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 2018  gennaio 18 Giovedì calendario

Un ministro per la Solitudine l’idea di Theresa May (per risparmiare)

LONDRA Lo voleva Jo Cox, un ministero per la Solitudine. E ora l’eredità morale della deputata laburista uccisa da un estremista di destra alla vigilia del referendum sulla Brexit è stata messa in pratica: la premier britannica Theresa May ha nominato un ministro, Tracey Crouch, che si occuperà dei nove milioni di persone che si sentono isolate, di quei 200mila anziani che sostengono di non parlare con amici o parenti per mesi interi, di chi ha perso un affetto o non ha mai potuto contare su una rete sufficiente a garantirgli un accesso alla società, con ricadute gravi per la sua salute mentale e fisica e costi enormi per il governo. 
«Per troppe persone la solitudine è la triste realtà della vita moderna e voglio affrontare questa sfida per il bene della nostra società», ha spiegato Theresa May prima di un ricevimento a Downing Street per celebrare il lavoro della Cox, una che «aveva riconosciuto la portata della solitudine nel paese e che si era dedicata a fare tutto quello che era in suo potere per aiutare le persone colpite». In un paese in cui il ruolo della famiglia e della chiesa sono molto ridimensionati rispetto ad altri posti, la solitudine è un problema che colpisce gli anziani, certo, ma anche i giovani disabili e le persone che hanno problemi mentali, oltre alle persone che si occupano di altri come i badanti e ai rifugiati. 
Questo ha un costo – 2,5 miliardi di sterline all’anno per i datori di lavoro che si ritrovano un personale non felice, malato, depresso – e un impatto enorme sul sistema sanitario nazionale e sui medici di base, a cui molti pazienti si rivolgono soprattutto per avere qualcuno con cui parlare. Uno su dieci si rivolgerebbe all’NHS, istituzione costantemente sull’orlo del crollo strutturale, solo per un contatto umano. 
IL MESSAGGIO
«Vecchi o giovani, la solitudine non discrimina», diceva la deputata uccisa, madre di due figli piccoli, incoraggiando le persone a parlare con gli altri, a fare qualche domanda gentile agli anziani del quartiere, a combattere il fantasma dell’isolamento nelle grandi città o nei piccoli centri un po’ depressi. Lei era la prima a farlo nella sua costituency di Batley and Spen, in Yorkshire, e la sorte ha fatto sì che fosse proprio una persona molto sola, Thomas Meir, ad ucciderla al grido di «Britain first», la Gran Bretagna innanzi tutto, per il suo lavoro in difesa degli immigrati e dei rifugiati. 
L’ufficio nazionale di statistica britannico sta mettendo a punto un metodo per misurare il fenomeno e il governo si è impegnato a disporre fondi per permettere al neoministro e alle organizzazioni caritatevoli di trovare una maniera innovativa ed efficace per gestire il problema. Nel corso dell’anno verrà anche pubblicato un rapporto governativo, a riprova che la May non intende trascurare i temi sociali su cui subisce la concorrenza del Labour di Jeremy Corbyn, favorito nei sondaggi.
La Crouch, 42 anni, che ha anche il portafoglio per la Società civile e lo Sport, ha ribadito la sua intenzione di «rendere onore alla memoria di Jo» affrontando un tema che seguiva con tanta passione. 
IL FENOMENO
La solitudine non è un problema solo britannico, ma riguarda il 6% della popolazione europea secondo i dati resi noti da Eurostat l’estate scorsa e relativi al 2015. In tutta la Ue ci sono 30 milioni di persone che sostengono di non avere nessuno a cui chiedere aiuto o con cui parlare dei propri problemi personali. 
Lo scenario più cupo è proprio quello tratteggiato per l’Italia, dove la percentuale sale al 13,2% per quanto riguarda l’isolamento nelle situazioni di emergenza e l’11,9% per quanto riguarda la possibilità di confidarsi. Una situazione che in tutta la Ue riguarda soprattutto gli uomini di una certa età che vivono in città, ma che peggiora con la povertà e non risparmia nessuno. Con conseguenze enormi per tutti.