Corriere della Sera, 20 gennaio 2018
Viaggi di nozze per Costantino. Ma il docu-reality delude
Quattro mogli, quattro viaggi di nozze, quattro Paesi inconsueti in cui vivere questa avventura: Georgia, Ghana, Giamaica e Uganda. «Le spose di Costantino» è un nuovo docu-reality che ha per protagonista Costantino della Gherardesca nel ruolo di fedifrago felice (Rai2, giovedì, ore 21.14).Il primo viaggio di nozze, giovedì scorso, Costa l’ha consumato con Elisabetta Canalis, il secondo, l’altrieri, con Paola Ferrari.
I due erano in Ghana, ex colonia britannica, e si sono calati, si fa per dire, nei panni di tre famiglie: una di pescatori, in un piccolo villaggio sulle rive del Golfo di Guinea; una di reali (una sorta di star system locale) con Costa nelle vesti di Nanà, il re di 32 villaggi; una, infine, di contadini e cercatori d’oro.
Ormai siamo a metà del viaggio e, dalle prime due puntate, non si capisce bene se il format sia debole (una sorta di «Turisti per caso» con risvolto antropologico) oppure se la scelta delle mogli si sia rivelata oltremodo fragile.
Costa è ormai una risorsa della tv e forse sarebbe il caso di tutelarlo, di adattargli o creargli format che ne esaltino l’ironia, l’intelligenza e la capacità di rapportarsi in contesti diversi. Certo, se Costa visita la tremenda discarica di Accra o se, come saggio del villaggio, deve dirimere una delicata situazione sessuale fra marito e moglie, conosce sempre il modo di rappresentare queste realtà nuove con il dovuto disincanto.
Ma è l’insieme che è un po’ deludente, finora le sue spose non si sono dimostrate all’altezza. Il docu-reality è un genere molto scritto (magari solo attraverso il montaggio del girato), ma se il materiale è modesto, se le storie mancano di protagonisti è impossibile trarre qualcosa di coinvolgente.
P.S. Forse vinta dall’emozione, la Ferrari volendo insegnare la tabellina a piccoli alunni ganesi si è dimenticata di dire che 3 x 3 fa 9, non 6.