la Repubblica, 25 gennaio 2018
«Difficile scontrarsi con la mia amica Boschi ma cosa ne sa lei dell’Alto Adige?». Intervista a Michaela Biancofiore
ROMA «Maria Elena Boschi non è in cima ai miei pensieri, ecco. Sono coordinatrice di Fi in Trentino, ho la responsabilità di tanti altri candidati, mi trovo a Bolzano al lavoro per raggiungere il migliore risultato possibile in una terra in cui, come è noto, Pd e Svp per vincere devono scrivere leggi elettorali ad hoc».
Come non le interessa? È il duello di cui tutti parlano. Si sente pronta, Michaela Biancofiore?
«Certo che sono pronta. Io qui sono un emblema della battaglia della comunità italiana in Alto Adige, dimenticata dai governi di sinistra di questi anni. Bisognerebbe chiedere a Maria Elena se si sente pronta, lei che non conosce nulla della mia terra».
Avrebbe preferito un altro avversario? Confessi.
«Assolutamente no. L’unica cosa è che ho un buon rapporto sul piano umano con Maria Elena e sarà difficile andare allo scontro».
Teme di essere morbida con la sottosegretaria?
«No. Sia chiaro: le rinfaccerò tutti i disastri dei governi cui ha fatto parte. Candidarla proprio a Bolzano è un dito nell’occhio alla comunità italiana».
Da quasi amica, pensa che la Boschi abbia pagato un prezzo troppo alto perché donna e giovane al potere?
«È stata l’emblema del renzismo, nel momento di massimo splendore e ne ha pagato i costi nella fase discendente. Penso che lei abbia una sola colpa: non aver ammesso pubblicamente di aver parlato con suo padre della vicenda di Banca Etruria. Si sarebbe risparmiata l’assalto di questi mesi».
Farà campagna sul caso Etruria contro la Boschi?
«No, non è mio stile colpire sul piano personale. Saranno altri a ricordarle la vicenda».
Le chiederà un confronto pubblico?
«Non avrei paura di farlo. Ma non avverto l’esigenza di sfidarla. Qui già sanno tutti con quanto amore mi batto per questa terra».
Collegio blindato per la sottosegretaria, lei sarà candidata anche al proporzionale?
«I numeri sono dalla sua parte, grazie alle “sturmtruppen” tedesche e all’imbroglio del Rosatellum. Se votasse la sola comunità italiana vincerei io.
Comunque sì, sarò anche capolista al proporzionale in Trentino».
Berlusconi l’ha chiamata per incoraggiarla?
«Non ce n’è bisogno, sa che non ho paura di nessuno ed è impegnato con le candidature. Collegio un po’ più complicato ma io voglio vincere: in Alto Adige si scrive Biancofiore e si legge Berlusconi».