il Giornale, 19 gennaio 2018
Nella ricetta di un frate il segreto del succo di aloe
Cinquemila piante di aloe. Coltivate per bene. Per far bene. È il perimetro della serietà di Mauro Vallesi, 38 anni, che qui, a San Girolamo, nelle campagne di Fermo, ha deciso di rovesciare i canoni della produzione industriale e fare della sua aloe, l’aloe che non conosce contaminazioni di sorta, né stoccaggi di magazzino, né «ritocchi» da grande distribuzione, ma che è solo e semplicemente un prodotto naturale, quel prodotto naturale che può fare anche guarire da tanti disturbi più o meno gravi. «Intendiamoci – esordisce Mauro – io non prometto, né vendo miracoli, ma prometto e vendo un prodotto che viene coltivato, estratto, lavorato e spedito rispettando le peculiarità di una pianta preziosa, in grado di agire sul nostro organismo a 360 gradi».
Sulla spinta di disturbi di cui proprio lui soffriva, è nata «Erbe di Mauro». È successo tutto per caso nel 2008, per venire incontro alle mie esigenze e a quelle di amici e conoscenti. Poi l’hobby è diventato un lavoro. Ho cominciato a coltivare i due tipi di aloe, sia Arborescens, sia Vera, proprio mettendomi dalla parte di chi dell’aloe ha bisogno per star bene, per sentirsi in forma, ma anche per curarsi. Proprio per questo motivo noi lavoriamo il prodotto fresco e lo facciamo al momento. Tutti i nostri prodotti sono realizzati con piante coltivate biologicamente nei nostri terreni, che originariamente erano di mio nonno, poi di mio zio e ora di mio padre». Il mercato è invaso da succhi di aloe, il suo cos’ha di particolare? «I nostri succhi non vengono pastorizzati, non contengono conservanti, additivi, edulcoranti, o altre sostanze e che con i nostri succhi non facciamo magazzino: vengono prodotti e spediti il giorno stesso, usando esclusivamente le nostre piante. Anche le foglie vengono staccate dalla pianta, imballate in modo opportuno e subito dopo spedite».
Ma il segreto di Mauro Vallesi, è un segreto che viene da lontano. Un segreto che gli ha sussurrato un frate francescano, padre Romano Zago, nato in Brasile 85 anni fa che, studiando per una vita e sperimentando tutti i benefici nell’aloe tra i derelitti e i malati delle favelas, mise a punto anni fa un efficace mix immunitario. Ed ecco che la ricetta di Padre Zago, seguita scrupolosamente da Mauro, è diventata il prodotto d’eccellenza dell’azienda marchigiana. «Rispettiamo rigorosamente la formula originale di Padre Zago e le sue istruzioni per realizzarla: 350 grammi di Aloe Arborescens, 500 grammi di miele biologico, alcol neutro. La procedura è esattamente quella che la sua ricetta impone: la raccolta viene fatta in semioscurità, la pulizia delle foglie a mano prima dell’alba e la lavorazione sempre in assenza di luce. Si utilizzano solo piante con più di 5 anni, coltivate biologicamente al sole e che non siano state irrigate per almeno 7 giorni. Le altre materie prime, come miele e succo di mela, debbono essere le migliori, noi non badiamo a spese e anche in questo caso scegliamo solo prodotti locali delle Marche, acquistando da piccoli apicoltori che ci diano sempre la garanzia di un prodotto realmente biologico e che non sia stato pastorizzato, altrimenti il miele perderebbe di qualità».
Quante persone lavorano con lei? «Mia moglie Rosalba, la famiglia. Siamo in tutto una decina di persone. Oltre all’Aloe, coltiviamo e vendiamo anche altre piante con proprietà medicinali, come la malva, il rosmarino, il timo, la calendula, la stevia rebaudiana, la curcuma, l’artemisia annua, la kalanchoe». Torniamo al prodotto che vi è più richiesto, la «Ricetta di Padre Zago». Ce la racconta più in dettaglio? «È un prodotto fresco, artigianale, lavorato a freddo, non filtrato, al fine di non alterare i suoi componenti Questa ricetta è particolarmente efficace perché l’azione vasodilatatrice dell’alcol rende i principi attivi dell’aloe totalmente assimilabili dall’organismo umano e il miele, oltre a rendere la ricetta più dolce al palato, ne potenzia gli effetti e aumenta i tempi di conservazione del prodotto finale. Il tutto è quindi un’unione tra succo, polpa e buccia ed è realizzato in maniera naturale senza conservanti, ed è utilizzabile da tutti: malati, sportivi, anziani, bambini, sia a scopo preventivo sia curativo.
È molto impiegata anche nelle diete, dove grazie alle sue componenti nutritive, è un ottimo integratore alimentare. Contribuisce a regolarizzare l’intestino, a riequilibrare e rafforzare tutto il sistema immunitario, aiutando l’organismo nella lotta contro virus, funghi, batteri e infiammazioni di vario genere. È un energizzante e ricostituente naturale, da consumare esclusivamente fresco. Come dicevo l’aloe è la regina delle piante officinali che serve ai bambini agli adulti e alle anziani. La Ricetta di padre Zago va presa tre volte al giorno. Nei primi giorni si comincia piano piano perché l’aloe è anche depurativa. Quindi un cucchiaio da tavola prima dei pasti, poi si può incrementarne gradualmente la dose. Consideri che realizziamo altre varianti della «Ricetta»: senza alcol, con poco miele, senza miele, senza aloina, in modo da soddisfare tutti i palati. Ma, prima di tutto, per far bene a chi davvero vuol farsi del bene».