Corriere della Sera, 28 gennaio 2018
Città del Capo vicina al «giorno zero»: niente acqua dai rubinetti
Il «giorno zero» si avvicina. Inizialmente previsto per il 21 aprile, cadrà invece il 12 dello stesso mese. Salvo imprevisti. A Città del Capo, in Sudafrica, dopo tre anni di siccità, gli invasi sono quasi vuoti e il Comune ha già dimezzato il consumo di acqua da 1,1 miliardi di litri al giorno del 2016 a circa 586 milioni.
Non c’è niente da fare: non piove né in estate né in inverno, nonostante la vicinanza dell’oceano, di solito generoso apportatore di umidità. Così Ian Neilson, il sindaco della metropoli (4 milioni di abitanti, seconda dopo Johannesburg nel Paese arcobaleno), non ha avuto scelta. A partire dal «giorno zero», i rubinetti nelle abitazioni cesseranno di riversare il prezioso liquido, e le famiglie saranno obbligate – lo prevedono le disposizioni sul razionamento – a recarsi in 200 punti di distribuzione dove ogni giorno potranno ricevere un massimo di 25 litri a testa.
Un disastro per la vita quotidiana di ogni singolo residente e per gli affari di tutti: Città del Capo è una delle mete preferite dai turisti internazionali. Ma in una situazione di tale emergenza le autorità non hanno avuto scelta: i bacini un tempo colmi di acqua sono praticamente prosciugati. Per evitare l’emergenza incombente, la municipalità ha lanciato un programma di perforazioni di falde acquifere e ha ordinato ai cittadini di ridurre di un altro 40% i loro consumi: dal primo febbraio dovranno utilizzare non più di 50 litri al giorno a persona, quanto basta per una doccia di tre minuti.
Parte del Sudafrica si sta riprendendo da una lunga siccità interrotta da intense piogge estive. Città del Capo sembra su un altro pianeta. Il grosso delle precipitazioni avviene tra maggio e agosto, cioè nell’inverno australe. Ma, per ora, il cielo promette solo un azzurro terso.