ItaliaOggi, 27 gennaio 2018
Diritto & Rovescio
È vero che si rischia di cadere nel pecoreccio parlando della quotazione raggiunta nell’asta della vendita, cito testualmente da catalogo, della Merda di artista n. 069 realizzata (o prodotta?) da Piero Manzoni nel 1961 (chissà che tempo faceva, allora). La scatoletta, tipo Simmenthal per intenderci, è firmata per esteso dall’artista defecatore nella parte superiore, con una calligrafia semplice, quasi infantile. La scatola è di color marroncino (forse voleva alludere al contenuto). Di fianco, in più lingue, si legge, in caratteri maiuscoli molto evidenti: «Merda d’artista – Contenuto netto gr 30, conservata al naturale, prodotta e inscatolata nel maggio 1961». Questa scatoletta, che aveva una base d’asta di 80 mila euro, è stata aggiudicata a 275 mila euro che, dice la casa d’aste, rappresenta «un record mondiale». Insomma, crisi o non crisi, la merda (sia pure quella di Piero Manzoni) va alla grande. Anzi, si può dire che ha, più che mai, il vento in poppa.