La Stampa, 26 gennaio 2018
Le sorelle di Buffon: «Non è ancora grande.Per noi deve andare avanti»
Cresciuto, coccolato, svezzato e protetto, ma la missione di Guendalina e Veronica Buffon non è stata completata per un soffio. «Non siamo riuscite a farlo diventare un pallavolista come noi – scherzano le due sorelle di Gigi, campionesse degli Anni 90 – solo perché il calcio l’ha sequestrato quasi subito. Respiravamo sport in continuazione con mamma e papà, mentre nel cortile c’erano una rete e una porta: ci si alternava e i primi tiri che ha parato erano i nostri, ma a volley è ancora bravo adesso». Sulla festa in famiglia per i 40 anni meglio aspettarsi sorprese. «È probabile che per il compleanno non mi risponda neanche al telefono – sorride Veronica -, ma tre giorni dopo. Questo è Gigi». Imprevedibile, ma anche «una persona pura e buona: già da piccolo era così». Per questo il senso di protezione è sempre stato grande. «Quando è nato – ricorda Guendalina, la sorella maggiore – con lui mi sentivo particolarmente mamma per i 5 anni di differenza. Però non è mai cambiato: pensa che tutti siano come lui e ogni volta penso: “Ma come ha potuto fare tanta strada con un carattere così in un mondo di squali?”. È vero che ha testa ed è super ambizioso, ma questo lo rende ancora più speciale». Il rapporto è stato sempre intenso, fino a diventare soci in affari, ed ora c’è il futuro di Gigi da costruire. «Tutto quel che vorrà fare – dice Guendalina -, gli riuscirà». «Non lo sa nemmeno lui – ride Veronica – e non ci ha ancora pensato a cosa fare da grande perché non è ancora grande. Secondo me deve giocare perché Gigi non ha dato tutto».