La Stampa, 30 gennaio 2018
Sorpresa, M5S promosso in economia
Il Movimento Cinque Stelle è considerato dalla maggioranza dagli italiani il partito più adatto a gestire l’economia. Lo rivela un sondaggio Ipsos, condotto alla vigilia della stagione elettorale e realizzato per il libro Dieci cose da sapere sull’economia italiana (prima che sia troppo tardi).
Il partito che candida Luigi Di Maio a Palazzo Chigi è arrivato al primo posto, con il 20% delle preferenze. Segue il Pd, con il 19%, mentre Forza Italia si è fermata alla terza posizione con il 12%. La Lega non è andata oltre il 6% mentre la sinistra, oggi rappresentata da Liberi e Uguali, è stata scelta dal 2% dei votanti, seguita dai Fratelli d’Italia con un solo punto percentuale.
Tuttavia, anche se il M5S è stato giudicato il partito più capace, l’opzione che ha raccolto il maggior numero di preferenze da parte degli intervistati è stata «Nessuno di questi», con il 23%. E se a questo sommiamo la percentuale di quanti non hanno saputo rispondere, risulta che quattro italiani su dieci non sanno a chi delegare la gestione dell’economia o ritengono che nessuno tra i partiti proposti sia in grado di farlo.
Il sondaggio mostra inoltre come gli italiani dichiarino di considerare la competenza in materia economica un fattore molto importante nella scelta del leader cui affidare il proprio voto: ben il 43% degli intervistati si è detto molto attento alla preparazione dei politici. Ma talvolta la logica viene meno e l’istinto e le preferenze personali prendono il sopravvento sull’oggettività dei fatti.
Al quesito che chiedeva di scegliere tra un politico molto onesto, anche se non troppo competente, e un politico molto competente, anche se non sempre onesto, la preferenza è andata nettamente a favore della prima accoppiata, che ha raccolto il 64% dei voti. Solo il 19% degli intervistati ha affermato di essere più attento alla competenza; davvero un controsenso, no? Ma questa risposta è da contestualizzare, è una forma di rigurgito contro la corruzione, contro la Casta, e spiega in buona parte anche il successo del Movimento 5 Stelle. Complessivamente questi dati delineano un quadro ben poco rassicurante, ci consegnano un Paese diviso, un elettorato frammentato, tripolare e caratterizzato da incertezza e rassegnazione e che nelle sue scelte si lascia guidare in larga parte dalle emozioni. Il sondaggio porta alla luce la poca fiducia riposta dagli italiani negli esponenti di spicco dell’attuale classe politica e decreta la vittoria del partito di Nessuno.