il Giornale, 22 gennaio 2018
Cade l’ultimo tabù dell’esercito Usa. A West Point arrivano le nozze gay
New York Cade un altro tabù nelle forze armate americane. Per la prima volta una coppia di capitani dello stesso sesso in servizio attivo si è unita in matrimonio nella leggendaria Accademia militare di West Point, nello stato di New York. Si tratta dell’ennesima svolta per la comunità Lgbt negli Usa, dopo che il presidente Donald Trump aveva tentato di invertire la decisione del predecessore Barack Obama vietando ai transgender di servire nelle forze armate.
Il divieto era caduto il primo luglio 2016, ultima tappa del percorso avviato nel 2010 con l’abolizione della legge «don’t ask don’t tell», che impediva ai cadetti di rivelare il loro orientamento sessuale pena la radiazione. Un tribunale federale però ha bloccato la decisione di Trump, e le truppe transgender sono state autorizzate ad arruolarsi dal primo gennaio. Il 13 gennaio, invece, come riporta il New York Times, i due capitani Daniel Hall, 30 anni, e Vincent Franchino, 26, hanno coronato il loro sogno unendosi in matrimonio alla Cadet Chapel della United States Military Academy. I due, entrambi piloti di elicotteri Apache di stanza nella base di Fort Bliss, in Texas, si sono conosciuti proprio a West Point, nel 2009. «Abbiamo vissuto di tutto, da persone che si sentivano in imbarazzo vicino a noi ad altre che ci chiamavano froci – ha raccontato il capitano Franchino – ma nonostante questo, nulla è stato peggio di aver servito durante gli anni del don’t ask don’t tell». «Non potevano dire la verità per paura di ciò che ci sarebbe successo – ha continuato -. Così abbiamo deciso che non avremmo mai rivelato di essere gay, e non saremmo mai stati cacciati dall’esercito». «Attraverso i nostri amici di West Point, ognuno di noi sapeva che l’altro era omosessuale, ma sebbene sentissimo un’attrazione reciproca non potevamo dire o fare nulla», ha detto invece Hall. «È davvero frustrante quando due persone provano dei sentimenti, ma non hanno la possibilità di agire», ha precisato. «Stavamo scontando una politica che diceva a tutti – soldati, aviatori e marine – di mentire su noi stessi».
I due, raggianti ed elegantissimi nelle loro uniformi blu, sono stati festeggiati da circa 150 amici, colleghi e parenti, e hanno spiegato che tutto è cambiato quando nel settembre del 2011 il Congresso ha abolito la legge dell’era Clinton. «Vinny ha deciso di raccontare a tutti la verità su Facebook, postando diverse foto mentre baciava e abbracciava Dan. Ho pensato quanto coraggioso fosse quel gesto», ha spiegato lo zio di Franchino, Charlie. Anche lui è sposato con una persona del suo stesso sesso, e spesso è stato una spalla per il nipote, quando era costretto a mantenere segreto il suo orientamento sessuale. Oltre ad averlo aiutato anche a parlare con i genitori: «Mio fratello è un poliziotto, un tipo duro, sapevo che non sarebbe stato facile gestire la notizia, ma lui e la moglie hanno accolto Dan a braccia aperte».