il Giornale, 29 gennaio 2018
La dynasty dei Pittella: c’è un posto per tutti
In zona sud del Pd ci sono i deluchiani (Vincenzo De Luca ras e governatore in Campania, e ora pure suo figlio Piero candidato Pd alla Camera, mentre l’altro è già assessore), e poi ci sono i lucani, nel senso dei «Pittellas». Una dinastia imprenditoriale, a suo modo, nel senso che l’impresa di famiglia per i Pittella è la politica, che come in ogni ditta familiare si tramanda di padre in figlio e in nipote. In Basilicata non si muove foglia, né voto, che Pittella non voglia. È chiaro che con la lotteria delle elezioni in ballo, i Pittella si sono messi in moto alla grande per sistemare tutte le caselle (le loro) per tempo. Dal Senato all’Europarlamento al Consiglio regionale della Basilicata, nulla è lasciato al caso. Come? Attenzione perché vale più di quindici saggi su come funziona la politica in quel pezzo di Italia. Dunque, c’è Gianni Pittella, europarlamentare (da 18 anni), rieletto col Pd nel 2014 quindi all’ultimo anno a Bruxelles. Tramontato il sogno di diventare presidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella punta a dimettersi e trasferirsi a Roma, per un quinquennio da parlamentare nazionale. Eccolo dunque catapultato, forte del suo ricco pacchetto di voti, nel collegio di Potenza per il Senato, blindatissimo. Un passaggio di carriera supervisionato e benedetto (interviste sui giornali locali) pure da «don Mimì», eminenza politica in quella zona ancora a 86 anni. Ovvero Domenico Pittella, il padre di Gianni, ex senatore del Psi per tre legislature.
Già, ma poi c’è l’altro figlio, Marcello Pittella, che è il presidente della Regione Basilicata. Siccome il lavoro, dopo la salute, è la prima cosa, bisogna decidersi e muoversi in anticipo. In autunno si voterà per le regionali in Basilicata, mentre l’anno dopo, nel 2019, per l’Europarlamento. Il «patto del ghiaccio» tra i Pittella e Renzi, così detto perché siglato al Palazzo del ghiaccio di Milano, prevederebbe la staffetta dei Pittella in Europa: esce Gianni che diventa senatore, entra Marcello (ma lui smentisce: «Sono fantasie, penso al secondo mandato»). Sì ma poi c’è Domenico Pittella, non il nonno, ma il nipote omonimo, figlio di Gianni. Che fai, lo lasci a casa? Per il cadetto della dynasty lucana dei Pittella, di anni 31 – scrive il Quotidiano del Sud – è già prenotato un posto nel consiglio regionale della Basilicata, tra pochi mesi. Quindi ricapitolando: Gianni Pittella va in Senato e lascia la Ue dove arriverebbe Marcello Pittella che in alternativa resta in Regione Basilicata dove entra pure il nipote Domenico Pittella.
Ma c’è un’altra stellina nel firmamento lucano del Pd, Francesca Barra, in quota volti nuovi di Renzi, quindi col lasciapassare che scavalca persino i Pittella. Originaria di Policoro, si è vista in tv a capodanno perché curava i collegamenti nel programma di Rai Uno. Il frutto di una convenzione tra la Rai e la giunta della Basilicata, che costa ogni anno 585mila euro alla Regione guidata da Pittella. Come corrispondente dalla Basilicata, non potevano che scegliere la neocandidata del Pd renzian-lucano.