Corriere della Sera, 22 gennaio 2018
Lannutti: in campo a 70 anni. La mia famiglia è contraria. Casaleggio? Lui è un timido
Pescara Si candida a 70 anni: ma chi glielo fa fare?
«Bravo, è la stessa cosa che mi hanno detto mia moglie e mia figlia. Ma perché non ti godi la pensione? E invece mi candido a 70 anni, contro il volere della mia famiglia». Elio Lannutti, paladino dei risparmiatori, anti-casta ante litteram e scatenato fustigatore di banche e poteri forti, è in macchina. A Pescara ha infiammato la platea urlando a squarciagola di essere «onorato di far parte della setta degli ossessionati dalla corruzione».
Lannutti, è entrato nella «Banda degli onesti», come l’ha chiamata lei.
«Ci sono da tempo. Ma invece di andare in pensione mi rimetto in gioco, senza paracadute. E sa perché?».
Già, perché?
«Per spirito di servizio, per provare a riparare al disastro di questo Paese, a 20 anni di mala politica. E perché voglio dare un futuro a questi ragazzi».
Vasto programma, come direbbe De Gaulle.
«Ha visto i 20 punti? Non sono un libro dei sogni».
Ma gli altri partiti? Accetterete voti anche da Forza Italia, come dice Toninelli?
«Quello lo deciderà Di Maio. Noi ci rivolgiamo a tutti e vedo che il reddito di cittadinanza ce lo hanno copiato in molti».
Ha più energia di molti giovani.
«Sono figlio di braccianti ho lavorato nei cantieri, da bancario, da scaricatore di porto, da cameriere. Mi hanno fatto la guerra, ho subito rappresaglie e mi sono venuti i capelli bianchi».
Si è dimenticato di dire alla platea che ha fatto il senatore Idv. Una volta i 5 Stelle li chiamavano «riciclati» quelli che venivano da altri partiti.
«Certo, l’ho fatto. E allora? Lo so che c’è chi storce il naso e vuole denigrarmi, ma io vengo prima di Idv, prima di Mani Pulite, ho fondato Avvenimenti quando c’era la Milano da bere».
E non si è ancora fermato.
«Ho fatto la campagna sul referendum a mani nude, con Imposimato. Mi hanno chiesto di candidarmi e l’ho fatto. Anche se conosco da una vita i Casaleggio e Beppe».
Che dice Beppe? Ha disertato Pescara e sembra tagliare molti fili con il Movimento.
«Ma no, l’ho sentito l’altro ieri. M5S è roba sua. È uno statista travestito da comico. La freddezza e la distanza sono tutte invenzioni».
Pare che Grillo non sia in sintonia con Casaleggio.
«No, sono caratteri diversi. Gianroberto era un visionario mite e il figlio ha grande intelligenza e spessore, ma è timido».
D’Alema non vi criminalizza e vi mette un gradino sopra la Lega.
«Spero che non ci criminalizzi nessuno. E poi lo sa, vengo da sinistra.Riedificare questo Paese dalle macerie è la mia ultima battaglia».