Libero, 29 gennaio 2018
Armando Siri: «Aliquota unica al 15%. Ecco com’è possibile»
È lei l’autore della proposta politica con più tentativi di imitazione nel centrodestra?
«Nel 2011 presentai per la prima volta il mio progetto di flat tax, l’aliquota fiscale unica, e nessuno mi filò. Quando la ripresentai, con Salvini, nel 2014, ci dissero che eravamo pazzi. Oggi Forza Italia prova a fare sua l’idea, dopo aver scoperto che gli elettori la vogliono».
Che differenze ci sono?
«Loro hanno fissato l’aliquota al 23%, noi al 15».
Alla fine vi accorderete su una via di mezzo?
«Non funziona così. La proposta di Forza Italia è ingiusta perché applica una maxi deduzione fissa di 12 mila euro che vale sia per il single che per le famiglie numerose e così mette a rischio la costituzionalità della proposta. In più fa uno sconto troppo piccolo alle aziende, che già godono di un’aliquota del 24%».
Mi spiega come funziona invece la sua?
«Semplice: 15% per tutti, persone e aziende, con però il quoziente famigliare: sotto i 35mila euro si possono dedurre tremila euro per ogni componente della famiglia, dai 35 ai 50mila sono deducibili solo i famigliari a carico».
Quanto ci costa il giochino?
«Quindici miliardi per le imprese, 48 per le famiglie».
E dove pensa di trovare tutti questi soldi?
«Un simile taglio delle tasse sarebbe un volano straordinario per l’economia: mi aspetto 7 miliardi di maggior incasso Iva grazie all’incremento dei consumi, 1,5 miliardi dai nuovi occupati che la flat tax genererà e 20 dall’emersione della base imponibile, visto che un fisco umano, accompagnato da sanzioni severissime, spinge a pagare le tasse, perché la gente vuole vivere serena».
Non bastano...
«Per il primo anno sono previsti 35 miliardi di extragettito, che nel secondo diventeranno 25, per aiutare la flat tax a prendere l’abbrivio. Equitalia vanta 1.054 miliardi di crediti che non riesce a riscuotere: prevediamo di recuperarne una parte dando la possibilità di pagare a saldo e stralcio il 6-10% del dovuto. E poi comunque, ho il salvagente».
E sarebbe: prevede clausole di salvaguardia?
«Se i primi anni non tornano i conti, aumentiamo l’aliquota fino a un tetto massimo del 20% per i redditi sopra 80mila euro. Un introito di 13,5 miliardi in più. E poi ci sono 12 miliardi di tagli alla spesa corrente per i provvedimenti “elemosina” collezionati dai governi precedenti».
Cosa risponde a chi dice che la flat tax aiuta solo i ricchi?
«Che in Italia i ricchi non ci sono, se pensa che su 40 milioni di contribuenti solo 450mila persone dichiarano più di centomila euro. La flat tax aiuta chi paga le tasse».
Padoan ha detto che l’Europa non la vuole...
«Balle: nella Ue già sette Paesi hanno la flat tax».
Che istanze economiche rappresenta la Lega?
«Rappresentiamo la resistenza delle professioni, dell’artigianato e delle piccole aziende alle umiliazioni di chi dice che se non si ha la laurea non si vale niente e che solo le grandi imprese hanno diritto a stare sul mercato. Sinistra ed Europa hanno ingaggiato una lotta alle piccole aziende perché esprimono indipendenza, velocità di filiera nel comando, qualità individuale: concetti che terrorizzano gli alfieri della globalizzazione».