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 2018  gennaio 26 Venerdì calendario

«Ma quale cyberspionaggio sono solo un massone». Intervista a Giulio Occhionero

ROMA L’ “enigma” si presenta con una cravatta a righe e mille giustificazioni tecniche che più che chiarire, disorientano. «Non sono l’uomo che pensate io sia», esordisce Giulio Occhionero. È uscito mercoledì da Regina Coeli dopo più di un anno di non collaborazione e sorveglianza speciale («mi controllavano una volta all’ora»). Il pm di Roma Eugenio Albamonte lo accusa di essere un hacker internazionale, di aver diffuso malware e spiato centinaia di account privati di personalità dello Stato italiano.
Ora è qui, nello studio dei suoi avvocati Roberto Bottacchiari e Stefano Parretta, di nuovo libero. E con l’obbligo di tornare a casa entro le otto di sera.
Chi è Giulio Occhionero?
«Sono solo un laureato in ingegneria matematica, specializzato nel calcolo probabilistico e nei mercati finanziari. Ho fondato nel 1998 la Westlands Securities nel Delaware: come consulente ho avuto clienti clienti importanti tra cui anche Mps nel 2003. Poi investimmo nel progetto del porto di Taranto: volevamo farne la nuova Hong Kong, ma l’autorità portuale ci negò l’autorizzazione. Perdemmo 400.000 dollari”.
Non è esattamente il ritratto che fa di lei il pm.
«Non mi stupisce, sono vittima di un complotto».
Prego?
«Ma sì, la mia storia fa comodo a tanti. Hanno voluto creare l’allarme cybersicurezza e gli serviva un “mostro” da sbattere in prima pagina per giustificare investimenti e strutture. Un massone come me era perfetto allo scopo».
Complotto ordito da chi?
«Da chi ha interessi nel settore della difesa digitale. Vogliamo parlare della Mentat, che si vanta di averci smascherato? Una piccolissima e sconosciuta società informatica di periferia a cui, guarda caso, si sono affidati i colossi Eni e Enav».
Lei ha mandato una mail infetta ad Enav hackerando l’indirizzo di posta del giurista Ernesto Stajano, questo dice l’ordinanza di arresto.
«La mail è stata fabbricata e non l’ho mandata io».
Fabbricata da chi?
«La procura di Perugia, che grazie a un mio esposto sta indagando per abuso d’ufficio sugli inquirenti che mi accusano, ha trovato l’operatore di telecomunicazione da cui partivano gli accessi. Verrà fuori un nome, e non sarà il mio...».
E il database nei suoi server con 18.327 username e 1.793 password? Fabbricato?
«No. Mi risulta però che il possesso di password non sia reato».
Che ci faceva con quelle chiavi d’accesso?
«Niente».
Come se le è procurate?
«In modo legale. Mai utilizzate, e bisogna vedere se sono valide».
Ci vuol far credere che lei è un collezionista di password altrui?
(Alza le spalle, senza rispondere).
Aveva gli indirizzi email di Renzi, Draghi, Monti, Saccomanni. Normale?
«Sfido la polizia postale a dimostrare l’accesso abusivo.
Manca il corpo del reato. I presunti siti ministeriali violati sono indicati solo attraverso i domini, non mi viene detto quando e come li avrei spiati. Il malware: nell’ordinanza si chiama “Eyepyramid”, poi salta fuori che si chiama “Valiria” e che era riconosciuto dagli antivirus.
Non hanno prove reali».
In queste ore gli investigatori del Cnaipic stanno decriptando sette server sequestrati negli Stati Uniti grazie all’Fbi. Cosa troveranno lì dentro?
«Solo documenti della Westlands, comprese le email dei dipendenti.
Ne ho avuti fino a 25».
Neanche un documento riservato di politici, banche o altro?
«Non posso sapere cosa contengono tre milioni e mezzo di mail, ma non scopriranno niente di compromettente».
Alcuni account utilizzati per scaricare i dati corrispondono a quelli trovati durante l’indagine sulla P4 nel computer di Luigi Bisignani. Perché?
«Non lo so, Bisignani neanche lo conosco».
Lavora per i servizi segreti, Occhionero?
«No, solo per la Westlands».
Dalle carte pare che lei stesse tentando di scalare la massoneria.
«Fandonie. Non ne avevo bisogno, ero già stato eletto Gran Maestro nella loggia di Roma con i voti dei confratelli. La massoneria in questa storia serve solo ad aumentare l’allarme attorno allo spauracchio Occhionero. Non è un enigma, è una montatura».