.