il Giornale, 26 gennaio 2018
La prossima piaga saranno le zecche
Altro che cavallette, Sars, Ebola e Zika. La prossima minaccia per la salute globale sono le zecche. Si trovano in ogni continente, perfino nel gelido Antartico. E accumulano microbi patogeni. Ecco perché sono una delle specie animali più pericolose. La loro ubiquità e le loro pessime abitudini rappresentano un mix davvero letale.
Uno dei motivi per cui i rischi che si portano dietro sono stati finora sottovalutati è che le zecche sono state studiate poco fino a oggi. Ogni anno vengono scoperte nuove specie e la lista dei microbi che si trovano al loro interno cresce in maniera esponenziale. È stato solamente nel 1975 che si è scoperta la malattia di Lyme, causata da un batterio che infesta le zecche, che a loro volta possono trasmetterlo all’uomo e agli animali. I luoghi nei quali è più facile contrarla sono le zone boscose e ricche di cervi, dal momento che queste rappresentano l’habitat ideale per i parassiti.
Tra le altre ragioni per cui le zecche sono diventate sempre più minacciose ci sono i cambiamenti dell’ecosistema, che le stanno spingendo in crescente contatto con gli esseri umani. E i cambiamenti climatici. Con l’innalzarsi delle temperature a livello globale, i parassiti trovano sempre più zone fertili in cui proliferare. In sostanza, l’influenza dell’uomo sull’ambiente circostante sta favorendo la diffusione delle zecche, che portano con loro una lunga sfilza di patogeni, virus, batteri e protozoi.
Oltre alla malattia di Lyme, la Babesiosi è una delle «piaghe» nate dalle zecche, che può provocare anche la morte, causata dai protozoi chiamati Babesia e difficilmente diagnosticabile dai medici, tanto che potrebbe essere molto più diffusa di quanto si creda.
La difficoltà a fermare la diffusione delle zecche e delle malattie che possono provocare dipende anche dal mondo interconnesso in cui viviamo. Il 21esimo secolo, ancora più del passato, quando la Spagnola e la peste nera fecero migliaia di vittime, è diventato un tempo rischioso in cui vivere.