il Giornale, 23 gennaio 2018
Richemont si prende Yoox. Pronta Opa da 2,7 miliardi
Richemont lancia una maxi offerta d’acquisto da 2,7 miliardi su Yoox Net-a-Porter e scrive un nuovo capitolo della favola della società bolognese che ieri è stata protagonista di un vero rally segnando un rialzo del 24% a 37,56 euro, a ridosso del prezzo d’Opa fissato a 38 euro. Una cifra che valorizza la società, che è appena diventata maggiorenne – è nata esattamente 18 anni fa 5,3 miliardi di euro, pari a un premio del 25,6% sulla chiusura di venerdì. Così, quello di ieri, un giorno di Borsa tra tanti, passerà però alla storia come il lunedì d’oro della digital economy. A correre sono stati, infatti, diversi player del settore come, ad esempio, Ferragamo (+3,8%) Safilo (+2,85%) e Aeffe (+3,5%). Inoltre, secondo molti analisti, potrebbe essere solo l’inizio di «una crescita record della digital economy, con possibili rilanci sulla stessa Opa, che daranno il via ad un risiko mondiale dell’e-commerce». A muovere sul gruppo che vende l’alta moda in rete – ed è nato nel 2000 in un garage di Casalecchio di Reno è il colosso svizzero della moda Richemont, azionista di maggioranza entrato nel capitale con la fusione tra Yoox e la francese Net-A-Porter.
Un matrimonio che ha incoronato la società italiana tra «i grandi», aprendo di fatto le porte del capitale a diversi big player. Il colosso svizzero, principale azionista di Yoox Net-a-Porter (con il 25% del capitale, 48,9% con le azioni senza diritto) non è però il solo a brindare all’operazione, giudicata positivamente dai broker. Ad alzare i calici sono anche tutti gli altri azionisti, piccoli e grandi, a partire dal fondatore e ceo Federico Marchetti che ha parlato di «momento memorabile» e si è già impegnato a consegnare la propria partecipazione (il 3,9% del capitale sociale totale e il 5,7% del capitale comprese le azioni senza diritto per un incasso di quasi 197 milioni di euro) pur «volendo mantenere il suo impegno nella società», destinata al delisting. Ma anche Renzo Rosso con la stessa quota di Marchetti e il miliardario emiratino Mohamed Alabbar con il 3,9% del capitale ordinario e il 2,7% del capitale totale.
L’obiettivo, dice una nota del gruppo svizzero che possiede marchi come Cartier, Van Cleef & Arpels e Piaget, è «rafforzare l’impegno nel canale digitale e supportare la crescita di Ynap che avrà bisogno di continui investimenti per vincere le sfide di un mercato sempre più competitivo».
Exane ricorda allora le mire dei giganti cinesi Alibaba e Tencent e si chiede «se gli svizzeri non abbiano rilevato Ynap per poi procedere a una mega-cessione». Quali che siano le vere intenzioni, la favola di Yoox potrebbe avere diversi sequel. Ora dopo ora, si fanno sempre più insistenti le indiscrezioni su una possibile contro Opa da parte di uno dei grandi player di settore. E tra gli sfidanti più quotati di Richemont potrebbe esserci la regia di Jeff Bezos e della sua Amazon. «L’operazione, in ogni caso, darà il via a un risiko di settore», assicurano gli analisti. E c’è già chi prevede che la nuova Yoox a trazione svizzera metterà gli occhi su competitor del calibro di Asos o Zalando.