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 2018  gennaio 17 Mercoledì calendario

La scienza dice che i timori sono infondati

Fare obbligatoriamente 10 vaccini anziché 4 come una volta comporta rischi per la salute dei bambini?
«Non esiste alcuna evidenza scientifica che comprovi un’affermazione del genere», afferma Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. «I vaccini sono composti da piccole molecole che stimolano la risposta immunitaria del nostro organismo all’attacco dei virus. Fare la quadrivalente o l’esavalente per immunizzarsi da più malattie semplifica le cose a famiglie e operatori sanitari ma non comporta alcun pericolo. Quelli con virus attenuati contro morbillo, parotite, rosolia e varicella non devono invece essere somministrati a persone immunodepresse che non sono nelle condizioni di produrre poi anticorpi».
Esistono studi scientifici sulla pericolosità della somministrazione contemporanea di più vaccini?
Pubblicati da riviste accreditate no, circolano pubblicazioni su riviste on line mai accreditate dalla comunità scientifica. La verità è che alcune, di dubbia fama, fanno affari pubblicando a pagamento studi mai rivisti da altri ricercatori esperti in materia.
È vero che siamo l’unico Paese ad aver introdotto l’obbligatorietà per 10 vaccinazioni?
No. La Francia ha appena approvato una legge che ne rende obbligatori 11 e l’Australia sta seguendo il nostro esempio. In California nel 2014 è stato introdotto l’obbligo per quello contro il morbillo e da allora la copertura vaccinale è aumentata di circa il 30% mentre in Oregon, dove si è tornati alla libera scelta dei genitori, la percentuale è scesa dal 95 al 30 per cento.
Cosa cambierebbe con la proposta dei 5 Stelle di tornare a soli 4 vaccini obbligatori?
In realtà nulla. Perché, come spiegato dal candidato Premier Di Maio, la proposta pentastellata prevede una clausola di salvaguardia che reintrodurrebbe l’obbligo anche per gli altri 6 qualora la soglia di copertura scendesse sotto quel 95% che garantisce la non circolazione dei virus con l’immunità di gregge. Ma anche la legge Lorenzin prevede si possa rivedere l’obbligatorietà in caso di superamento di quella soglia, che al momento di varare il provvedimento era del 93% per l’esavalente contro tetano, polio, pertosse, epatite b, emofilo e difterite. Addirittura dell’87% per la quadrivalente contro morbillo, parotite e rosolia. Percentuali che farebbero scattare l’obbligo anche con la proposta Di Maio.