Notizie tratte da: Mario Capanna, Noi Tutti , Garzanti, Milano, pagg. 88, € 13,60, 28 gennaio 2018
SCHIACCIATI DALL’INFORMAZIONE Capitalismo. «Il capitalismo offre il meglio di sé non nel risolvere i problemi, ma nel crearli» (Zygmunt Bauman)
SCHIACCIATI DALL’INFORMAZIONE
Capitalismo. «Il capitalismo offre il meglio di sé non nel risolvere i problemi, ma nel crearli» (Zygmunt Bauman).
Reddito. La differenza di reddito fra il quinto degli individui più ricchi della Terra e il quinto di quelli più poveri era, nel 1820, di 3 a 1. Nel 1913: 11 a 1. Nel 1960: 30 a 1. Nel 1990: di 60 a 1. Nel 2001: 80 a 1.
Popolazione. L’1% della popolazione mondiale possiede più del restante 99% nel suo insieme (fonte: Oxfam, 2017).
Voce. «La voce del 99% della popolazione rimane inascoltata, perché i governi mostrano di non essere in grado di combattere l’estrema disuguaglianza, continuando a fare gli interessi dell’1% più ricco: le grandi corporation e le élite più prospere» (ibidem).
Crisi. L’economista Andrea Di Stefano, studiando dati del Fondo monetario internazionale, ha contato le crisi sistemiche dal 1970 al 2007: 142 sono state di natura bancaria, 208 di natura valutaria, 63 legate ai debiti sovrani. In tutto 413 crisi in 37 anni, quasi una ogni mese.
Elettori. Secondo un sondaggio Demos pubblicato nel gennaio 2017, in Italia nel 2010 il 60% degli elettori auspicava l’idea dell’uomo forte al comando. Nel 2017: l’80%.
Razionale. «Uno degli aspetti più inquietanti della civiltà industriale: il carattere razionale della sua irrazionalità» (Herbert Marcuse).
Disoccupati. Disoccupati nel mondo: circa 200 milioni nel 2018 (fonte Ilo).
Macchine. Con l’impiego crescente delle macchine, si prevede che, nell’arco di pochi decenni, i robot svolgeranno un’attività lavorativa su due nel mondo. Più di un miliardo di lavoratori saranno sostituiti nelle loro mansioni, e verranno eliminati 15,8 miliardi di dollari in stipendi. Solo ne 5 maggiori Paesi europei (Germania, Francia, Italia, Regno Unito) a essere colpiti saranno 54 milioni di lavoratori.
Lavoro. «Io voglio dire, in tutta serietà, che la fede nella virtù del lavoro provoca grandi mali nel mondo moderno, e che la strada per la felicità e la prosperità si trova in una diminuzione del lavoro. (…) Noi abbiamo preferito far lavorare troppo molte persone lasciandone morire di fame altre. (…) In ciò siamo stati idioti, ma non c’è ragione per continuare a esserlo» (Bertrand Russell, Elogio dell’ozio, 1935).
Schiavi. «La tecnica è una nuova forma di schiavitù. Tutta l’informatica è una catena intelligente di schiavi. Siamo tutti schiavi, dei media e dei nuovi media. Schiavi, però, non come nell’antichità, ma in modo ben più raffinato: siamo schiavi pensando di essere padroni. Tante informazioni, troppe informazioni non danno il tempo di pensare» (Hans-Georg Gadamer, considerato il padre dell’ermeneutica moderna).
Transazioni. Delle migliaia di miliardi di dollari, euro ecc. che vengono movimentati ogni giorno nel mondo per via telematica, solo il 5% è finalizzato a scambi commerciali o transazioni economiche reali, come l’acquisto di derrate alimentari, materie prime, ecc. Il 95% è impiegato in speculazioni e arbitraggi, nell’immenso gioco di fluttuazioni borsistiche dei cambi e di speculazioni sui differenziali dei tassi di interesse.
Universo. «Un essere umano è parte di un tutto chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione, attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino a includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza» (Albert Einstein).
Verità. «Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell).
Postverità. La parola internazionale dell’anno secondo l’Oxford Dictionary: postverità. Il suo uso è aumentato del 2000% rispetto al 2015.
Narrazione. La postverità è la persuasione che a contare non sono più i fatti né la coincidenza con la realtà, ma la loro narrazione che ne prescinde.
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 28/1/2018