Libero, 23 gennaio 2018
Riti tribali per far battere le nigeriane
Da nord a sud le nostre strade sono invase da prostitute di nazionalità nigeriana, molte delle quali ancora minorenni, deportate dall’Africa all’Italia come merci e costrette a vendere il proprio corpo sotto il ricatto di atroci conseguenze per loro ed i loro cari.
Queste schiave, che hanno un’età compresa tra i 16 ed i 25 anni, bassi tassi di scolarizzazione ed alfabetizzazione, contraggono con i loro sfruttatori un debito che va dai 35 ai 50 mila euro, ma che può superare anche i 70 mila, e sia prima della partenza dal loro Paese di origine che una volta giunte a destinazione assistono a cruenti riti di magia nera che prevedono il sacrificio di animali e che hanno la funzione di instillare in loro la paura di ribellarsi, dunque di renderle del tutto asservite ai trafficanti. Per le nigeriane l’alternativa al marciapiedi è la morte, vengono convinte attraverso i macabri rituali che tradire la sacerdotessa, la cosiddetta “mama” o “mammana”, la donna membro della organizzazione criminale che ha il compito di sorvegliarle, comporterebbe una tragica fine.
Per ognuna di queste ragazze viene torturato ed ucciso un animale innocente, che può essere un gatto o una gallina. E tutto questo avviene qui, sul nostro territorio, nelle nostre città e metropoli, dove la mafia nigeriana è in espansione.
È la denuncia di Lorenzo Croce, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), che una decina di giorni fa ha presentato un esposto alla procura di Torino e a quella di Pavia, in cui ha reso note alle autorità le informazioni di cui è venuto in possesso e che riguardano la diffusione di riti che comportano il maltrattamento, la sofferenza e la morte di esseri viventi. Croce fornisce sia indicazioni precise sui luoghi in cui le pratiche avvengono sia i nomi delle presunte responsabili. È a Torino, nella zona di Porta Palazzo, ma anche nelle provincie di Milano e Pavia, che tali reati vengono consumati, in base alle ricostruzioni fatte dal presidente dell’AIDAA.
Le usanze esoteriche si svolme cortili o campagne, che all’interno delle case abitate da cittadine nigeriane e prevedono lo sgozzamento di galline, addobbate con nastri, e gatti dentro le vasche da bagno «per celebrare il rito del sangue con il quale si intende sottomettere mentalmente le giovani appena arrivate dalla Nigeria e che spesso trovano appoggi ed alloggio presso queste connazionali che poi le legano a loro mediante questi usi che rientrano nella fattispecie religiosa pagana», si legge sul documento. Nell’esposto viene descritto anche il modo in cui vengono uccisi i mici, ossia mediante un taglio alla giugulare, per poi lasciarli morire dissanguati. Successivamente il sangue raccolto, secondo quanto racconta chi ha assistito di persona a queste cerimonie, viene utilizzato nel rito di sottomissione, in cui le ragazze sono persino costrette a berlo.
Fanno orrore questi crimini e siamo tutti portati a credere che queste mostruosità avvengano in luoghi remoti del nostro pianeta, tra popolazioni che vivono isolate ed in cui resistono costumi primitivi. Invece no. Tutto questo avviene ad un passo da noi. L’Occidente da sempre dichiara di volere esportare democrazia e pace, per ora siamo riusciti ad importare soprattutto ignoranza ed inciviltà, sfruttamento e violenza. «Il nostro obiettivo è fare in modo che mai più gli animali vengano utilizzati in riti sacri o pseudo sacri, finalizzati peraltro a scopi criminali, come lo sfruttamento della prostituzione. Non si può tollerare che in Italia accada tutto questo», dichiara Croce.