il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2018
Sicuro è morto
Salve, sono un elettore del Piemonte e sento dire che ci mancherà tanto Fassino, dirottato in Emilia. Tranquilli, non vedevamo l’ora di liberarcene, e massima solidarietà ai compagni di Ferrara. Ma non fai in tempo a festeggiare, che a Torino ti ritrovi il più alto tasso di boschismo dopo Bolzano: il Pd piazza Marino, quello che non voleva parlare di Etruria in commissione Banche, e pure la Fregolent, che scrisse la mozione anti-Visco sotto dettatura della Boschi. Aridatece Fassino, anzi no: esageroma nèn.
Salve, sono un elettore della Lombardia e ho sempre combattuto la Lega. Volevo votare M5S. Ma a Varese mi piazzano Paragone, ex direttore della Padania, contro Bossi che l’aveva nominato direttore della Padania. Allora mi butto su FI, ma lì c’è la Votino, la portavoce di Maroni. Vado sul Pd, che però mi candida il manager Mor (ex Grande Fratello, ex corteggiatore di Uomini e Donne) e tre ex berlusconiani: Capelli, Bernardo e Alli, già braccio destro di Formigoni e imputato per abuso d’ufficio. Qualcuno può avere pietà di me?
Salve, sono un elettore della Liguria. Nel Pd abbiamo la solita Paita multiuso e Vazio, il sottosegretario che voleva gli ispettori contro Woodcock perché indagava su Consip. In FI ha fatto tutto Toti, il governatore Mediaset, non so se mi spiego. Aiuto!
Salve, sono un elettore del Trentino Alto Adige e mi ero quasi rassegnato a turarmi il naso per la Boschi: almeno – dicevo – corre nell’uninominale, col rischio di perdere il posto. Ora però scopro che è pure capolista nel proporzionale a Cremona-Mantova, Guidonia-Velletri, Marsala-Bagheria, Messina-Enna e Ragusa-Siracusa. Cinque paracadute cinque! E se poi, a fare su e giù dall’Alto Adige alla Sicilia, dalla Lombardia al Lazio, le piglia un infarto? Poi leggo la Pinotti che dice: “La Boschi va a Bolzano non perché sia un collegio sicuro, ma perché è dove ha molto lavorato occupandosi di riforma costituzionale”. E allora andatevene tutte aff… non fatemi parlare, vi prego.
Salve, sono un elettore del Friuli Venezia Giulia e ho sempre votato a sinistra. Già non vi dico la fatica, con Rosato-Rosatellum e la Serracchiani. Ora però mi ritrovo nel Pd pure Tommaso Cerno, che nel ’95 era candidato in An, poi amico dell’Udeur, poi della sinistra, poi filogrillino, ora renziano. E dice che in An ci andò “per Pasolini”. Ecco, passi tutto il resto, ma scomodare la buonanima di Pier Paolo è troppo. Mandi!
Salve, sono un elettore dell’Emilia Romagna, da sempre fedele alla ditta e persino al Pd.
Ma stavolta a Bologna mi ritrovo Casini, il nemico di sempre quando stava nella Dc e poi con B. E, a Ferrara, nientemeno che Fassino reduce dai trionfi a Torino. Lui dice che “in Piemonte voglio favorire il ricambio generazionale” (da noi no) e che qui si sente a casa perché “in Emilia sono stato tante volte e mi chiamano ancora segretario”. Cioè, oltre a farsi paracadutare, ci prende pure per il culo?
Salve, sono un elettore della Toscana ed ero molto contento di non trovarmi fra i piedi la Boschi (Renzi e Lotti bastano e avanzano). Ora però scopro che a Sesto Fiorentino arriva Giachetti che è romano. E, invece di chiedere scusa, dice pure che “in Toscana sono stato spessissimo”. Cos’è, uno scherzo? Pure io sono stato a Malindi, ma mica mi candido in Kenya. A Siena c’è pure Padoan, con tutto quel che ha combinato sulle banche. Magari voto 5Stelle? Uhm: a Firenze schierano contro Renzi l’ex Pd Nicola Cecchi, che nel 2016 fece campagna per il Sì al referendum perché “un brutto Sì è molto più motivante di un bellissimo No”. Quindi un bellissimo no grazie.
Salve, sono un elettore del Lazio. La destra mi candida Lotito, presidente della Lazio e della Salernitana, e la moglie di Mastella. Il Pd risponde con Lorenzin e Bonino, che ha appena ricordato quando governò con B. e si trovò bene. Ma che, davero?
Salve, sono un elettore dell’Abruzzo e speravo di liberarmi di quell’impiastro del governatore D’Alfonso, ma ora il Pd lo vuole in Parlamento. Ditemi che non è vero.
Salve, sono un elettore del Molise. Avrei votato volentieri Di Pietro, ma il Pd prima gli ha chiesto di correre, poi di non farlo perché è “giustizialista” e voterebbe contro un governo con B. Allora faccio prima e voto B.: lui almeno candida una bella figliola, Annaelsa Tartaglione, anche se nessuno sa perché.
Salve, sono un elettore della Campania ed ero tentato di votare per Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo ucciso dalla camorra. Mi era piaciuto il suo ultimatum a Renzi: “Niente nomi chiacchierati in lista altrimenti sarò costretto a lasciare, ho chiesto che con me ci siano i migliori”. Poi ho scoperto che i migliori in lista sono: Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo, imputato per bancarotta fraudolenta; Umberto Del Basso De Caro, indagato per tentata concussione e voto di scambio; Eva Avossa, imputata per abuso d’ufficio con De Luca padre; Nicola Marrazzo, imputato per peculato; Angelo D’Agostino, imputato per presunte mazzette; Franco Alfieri, candidato all’uninominale nel collegio del Cilento, definito da De Luca “uomo delle clientele come Cristo comanda” per le fritture di pesce in cambio di voti e imputato per omissione di atti d’ufficio; e il nipote di De Mita. Allora mi son buttato a destra, ma lì è peggio che andar di notte: Cesaro padre e figlio, Luigi ’a Purpetta e Armando ’a Purpettina, indagati per voto di scambio; Mimmo De Siano, imputato per corruzione; Nello Di Nardo, ex Dc, ex Idv, ora FI, cioè dal partito degli imputati al partito dei giudici e ritorno; e Lorenzo Cesa, quello che finì in galera per tangenti nel ’93 e disse “intendo svuotare il sacco”. Scusate, ma che differenza c’è fra Pd e centrodestra?
Salve, sono un elettore di centrodestra della Puglia e, a parte i residui di Forza Gnocca e l’avvocato Sisto che difende B. a Bari, mi tocca Fitto, quello che candidò alle Comunali la D’Addario, poi litigò con B. e dovettero dividerli prima che si menassero e ora vanno d’amore e d’accordo. Ma che ho fatto di male?
Salve, sono un elettore della Basilicata, Pd da sempre, e mettetevi nei miei panni. Già abbiamo la saga dei Pittellas: Gianni va in Senato e lascia il seggio all’Europarlamento al fratello Marcello, ora governatore in Regione dove sta arrivando Domenico, il figlio di Gianni. In più mi toccano Francesca Barra e l’ex sottosegretario berlusconiano Viceconte, e ho detto tutto. Che dite, voto LeU? Ah no, c’è Bubbico, come non detto.
Salve, sono un elettore della Calabria e, a parte il solito esercito di impresentabili, sono affascinato dalla figura di Giacomo Mancini jr., nipote d’arte, che ha già cambiato sei partiti, da sinistra a destra e ritorno: ora, se vince le elezioni, diventa deputato Pd; se perde, entra in Consiglio regionale con Fratelli d’Italia. E, delle due, non so quale sia peggio. Aiutatemi.
Salve, sono un elettore della Sicilia. LeU mi candida il vecchio Capodicasa, appena indagato per le Girgenti Acque. Il Pd mi mette addirittura il rettore di Messina Pietro Navarra, nipote del famigerato dottor Michele, patriarca dei Corleonesi. La destra è inutile che ve la descriva: fa tutto Miccichè, basta la parola. Che faccio, mi ammazzo?
Salve, sono un elettore della Sardegna. FI ricicla l’ex governatore Cappellacci, a giudizio per abuso d’ufficio (scandalo P3) e bancarotta fraudolenta. Il Pd risponde con Manca e Lai, imputati per peculato. Forse mi sparo.
Salve, sono un “elettore d’opinione” che se ne frega del voto di cambio e pure del voto utile: sempre camminato con le mie gambe e ragionato con la mia testa, mai chiesto niente di utile o inutile a nessuno. Volevo astenermi, ma poi ho capito che è quello che vogliono i partiti, ben contenti di tenersi i voti che controllano e di liberarsi di quelli che non controllano. Dunque andrò a votare. Per chi? Deciderò all’ultimo, in base al programma e ai candidati che più mi convinceranno. A proposito: sento dire che il mio collegio è “sicuro”. Mi sa che lorsignori si illudono. Sicuro è morto.