Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  gennaio 20 Sabato calendario

«Farò la mamma». Jacinda è incinta e la politica può aspettare (dalla Nuova Zelanda)

Jacinda è incinta. Un momento privato di gioia diventa una notizia e fa il giro del mondo: perché la donna in questione è primo ministro della Nuova Zelanda. E in giugno, dopo il parto, si metterà in maternità per un mese e mezzo, facendosi sostituire temporaneamente dal vice-premier (maschio).
«Non sarò la prima a lavorare e a fare la mamma», dice lei, e questo è vero. Non sarà neanche la prima premier mamma in assoluto: la precedette Benazir Bhutto, allora capo del governo pakistano, nel 1990. Ma da allora, fortunatamente, le donne hanno conquistato più diritti e percorso non poca strada, a dispetto dell’odierno scandalo #MeToo, anche quello del resto un segno di come sono cambiati i tempi. E la tranquillità con cui Jacinda Ardern, 37enne premier neozelandese, annuncia la sua gravidanza segnala un cambiamento anche in questo: quello che sembrava un’eccezione sta diventando normale.
Ad attirare attenzione contribuisce il fatto che la laburista Jacinda Ardern aveva già affrontato l’argomento, piuttosto polemicamente, nella campagna elettorale che l’ha portata al potere. Vista la sua età e il fatto che non aveva ancora figli, si ritrovò al centro di una polemica sessista, bombardata di domande sul tema: come può candidarsi a premier, se vuole mettere su famiglia? «È del tutto inaccettabile che nel 2017 le donne debbano rispondere a domande di questo tipo», rispose. «Il momento in cui avere figli lo scelgono le donne, non dipende dal lavoro che fanno».
Gli elettori le hanno dato ragione: la questione ha contribuito all’ondata di popolarità che l’ha portata, da outsider su cui nessuno scommetteva, a diventare primo ministro della Nuova Zelanda. Un fenomeno che ha dato vita al termine “Jacinda- mania”: tutti pazzi per Jacinda. Alla fine l’hanno paragonata al presidente francese Emmanuel Macron e al premier canadese Justin Trudeau come uno dei leader emergenti del mondo.
«Pensavamo che il 2017 fosse stato per noi un anno fantastico, invece il 2018 lo sarà ancora di più», commenta lei, estasiata. «Io e mio marito indosseremo due cappelli, io di premier e madre, lui di pescatore e padre casalingo». Le sue funzioni, durante le sei settimane di maternità, verranno prese dal vice- primo ministro Winston Peters, ma Jacinda rimarrà «raggiungibile e disponibile», per poi riprendere il suo posto alla fine del congedo.
«Le ho telefonato per congratularmi, mi è parsa più felice di quando è diventata premier», dichiara il primo ministro australiano Malcom Turnbull. «Non c’è dubbio che i tempi siano molto cambiati», osserva lei. «Un sacco di donne hanno aperto la strada poco a poco e hanno permesso alla gente di oggi di pensare “sì, questa signora può esercitare potere, fare bene il suo lavoro, ed essere madre allo stesso tempo”. Siamo davvero felici. Volevamo farci una famiglia ma non eravamo sicuri che sarebbe accaduto». Premier con bebè. La Jacinda-mania ha una ragione in più.