la Repubblica, 30 gennaio 2018
Figli, mogli e nipoti: le dynasty in lista. Il giudice dei Cesaro al congresso Fi
La lista fiore all’occhiello della destra laziale poteva non avere Mussolini nelle sue file? Certo che no. Così, preso atto del passaggio da tempo nel fronte forzista di Alessandra, Giorgia Meloni ha pensato bene di puntare sull’altra nipote del Duce, Rachele, figlia di Romano, che sarà quindi candidata alla Camera nel Lazio. Una scelta simbolica, un messaggio al proprio elettorato. Molto più spesso però i tanti parenti eccellenti piazzati nelle liste hanno ben altri motivi per essere in corsa: il consenso e la sua ereditarietà, in zone del Paese dove conta il sangue più delle idee, la casata più dei partiti.
In Sicilia ad esempio le dynasty del voto rimangono immutabili a qualsiasi ondata di umore tra gli elettori. A Messina, dove il Pd ha schierato il potente rettore dell’Università di Pietro Navarra, l’ex ministro Antonio Martino ha piazzato capolista nel suo collegio la nipote, Matilde Siracusano, con un passato da aspirante miss Italia. L’ex governatore Raffaele, condannato per voto di scambio, punta tutte le sue carte sul nipote, Giuseppe. Cognome salvo, come quello dei Cardinale, con l’ex ministro Salvatore che è riuscito a garantire un posto sicuro per la terza legislatura consecutiva alla figlia, Daniela. L’albero genealogico del voto nell’isola conta più di qualsiasi schieramento. I parenti in corsa sono tanti: c’è la figlia dell’ex deputato Gaspare Giudice, Domitilla, e il figlio dell’ex deputato Franco Mineo, uno dei fedelissimi di Gianfranco Miccichè, condannato in primo grado per intestazione fittizia di beni. E dove non arriva il sangue, arriva l’amore: capolista ad Agrigento per gli azzurri c’è la magistrata Giusi Bartolozzi, compagna dell’assessore regionale Gaetano Armao. Nella Sicilia altre famiglie crescono, come i Cancelleri: Giancarlo, leader dei 5 stelle nell’Isola è deputato regionale, la sorella Azzurra capolista alla Camera. Fidanzati, figli, nipoti, fratelli. Salendo in Calabria, in campo Andrea Gentile, figlio di Antonio, sottosegretario allo Sviluppo economico. In Campania al Senato c’è lady Mastella, Alessandra Lonardo, ex presidente del consiglio regionale che recentemente si era data alla pasticceria: per la precisione ai panettoni. A Salerno per i dem c’è Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo. In Campania si doveva candidare il figlio di Luigi Cesaro. Ma al fotofinsh fuori il rampollo, dentro il padre. Nonostante sia un pluri-inquisito è capolista al Senato. Cesaro è sotto inchiesta alla Procura di Napoli Nord per voto di scambio, insieme con suo figlio Armando e la consigliera regionale, Flora Beneduce, anche lei candidata al Senato. Ma Cesaro senior è indagato poi dalla Dda di Napoli per minaccia aggravata dal metodo mafioso, nell’ambito del processo sulle ruberie del Piano insediamento produttivo di Marano che vede imputati, e detenuti, i fratelli di Luigi, Raffaele ed Aniello Cesaro, per concorso esterno in associazione mafiosa col clan Polverino. Proprio in relazione a questo processo esplode il caso ricostruito da Repubblica. A guidare il collegio che giudicherà i due fratelli Cesaro è un magistrato, Giuseppe Cioffi, che si fa fotografare a una convention Fi. Lo scatto risale al 14 ottobre scorso a Ischia, stati generali di Fi. Postato sui social, gira. Cioffi figura insieme ad altri tre in giacca e cravatta, uno dei quali è consigliere municipale a Chiaia, Francesco Salerno. Legittima partecipazione alla vita politica? Non solo. I legami farebbero di Cioffi – che in passato è stato consulente della commissione antimafia – un interlocutore del partito che vede da tempo, in Cesaro, il plenipotenziario dei berlusconiani in Campania. Il nome del magistrato era anche stato fatto come possibile candidato, ma Cioffi ha smentito: «Mai stato avvicinato». Cioffi, d’altro canto, ha sfiorato la candidatura nel Pdl nel 2008, ma fu spodestato da Alfonso Papa. Un quadro, comunque, che poteva spingere il magistrato ad astenersi.
Tornando ai parenti in campo, nel Lazio gli azzurri puntano su Andrea Ruggeri, nipote di Bruno Vespa, in Piemonte su Paolo Zangrillo, fratello del medico personale di Berlusconi. In Lombardia, i 5 stelle lanciano capolista alla Camera Paola Carinelli, compagna di Vito Crimi, capolista al Senato. Il loro nido d’amore sarà quindi a Roma, tra Palazzo Madama e Montecitorio.