La Stampa, 19 gennaio 2018
Han e la Juve multinazionale. L’ultima frontiera è l’Asia
È una Juventus sempre più multinazionale. Lingue e culture diverse, in comune l’arte del pallone. Gli stranieri, quest’anno, sono 15 su 24, ed è capitato che scendesse in campo un solo italiano: scolora la filosofia azzurra, quella che ha regalato blocchi storici alla Nazionale, ma conta vincere e i campioni non hanno cittadinanza, l’identità smarrita nelle radici riemerge nelle tradizioni bianconere.
Trattato anche Barella
Il plotoncino può allargarsi oggi, se l’incontro milanese con il Cagliari porterà alla fumata bianca per Han Kwang-Song, 19 anni, attaccante nordcoreano in prestito al Perugia. Appuntamento in un hotel del centro: da una parte l’ad bianconero Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici, dall’altra il presidente sardo Tommaso Giulini e il ds Giovanni Rossi: si parlerà anche del centrocampista Nicolò Barella, ma la pista calda, rovente, riguarda Han. La Juventus ha già allacciato una trattativa e memorizzato le contropartite che interessano: oltre all’attaccante Alberto Cerri, che potrebbe trasferirsi subito, piacciono per la prossima stagione il portiere Emil Audero, attualmente a Venezia, e il primavera Fabrizio Caligara, che ha già debuttato in Champions contro il Barcellona. Nonostante l’ottimismo per un’intesa, i tanti nomi sul tavolo potrebbero richiedere approfondimenti: il finale bianconero sembra comunque scritto, anche se Han potrebbe essere lasciato in B a Perugia.
Vetrina europea
Mai, in 120 anni di storia, la Juventus ha avuto un calciatore nordcoreano, né prima che Han debuttasse nel Cagliari ce n’era stato uno in Serie A. Difficile, in effetti, che le rotte del mercato conducano nella terra di Kim Jong-un, ma lui è un’eccezione, un predestinato. Dopo un’esperienza nel Tecnofutbol di Barcellona, è approdato in Italia nel 2014, quando il senatore Antonio Razzi mise in contatto la federazione coreana, che cercava una vetrina europea per le sue promesse, con la Ism Academy di Perugia.
Marketing orientale
Segnalato all’allora ds Stefano Capozucca dal manager Sandro Stemperini, Han ha stregato subito il Cagliari, più deciso di Ajax e Genk: è stato protagonista al Viareggio, ha segnato il suo primo gol in A al Torino, in estate è passato in prestito al Perugia dove ha confermato doti eccezionali: dribbling, velocità, duttilità, senso del gol, piedi dolci e perfino colpo di testa nonostante la bassa statura. Per questo la Juve, attentissima ai giovani talenti, è sulle sue tracce: il marketing asiatico potrà essere al massimo una conseguenza. Oggi si definirà l’acquisto, o si porrà la prima pietra, intanto si lavorerà sull’ingaggio anche per capire bene la tassazione imposta dal governo coreano.