La Gazzetta dello Sport, 20 gennaio 2018
Prandelli cacciato anche dall’Al Nasr
«L’Al Nasr FC ha deciso di esonerare Cesare Prandelli dall’incarico di direttore tecnico della prima squadra». Ore 6,50 di ieri mattina: il messaggio è apparso sugli account twitter e Instagram del club di Dubai. È la fine dell’ultima avventura dell’ex c.t. dell’Italia, finalista europeo nel 2012 in Polonia e Ucraina. Qualche ora dopo arriva il messaggio dell’agente Stefano Antonelli, che aveva rappresentato Prandelli all’inizio di questa esperienza: «Si chiude consensualmente l’avventura #Prandelli-#AlNasr … Ho visto Cesare carico e sereno. Aspetta una nuova grande avventura in Europa! La merita». Lui, mister Prandelli, per ora non ne vuole parlare con nessuno.
DA MAGGIO Né commentare gli 8 mesi negli Emirati Arabi, dove era arrivato a metà maggio 2017, assumendosi un incarico non certo facile: riportare al titolo un club che non lo vince dal 1986. Ma i Blue Wave sono il più vecchio club degli Emirati e il loro proprietario è lo sceicco Hamdan bin Rashid Al Maktoum, vicepremier del Paese e ministro delle Finanze. Nel maggio scorso però l’Al Nasr era finito sesto, a ben 32 punti dai campioni dell’Al Jazira e a -20 dal terzo posto, valido per qualificarsi alla Champions asiatica.
DI RIGORE Prandelli ieri ha lasciato le «Onde blu» a 11 punti dall’Al Ain in testa e a 8 dal 3° posto dell’Al Wasl. Il problema è che mancano solo 10 giornate alla fine del campionato. E nel club di Dubai probabilmente non hanno creduto alla rimonta. Al posto dell’ex c.t. è stato richiamato il serbo Ivan Jovanovic, 55 anni, già a Dubai dal 2013 all’ottobre 2016. Però non è stato un k.o. in campionato a segnare la fine della breve era Prandelli: bensì una sconfitta ai rigori (5-3) negli ottavi di Presidents Cup mercoledì sera contro il Dibba Al Fujairah, 9° nella Premier emiratina (la Arabian Gulf League), dopo l’1-1 nei tempi regolamentari. Tutta colpa alla fine di Ahmed Masoud Sulaiman, 25 anni, difensore, che si è visto respingere il penalty dal portiere rivale Al Dhanhani. E dire che nell’altra coppa, la Emirates, nei quarti l’Al Nasr di Prandelli ha pareggiato fuori casa (2-2) con l’Al Wasl, terzo in classifica (ritorno il 16 febbraio).
AL LAVORO Ma dopo un mese di coppe il campionato era ripartito male: col k.o. in casa l’11 gennaio contro l’Al Sharjah. In totale negli Emirati Prandelli ha diretto 19 gare: 8 vittorie, 5 pari e 6 sconfitte; in campionato il bilancio è 5-2-5. Per Prandelli, 60 anni, un’altra triste esperienza, nella quale si era buttato promettendo soltanto e come al solito «serio lavoro». Così come aveva fatto in Turchia al Galatasaray nell’estate del 2014; pure a Istanbul i rigori gli erano stati fatali nella Supercoppa contro il Fenerbahçe (dopo lo 0-0 nei 120 minuti), e a novembre 2014 via dopo sole 10 gare di Süper Lig, col club al terzo posto, a soltanto 1 punto dalla coppia di testa Fener-Besiktas. «Capirà che non c’entravano i motivi tecnici», ha detto a questo proposito giusto un anno fa alla Gazzetta.
VALENCIA Raccontando poi l’addio al Valencia (preso al terzultimo posto a fine settembre 2016), dopo altre 8 partite: «Ho cercato di sistemare in due mesi una squadra non mia. E a fine dicembre (2016, ndr) mi dimetto: non abbiamo chiuso con un giocatore, Zaza... già preso e d’accordo». Già, una beffa visto come Simone si è ambientato bene in Liga. Un Valencia lasciato al terzultimo posto (con una gara in meno), e un bilancio in Liga per Prandelli di 1 successo, 3 pari e 4 sconfitte, e 2 vittorie contro il Leganes negli ottavi di Coppa del Re. Dategli tempo di smaltire la botta. Di certo ripartirà.