Corriere della Sera, 24 gennaio 2018
Roberto e la scalata per salvare l’albero più alto in Sardegna
CAGLIARI L’albero più alto della Sardegna rischiava di fare la fine del più noto Spelacchio, rinsecchito e sofferente per lo squarcio di oltre dieci metri causato da un fulmine: lo ha salvato Roberto, un tree climber (scalatore di piante), che si è arrampicato fino alla cima di ben 38 metri. Ha lavorato sospeso fra i rami e il vuoto per otto giorni e lo ha messo in sicurezza sotto lo sguardo vigile della signora Bonaria, che ha trascorso gli ultimi venti dei suoi 90 anni a difendere la gigantesca araucaria, (una sorta di pino dell’Oceania) cresciuta nel suo giardino, a Cagliari, dove qualcuno l’aveva piantata più di un secolo e mezzo fa.
«Non sono più un ragazzino e faccio il tree climber da pochi anni». Roberto Frau di anni ne ha 60, ma è agile, asciutto e anche modesto: «Ho cercato di fare del mio meglio». Come? «Andando lassù con le corde, potando i rami, bonificando e rimanendoci persino nove ore al giorno. Non è stato semplice. Mi hanno issato qualcosa da mangiare e da bere con un piccolo argano. Ho fatto tutto da solo e nei momenti di pausa, quando eravamo a tu per tu, mi sono sorpreso a... parlare con lei».
L’araucaria è nel quartiere Villanova, centro storico, ed è visibile da mezza città, chi arriva a Cagliari col traghetto è colpito dalla mole imponente a mezza collina. «Ci volevano troppi soldi per curarla e io non li avevo», racconta la signora Bonaria Congiu. Lei è cresciuta con l’albero, ha scrutato al suo riparo gli aerei alleati che bombardavano Cagliari nella Seconda Guerra Mondiale, ha visto nascere piccoli e grandi amori in una balera dove i ragazzi si radunavano per ballare e percepito i silenzi del convento di clausura sul quale l’araucaria proiettava la sua ombra. «Non potevo più uscire in giardino senza rischiare di essere colpita da rami secchi e pigne di due chili in caduta».
«Ogni volta che passavo di lì – dice Frau – mi piangeva il cuore. Mi sono offerto di fare il lavoro gratis. Poi le proteste della signora Bonaria hanno fatto breccia in Comune e hanno trovato i soldi». Ma i mezzi dei Vigili del fuoco non arrivavano così in alto. Allora hanno chiamato il tree climber.
«Di professione faccio il geometra, ma non mi piace stare dietro una scrivania – dice di sé Frau —. Sono anche speleologo da più di 30 anni e questo mi aiuta a misurare i rischi. Ci vuole impegno muscolare, agilità. Gli anni non mi pesano e il lavoro mi appassiona. Quanto ho guadagnato? Non mi vergogno a dirlo: qualche centinaio di euro».
L’araucaria era un pericolo e rischiava di essere abbattuta. Ora è monumento cittadino e il sindaco faticherà a dire di no alla proposta di chi vuole che ogni anno diventi l’Albero di Natale (Spelacchio scampato e vivente...) della città.