La Gazzetta dello Sport, 26 gennaio 2018
I 40 anni di Buffon, campione imperfetto che sbaglia e si rialza
Gianluigi, detto Gigi, Buffon è un italiano di quaranta anni. Un italiano vero, canterebbe qualcuno. Più semplicemente, un italiano grande. Grande perché esagerato in tutto: nel talento da portiere che madre natura gli ha dato in dosi mai viste; nella costanza con cui ha dominato due decenni; nella cocciutaggine che lo porta a respingere anche il tempo che passa. E, soprattutto, nei tanti errori mai nascosti, dentro e fuori dal campo. Chi cerca un santino, sappia che non abita qua: Gigi Buffon è un uomo imperfetto, a volte eroico ma altre sbagliato. Domenica festeggia gli anta e, mentre i suoi coetanei hanno già cambiato vita da un pezzo, lui spegnerà le candeline al solito posto. Subito dopo aver lasciato lo stadio come mille altre volte. Al Bentegodi con il Chievo indosserà i guanti dopo un mese e mezzo e tornerà alle fatiche di sempre. Intanto, gli auguri dei colleghi dello sport sono già iniziati a piovere, ma in queste pagine la Gazzetta ha chiamato a raccolta gente che frequenta altre strade. Grandi italiani, eccellenze sparse in diversi settori. In coro hanno detto a Gigi: «Tu sei come noi». Anche tu, Gigi Buffon, hai fatto grande questo Paese.
CHE 11! Avrà pure il bianconero cucito sulla pelle, ma in questo Pantheon ci sono tifosi di ogni bandiera. Sono undici, un’ideale squadra da schierare. L’unica donna della compagnia non può prendere calci, non sarebbe educato: Raffaella Carrà, numero uno della tv, si accomoda in porta. In fondo, per la fama spagnola, sarà apprezzata pure da Iker Casillas, arci-rivale di Gigi in questa epoca. Sulle fasce corrono i giganti della moda: Giorgio Armani ed Ermenegildo Zegna spingono il Pil, conoscono la bellezza del made in Italy. Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, è la guida morale della difesa, mentre Sergio Marchionne sarebbe di certo un rigoroso stopper. C’è poi un centrocampo di creativi, a partire dall’archi-star in mezzo: Massimiliano Fuksas rivede Michelangelo in quel marmo di Carrara. Lo chef Massimo Bottura è abituato ad altre stelle, ma certe passioni bruciano sia sui fornelli che in area di rigore. La mezzala Rosario Fiorello, invece, non si capacita: come fa ad apprezzare così tanto un campione mai passato dall’Inter? L’attacco è musica, vibra dalla lirica al rock: l’ode del bianconero Eros Ramazzotti è in mezzo a quelle di Andrea Bocelli e Vasco Rossi, nerazzurri e rivali in mille battaglie.
VITTORIE E SCONFITTE In questa cornice di auguri, i risultati raggiunti in carriera sembrano quasi un contorno, e pazienza se Gigi è sempre il solito esagerato, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Ha avuto il privilegio più alto, tenere in mano la Coppa del Mondo, e ora insegue con la fame di un ragazzo il settimo scudetto in fila. Eppure per tre volte – troppe – ha visto gli altri uscire dal campo con una Champions, senza scordare gli ultimi pianti azzurri. A 40 anni, col tramonto vicino, è arzillo più di tanti che potrebbero essere suoi figli. Ma forse ha ragione Vasco a sdoppiare il personaggio: esiste Buffon, campione che in questa ultima stagione cerca in Europa la vetta che ancora gli manca; ed esiste Gigi, solo un uomo davanti a una svolta, uno a cui augurare un semplice buon compleanno. Se li metti insieme, scopri Gigi Buffon, eccellenza italiana, grande tra i grandi.