La Stampa, 30 gennaio 2018
Un passaggio in auto ti cambia la vita. Blablacar sonda i suoi utenti-viaggiatori: Il 93% durante il tragitto impara qualcosa di nuovo
Partono pensando che tanto non si incontreranno mai più. E allora salgono a bordo senza inibizioni: chiacchierano a ruota libera, si confessano, discutono, cambiano idea, raramente litigano e qualche volta s’innamorano. L’idea del viaggio come esperienza emotiva funziona: nasce con leggerezza e finisce per lasciare il segno. Tra partenza e arrivo una scintilla scatta quasi sempre, perché scegliere Blablacar per spostarsi da una città all’altra ha qualcosa di diverso rispetto al viaggio su un treno o sul bus. Non solo perché si può partire anche dalla periferia dimenticata, da quei luoghi in cui i mezzi pubblici non passano mai. Più che altro è una questione di esperienze e tantissimi, tra i 3 milioni di utenti italiani (60 milioni nel mondo), lo confessano candidamente. Ammettendo persino di aver avuto il coraggio di rivelare al compagno di viaggio un segreto che fino a quel momento avevano tenuto per sé.
L’incontro
Un passaggio in auto dunque può diventare una specie di palestra di vita, se è vero che il 58 per cento degli intervistati in Italia da Blablacar ha cambiato idea sull’argomento affrontato a bordo e che il 79 per cento si è portato giù dalla macchina un buon consiglio di vita.
Dagli sconosciuti s’impara e infatti il 93 per cento di quelli che attraversano l’Italia dice di aver scoperto qualcosa di nuovo grazie alle chiacchiere fatte in mezzo al traffico. Gli ospiti di Corrado, un cinquantatreenne che si sposta nei dintorni di Roma, lo raccontano in 30 pagine di recensioni: «Ambasciatore vulcanico – scrive di lui Ignazio – una fucina di informazioni preziose sul mondo e sulla vita, personali, e anche professionali».
Cambia l’algoritmo
Il metodo, dunque, è avvincente ma anche molto meno costoso del biglietto di un vecchio treno regionale. L’autostop digitale è degno sostituito dei treni lenti e degli autobus che fanno mille fermate. Il collegamento tra chi parte e chi ha bisogno di un passaggio è l’app: il segreto è l’algoritmo, il marchingegno misterioso che mette in comunicazione quelli che partono dallo stesso luogo e che hanno la stessa destinazione. O che perlomeno hanno una tappa in comune.
Per potenziare il servizio d’ora in poi l’algoritmo sarà in grado di affinare la ricerca. La nuova vita di Blablacar parte nei prossimi giorni e in poco tempo i seimila punti d’incontro che si creano in tutta Italia in un comune venerdì finiranno per moltiplicarsi. Dal sistema «da città a città», Blablacar sbarca nella sua seconda era, quella ribattezzata «da porta a porta».
Ritrovi più vicini
Insomma, per far salire in auto il passeggero sconosciuto non sarà più necessario studiare deviazioni, incontrarsi in una grande piazza o vicino al casello autostradale: «Grazie al nuovo motore di ricerca – annuncia il fondatore di Blablacar, Frédéric Mazzella – potremo fornire ai passeggeri risultati più accurati e mostrare quali tra i viaggi disponibili passeranno proprio a due passi dal loro luogo di partenza, senza la necessità di proporre manualmente cambi di percorso o tappe intermedie. La nuova dinamica renderà possibile la creazione di milioni di potenziali punti di ritrovo e, di fatto, trasformerà ogni strada italiana in una linea di trasporto».
E allora sarà ancora più facile partire da Milano per raggiungere Roncade, piccolo paese della provincia di Treviso. Affidandosi ai mezzi pubblici ci vogliono quattro ore e mezza e molta pazienza; si inizia la traversata con un treno ad alta velocità, poi si sale su un regionale ma si aspetta per quasi mezz’ora un bus che prima di giungere a destinazione fa quindici fermate. Prenotando un passaggio su Blablacar si dimezza il tempo di percorrenza ed è possibile approfittare delle 2127 auto che in un solo mese passano vicino a Roncade. Quasi come avere un parco di autobus a propria disposizione e con un grande vantaggio: parlare al conducente non è vietato.