Il Sole 24 Ore, 26 gennaio 2018
Jaeger-LeCoultre investe nell’approccio multicanale
Geoffroy Le Febvre, ceo di Jaeger-LeCoultre, è cautamente ottimista per il 2018, in linea con gli analisi del settore orologiero (si veda l’articolo in pagina) e per la maison che guida da pochi mesi ha grandi piani e traccia un bilancio molto positivo del Sihh che si è appena chiuso a Ginevra.
Il 2017 viene indicato come un anno di ripresa. Anche per Jaeger-LeCoultre?
È un po’ presto per tutti, direi, per parlare di ripresa, anche se i segnali dall’Asia sono incoraggianti. Il nostro settore continua a essere molto dipendente dalle fluttuazioni dei cambi e dagli eventi geopolitici, sui quali non abbiamo alcun controllo.
Per il 2018 cosa prevede?
Ipotizzando che non si verifichino eventi imprevisti ed eccezionali, credo che sarà in linea con 2017. Noi, come Jaeger-LeCoultre, continueremo a lavorare sulla distribuzione, per essere certi che i nostri clienti abbiano la stessa, soddisfacente, esperienza d’acquisto, che comprino online oppure offline.
Come vede il futuro del Sihh, da anni in crescita e sempre più aperto a marchi indipendenti?
Qualsiasi cosa che dia una visibilità maggiore e di qualità alla nostra industria è una buona notizia. Come Jaeger-LeCoultre abbiamo avuto un feedback eccezionale dagli esperti di settore per la nostra principale novità, la collezione Polaris. Un’iniezione di fiducia, anche se sono convinto che sia la domanda, il mercato, a dettare legge e trainare l’offerta. Non viceversa. E comunque continueremo a dare spazio alle collezioni storiche, come Reverso e Rendez-Vous.
Perché avete deciso di mettere in vendita subito uno dei Polaris freschi di Sihh?
Il see now, buy now è un trend in forte crescita. Sono il primo ad aver provato frustrazione, in passato, vedendo a un salone novità che non potevo comprare subito. Ci sarà forse qualche ritardo nelle consegne, ma l’aver reso disponibile on line, nel giorno di apertura del Sihh, una quantità limitata del Polaris Memovox è servito a mostrare quanto siamo determinati per fare di questa collezione un successo.
Avete in programma nuove aperture o relocation di boutique per il 2018?
Siamo presenti nelle più importanti città del mondo: nei prossimi anni la priorità sarà migliorare l’esperienza di acquisto in tutte le nostre boutique.
Quali mercati l’hanno sorpresa nel 2017 e su quali punta per il 2018?
Come ho detto all’inizio, l’Asia è stata una sorpresa positiva e l’andamento è buono anche in questo inizio d’anno. Ma la nostra clientela è globale, non trascureremo né abbiamo mai trascurato alcun mercato.
L’Italia come è andata?
Si sta normalizzando. Le vendite maggiori sono nella fascia di prezzi meno alta, un trend comune a tutta l’Europa. La clientela italiana comunque è molto esigente e rappresenta da sempre una bella sfida per l’orologeria svizzera. Nel 2017 inoltre una buona spinta è venuta dai flussi turistici, cresciuti in tutte le città italiane.