Libero, 26 gennaio 2018
«La prima divorziata d’italia». Luisa Benassi: «Fui messa in piazza, ma mi ripresi e mi risposai subito»
Si chiama Luisa Giorgia Benassi, oggi ha 73 anni ed è la prima donna divorziata d’Italia. È stata proprio lei, che all’epoca aveva 25 anni e un figlio di 7, a inaugurare il 29 dicembre 1970 in un tribunale di Modena, la nuova legge che dava il via libera allo scioglimento dei matrimoni. Modenese, confezionista di abiti di serie, oggi è pensionata e nonna di un nipotino di venti anni che confida essere “il suo orgoglio”. Il suo, ammette a distanza di anni, è stato un primato scomodo. A tal punto che preferisce non parlarne, ma poi abbassa le difese e ci concede un piccolo balzo in quella parentesi di passato che le ha permesso di battere persino la Lollobrigida e di diventare la donna simbolo del divorzio all’italiana.
Signora Benassi, sono passati quasi 50 anni da quella firma... «Già, e meno male. Non è stato facile perché all’epoca mi hanno messo in piazza. Sa com’è, ero sulla bocca di tutti e allora non era certo come adesso che in pochi mesi puoi divorziare e non è più uno scandalo. Quando ho deciso di annullare il mio matrimonio, ho sollevato tante chiacchiere della gente. Comunque mi sono liberata del mio ex marito, ed è stato un sollievo», raccontava all’epoca Luisa. «Certo, se non mi avesse trattato come mi ha trattato, lui e la sua famiglia, non sarei venuta via da Castelvetro. Il giudice all’ultima udienza aveva parlato di impossibilità di ricostruire la famiglia. «Mi ha fatto di tutto, davvero».
Quella sentenza liberatoria, ha finito comunque per segnare la vita di Luisa, considerata per molto tempo una “donnaccia”. In casa il padre era contrario, la mamma non ne parlava e i parenti si erano divisi tra il fronte dei «hai fatto bene» e quello che invece contestava la ancora singolare scelta. Ma lei, coraggiosa, determinata e caparbia, aveva le idee chiare tanto da definire il suo matrimonio una vera «disgrazia». «E per fortuna ho potuto divorziare. Io mi sono liberata da un incubo. Subito non mi sembrava neanche, c’era tutta una confusione. Però è stato un bel lavoro. Se ci fosse un’altra nella vita di mio marito? Non mi interesserebbe, penserei a quella poveraccia».
Luisa era giovane, esile, biondina, attraente. E nel giro di pochi anni ha di nuovo incontrato l’amore. «Trent’anni fa infatti mi sono risposata», precisa oggi la signora Benassi, «e devo dire che non ho rimpianti. Nel senso che divorzierei di nuovo senza neppure pensarci più di tanto, e mi risposerei con il mio attuale marito. Del resto io sono una donna forte, sono sempre stata coraggiosa anche se aver agguantato quel primato un po’ mi è costato. Ma cosa vuole, erano altri tempi».
A darle molta forza, è stato il figlio. «Guai a chi lo tocca», dice. «In tanti hanno sempre provato a farmi parlare ma io preferisco tenermi tutto dentro». Certo, lo capiamo, ma all’epoca la pubblicità sollevata era quasi inevitabile, lei vanta ancora oggi un primato storico. «Già, magari fossi stata la seconda. Sarebbe stato meglio». Ad ogni modo ancora oggi ringrazia Pannella, paladino della legge sul divorzio. A preparare le carte per il primo divorzio, preceduto da una separazione durata quasi sei anni e sentenziato il 29 dicembre 1970, fu l’avvocato del Foro di Modena Andrea Braglia. «Oggi quando penso ai divorzi diventati così veloci, ripenso al mio e mi viene da sorridere. Ad ogni modo, lo ribadisco, non mi pento e se tornassi indietro divorzierei di nuovo subito».