la Repubblica, 20 gennaio 2018
Banche e industrie da Macron, a Versailles l’incontro per vendere il “ brand Francia”
In poco meno di un anno la Francia è passata da un capo dello Stato come François Hollande, noto per aver detto “il mio nemico è la finanza” e varato un’aliquota al 75% sui redditi più alti, a uno che ha abolito la patrimoniale, si dà del tu con banchieri, amministratori delegati, gestori dei più grandi fondi di investimenti. Emmanuel Macron è il leader più “business- friendly” che la République abbia mai avuto. Non stupisce dunque che abbia deciso di invitare alla corte di Versailles alcuni dei più grandi nomi dell’economia mondiale che lunedì lo incontreranno, prima di proseguire verso il forum di Davos.
“Choose France” è lo slogan che l’Eliseo ha deciso di dare all’incontro, con il chiaro obiettivo di «vendere il marchio Francia», come spiega un consigliere del presidente, e favorire nuovi investimenti stranieri. All’invito del leader francese hanno risposto molti nomi del gotha economico e finanziario come Lloyd Blankfein di Goldman Sachs, Jamie Dimon di Jp Morgan, Sheryl Sandberg di Facebook, oppure ancora gli amministratori delegati di Rolls Royce, Coca- Cola, Ups, Bosch, GlaxoSmithKline, Novartis. Le adesioni, sostiene l’Eliseo, sono state più del previsto. Dai 100 nomi inizialmente previsti si è passati a 140. Un parterre esclusivo in cui sarà rappresentata anche l’Italia con gruppi come Generali, ormai perfettamente integrato Oltralpe, Fincantieri, che dopo un lungo contenzioso ha avuto il via libera per l’acquisto dei cantieri navali di Saint- Nazaire. Tra le altre aziende italiane ci saranno anche Lavazza, Cuki Group e Barilla. Il presidente del gruppo di Parma sostiene di essere in «piena sintonia» con la produzione sostenibile del cibo e i rapporti di filiera che Macron vuole promuovere.
«Lunedì Versailles sarà il posto dove molti vorrebbero essere», commenta uno dei collaboratori del leader francese. Il richiamo maggiore è la promessa di poter discutere in modo «intimo e diretto» con Macron diventato in pochi mesi uno dei leader occidentali più influenti del momento. Il programma è corposo, dura oltre mezza giornata. Prevede un pranzo insieme al premier Edouard Philippe che illustrerà le riforme già approvate del governo e quelle in preparazione per rendere la Francia più competitiva, ma anche attraente per gli investitori. Previste sei conferenze tematiche, come quella del matematico Cédric Villani sull’intelligenza artificiale o dello sportivo Tony Estanguet sui Giochi Olimpici del 2024.
La novità più grande è lo “speed dating” promosso dallo Stato tra imprenditori e autorità. Attraverso una piattaforma online, sono stati organizzati decine di incontri bilaterali, di non più di 20 minuti ciascuno, tra i 140 top manager mondiali e ministri del governo, ma anche prefetti, governatori, rappresentanti delle istituzioni.
Nelle intenzioni il vertice “Choose France” non dovrebbe essere solo una vetrina, ma anche una riunione operativa. L’Eliseo promette annunci concreti, di cui almeno cinque dovrebbero tradursi in «centinaia di nuovi posti di lavoro» e «qualche miliardo di nuovi investimenti». Potrebbe essere insomma il primo banco di prova per tradurre in cifre l’effetto Macron.