Corriere della Sera, 24 gennaio 2018
Come limitare il rischio delle slavine
Le grandi nevicate di questo inverno hanno fatto aumentare il pericolo di valanghe su tutto l’arco alpino. Quali sono le zone a maggiore rischio?
In generale tutti i versanti innevati con pendenze comprese tra 30 e 50 gradi. La pericolosità dipende da vari fattori come la distribuzione e l’accumulo del manto nevoso, le condizioni meteo, il vento e la temperatura.
Come si valuta il rischio?
Innanzitutto si verifica lo spessore della neve, per esempio se in 24 ore sono caduti più di 50-60 centimetri, poi la presenza di vento che provoca accumuli. Si tenga presente che al raddoppio della velocità del vento, l’accumulo aumenta del cubo. Cioè se il vento passa da 10 a 20 chilometri all’ora, se sono caduti due metri di neve in certi settori se ne possono accumulare otto. Con questi e altri dati si compila una scala da grado 1 (pericolo debole) a grado 5 (pericolo molto forte).
C’è differenza tra valanghe spontanee e valanghe provocate dal passaggio di sciatori?
Sì, quelle innescate da fattori esterni in genere sono più circoscritte, ma non per questo meno pericolose. Gli scialpinisti devono sempre controllare i bollettini meteo, che in Italia per l’arco alpino sono molto precisi e suddivisi per settori, o affidarsi a professionisti esperti come le guide. Il rischio zero non esiste, ma può essere gestito e anche limitato.
A chi è affidata la gestione delle valanghe?
Esistono commissioni locali nell’ambito delle Comunità montane, delle province o delle singole vallate, che monitorano la situazione in loco, valutano gli interventi e consigliano le autorità sulla necessità di evacuare o di chiudere le strade.
Le valanghe sono prevedibili?
Sono fenomeni naturali, di cui si può solamente limitare il rischio che provochino vittime. È difficile indicare, sul singolo pendio, il punto e il momento esatto del distacco, ma possono essere fatte ragionevoli valutazioni. Inoltre, sono disponibili molti sistemi di prevenzione fissa (barriere fermaneve, o cunei di deviazione) e c’è la possibilità di distacchi artificiali provocati con esplosioni controllate.
Qual è la differenza tra valanghe e slavine?
Sono sinonimi. Gli scienziati preferiscono «valanga».
(Ha risposto Igor Chiambretti, responsabile tecnico di Aineva-Associazione interregionale coordinamento e documentazione neve e valanghe).