la Repubblica, 29 gennaio 2018
Eggers, il caffè yemenita e il sogno americano
Il sogno americano profuma di caffè: almeno nell’ultimo visionario racconto dello scrittore Dave Eggers, 47 anni e tredici bestseller, considerato dalla rivista Time uno degli intellettuali più influenti al mondo e uno dei 50 in grado di cambiarlo. Il suo ultimo romanzo The Monk of Mokha approderà nelle librerie americane domani, ma è già anticipatissimo da tutti i giornali.
Nell’America più divisa che mai, dove il Congresso litiga sulla sorte dei dreamers, i giovani clandestini arrivati in America da bambini cui Donald Trump ha levato ogni protezione, è proprio una nuova epopea di migranti che Eggers propone. Terzo della serie iniziata con Erano solo ragazzi in cammino del 2006 dove narrava la tragica fuga del ragazzino sudanese Valentino Achak Deng dal suo Paese in fiamme. Seguita da Zeitoun del 2010, storia del siriano Abdulrahman Zeitoun scampato all’uragano Katrina solo per essere sospettato di avere legami con al Qaeda.
Ora tocca a Mokhtar Alkhanshali, giovane importatore di caffè yemenita, finito sui giornali nel 2015 dopo la rocambolesca fuga dal suo Paese sprofondato nella guerra civile, quando attraversò il Mar Rosso su una barchetta con una valigia piena di semi di caffè.
Arrivato in America a otto anni, di mestiere fa il “lobby ambassador” – l’ironico nome con cui a San Francisco chiamano i portieri in livrea – e fra un pacco da consegnare e una riparazione idraulica sogna di diventare qualcuno.
E restituire onore all’antico seme del caffè yemenita che dopo secoli di gloria ha ormai la qualità peggiore del mondo. Inizia così un’odissea che somiglia a una mille e una notte. Perché Mokhtar il sognatore – a modo suo anche lui un dreamer, appunto – è un affabulatore che sa tirarsi sempre fuori dai guai, persuadendo chiunque alla sua causa.
«Eggers vuol umanizzare i migranti: ma ha il difetto di trasformarli in supereroi» lamenta il New York Times.
Dimenticando che in più di un’occasione lo scrittore ha definito “eroici” proprio quei bambini stranieri e le loro famiglie che lottano per costruirsi un futuro e che lui aiuta ad integrarsi con la sua Valencia826, la scuola di scrittura aperta nel cuore di Mission. «La vita di Mokhtar ricorda che c’è chi vive nelle torri di vetro e chi gli apre la porta» scrive Eggers. «Stanco di essere povero e dormire con sei fratelli in una stanza immagina di essere come Harry Potter: destinato a grandi cose». Sogna il profumo del caffè.