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 2018  gennaio 29 Lunedì calendario

Sei secoli di tesori a Ferrara con la Collezione Cavallini Sgarbi

Assume i toni di un omaggio ai genitori, Rina Cavallini (scomparsa nel 2015) e Giuseppe Sgarbi (la scorsa settimana), la mostra La Collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara aperta da sabato al Castello Estense. L’esposizione, realizzata dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi, è dedicata alla Collezione Cavallini Sgarbi, 130 opere di scultura e pittura dal Quattrocento alla metà del Novecento, tra le circa quattromila della raccolta, molte conservate nella abitazione- wunderkammer.
«Riuniti nel vasto salone (...) attiguo allo studio personale del professor Ermanno – narra Bassani in Il Giardino dei Finzi Contini –, diligentemente catalogati, non c’è dubbio che questi libri rappresentassero nel loro insieme una collezione, di cui qualsiasi pubblica biblioteca avrebbe ambito fregiarsi». Anche la collezione della famiglia ferrarese Sgarbi iniziò dai libri – 2.800 titoli scelti tra quelli enumerati da Julius von Schlosser in La letteratura artistica – per approdare poi all’arte, secondo un metodo «estense» già seguito dall’imprenditore Giambattista Costabili Containi nell’Ottocento. Nel 1984, «incrociando» il San Domenico di Niccolò dell’Arca, il talentuoso connaisseur Vittorio Sgarbi decise che non avrebbe «più acquistato ciò che era possibile trovare, come i libri, ma ciò di cui non si conosceva l’esistenza». Nacque così la raccolta d’arte, che si presenta in mostra partendo proprio dai due capolavori di Niccolò dell’Arca: il San Domenico in terracotta del 1474 per la omonima chiesa di Bologna e l’ Aquila, modello per il San Giovanni evangelista della chiesa di San Giovanni in Monte (circa 1478).
Poi focus sull’Officina ferrarese con il Bastianino, Gaspare Venturini, lo Scarsellino, Camillo Ricci, Giuseppe Caletti e Carlo Bononi contestualmente ai quali si potranno ammirare opere del Seicento italiano come la Cleopatra di Artemisia Gentileschi, la Maddalena assistita dagli angeli di Morazzone, il San Girolamo di Jusepe de Ribera, la Vita umana di Guido Cagnacci e il Ritratto di Francesco Righetti del Guercino, già al Kimbell Museum di Fort Worth. La mostra comprende ritratti di Lorenzo Lotto, Ferdinand Voet e Francesco Hayez e un percorso tra dipinti da stanza di tema sacro e allegorico di scuola veneta, emiliana, lombarda e romana.
L’esposizione aggiunge un tassello all’attivismo culturale ferrarese – che passa dalle iniziative ariostesche, all’apertura del Meis – e sarà inaugurata dal ministro Dario Franceschini. L’aquila d’argento degli Este sembra aver lanciato una sfida al giglio di Firenze.