Libero, 23 gennaio 2018
Turisti fate attenzione: Parigi è invasa dai ratti
PARIGI Non c’è sorveglianza che tenga. Intorno alla Tour Eiffel, uomini in divisa vigilano sui passanti, per evitare attentati. Negli ultimi due anni, la Francia è stata funestata da attacchi che hanno causato circa 200 morti. E ora si aggiunge un nemico insidioso contro il quale occorre uno schieramento di forze più capillare e deciso: i cartelli affissi sulle transenne antiterrorismo che circondano il simbolo della capitale francese invitano i turisti a non abbandonare cibo per strada per evitare di nutrire e far moltiplicare le colonie di roditori presenti. La silhouette di un topo nero accanto alle immagini di sacchetti per la colazione al sacco indicano che l’emergenza è in corso.
Lo scorso novembre, una banda di 25mila parigini guidata da una psicologa infantile, tale Josette Benchetrit, aveva lanciato una petizione per mettere fine al cosiddetto «genocidio dei ratti». Secondo quanto sostenuto dalla psicologa, i roditori sono degli «essere senzienti che per legge vanno trattati come gli esseri umani», e «la fobia dei ratti è una fobia sociale ingiustificata, come la fobia dei ragni: date a un topo una bella coda cespugliosa e sarà come uno scoiattolo, un animale che invece amiamo. Questi poveri sfortunati vengono uccisi senza pietà perché designati dalla società come capri espiatori da sradicare».
Chissà, allora, cos’avrà detto Madame Benchetrit, dando un’occhiata al video realizzato da un netturbino parigino, che mostra il centro della capitale francese letteralmente invaso dai topi. A pubblicare il video dell’operatore ecologico di Parigi, è stato il quotidiano locale, Le Parisien, che ha denunciato nel suo pezzo l’inquietante situazione igienica in cui si trova oggi la Ville Lumière, al punto che molte zone storiche, frequentatissime dai turisti, sono a rischio. «Nell’ultimo anno c’è stata una proliferazione di topi in tutte le aree confinanti con la Senna», dice l’autore del video, prima di aggiungere: «Un collega mi ha detto che un topo gli è saltato alla gola, e un altro sul braccio. Per quanto ne so, nessuno è stato morso per il momento, ma dovremmo agire prima, invece di aspettare la tragedia».
La scena, immortalata lo scorso dicembre, mostra il netturbino mentre solleva il coperchio di un bidone della spazzatura situtato vicino alla Senna, tra il celebre Museo d’Orsay, tempio degli impressionisti francesi, e il Pont Royal, ponte tra i più noti della capitale, situato nell’arrondissement più chic della capitale francese, il Settimo. Le immagini mostrano una decina di ratti uno sopra l’altro, alcuni alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare, altri impegnati ad uscire dal bidone per andare a cercare qualcosa da mettere sotto i denti da qualche altra parte. «Si muovono con disinvoltura nei parchi parigini, attaccano i sacchetti della spazzatura senza curarsi dei turisti. Da dieci anni a questa parte, assicurano coloro che lottano contro la nocività dei ratti, i roditori ostentano la loro presenza a Parigi», scrive Le Parisien.
Lo scorso settembre, il sindaco della capitale francese, Anne Hidalgo, ha lanciato un programma di «derattizzazione», dopo l’allarme lanciato da molti addetti alla pulizia. Ma il piano di sterminio da un milione e 600mila euro, alla luce delle immagini e dei dati che dicono che i ratti sono il doppio degli abitanti di Parigi, sembra decisamente fallito.
Si parla tanto della sporcizia di Roma, della sua emergenza rifiuti e dei suoi problemi annessi, ma Parigi, in quanto a pulizia, è messa molto peggio.
E dire che il primo cittadino, si è spesa con successo per ottenere i Giochi Olimpici del 2024. Ci sono ancora sei anni per ripulire la città da cima a fondo, con particolare riguardo ai numerosi cunicoli sotterranei e alle gallerie abbandonate. Altrimenti negli impianti sportivi si rischierà di dover assistere alle gare fra sorci.