il Giornale, 23 gennaio 2018
Amazon uccide la cassiera. La spesa è automatica e adesso si paga via app
Il supermercato del futuro farà a meno di casse e cassiere? Il tema è quanto mai d’attualità, visto che ieri a Seattle ha aperto al pubblico, con un anno di ritardo sulla tabella di marcia, Amazon Go, il primo supermercato firmato Amazon. Un negozio piccolo (meno di 170 metri quadrati, praticamente un minimarket) ma senza casse, scontrino, scansione di codici a barre, dove la spesa si fa mettendo i prodotti nella borsa, come un qualunque ladro da supermercato. Ma senza doversi nascondere, tanto la spesa si paga in automatico, via app, all’uscita.
Aggirandosi tra gli scaffali sì, quelli ci sono ancora di questa prova tecnica del futuro, seguiti da centinaia di telecamere che seguono ogni gesto e passo (e acquisto) la differenza che più salta all’occhio si trova all’uscita, ed è l’assenza delle casse, quell’emblema della società dei consumi in corso di prepensionamento. Ancora più sconcerta l’assenza dell’elemento umano, impersonato da sempre da una più o meno loquace, sorridente o sbrigativa cassiera (donna nel 90 per cento dei casi, quindi la decliniamo al femminile).
Insomma, tra gli innumerevoli posti di lavoro destinati a sparire senza lasciar traccia in un futuro prossimo a seguito di tecnologie come intelligenza artificiale e robotica, quello della cassiera potrebbe essere tra i primi a lasciare. Il sito willrobotstakemyjob.com che, inserendo una professione, mostra la probabilità in percentuale che venga sostituita da una macchina, dà la cassiera al 97 per cento di rischio e dunque doomed, spacciata (provate a farlo con il vostro lavoro, incrociando le dita prima). Previsione facile: negli Stati Uniti già nel corso di quest’anno ben 500 supermercati delle due maggiori catene, Walmart e Kroger, potrebbero fare a meno di casse e cassieri grazie alle tecnologie di self scanning e self checkout. Come dire, il conto me lo faccio da me. E, sempre più, pago con mezzi che non sono denaro contante, ma nemmeno carta da inserire in una fessura e digitare il codice. Anche questo porta via tempo, e un po’ di fatica. Largo allora a pagamenti via smartphone, o con un sorriso, tramite riconoscimento biometrico.
Tutto questo significa migliaia di posti di lavoro persi, famiglie sul lastrico, anziani privati di uno dei pochi luoghi rimasti simili dalla nascita, negli anni ’50 e sviluppati tra porta scorrevole, scaffali e barriera casse. La tecnologia già c’è, l’ultimo scoglio rimane il cliente: è pronto ad accettare questi esperimenti futuribili? L’automazione avrà finalmente ragione del contatto umano, l’interazione, le due chiacchiere davanti alla cassa?
Il negozio totalmente automatico piace molto ai cinesi, tanto che Auchan in Cina ne sta installando centinaia della dimensione di un container dove gli acquisti d’emergenza (bibite, snack e poco più) si fanno con la sola compagnia del proprio smartphone. Ma siamo sicuri che la trasformazione della spesa in un’esperienza solitaria e fai da te sia un sogno, o quanto meno una necessità, di tutti?