La Stampa, 17 gennaio 2018
I sondaggisti: «Una fascia di elettori limitata. La galassia No-Vax non sarà determinante»
Il popolo dei No-Vax si aggira da tempo sul terreno di caccia elettorale dei grandi partiti senza trovare una casa politica che lo ospiti. Considerato una polpetta avvelenata, per la massiccia dose di populismo che porta in dote, ha visto crescere intorno a sé un sottobosco di sigle e movimenti schierati contro i vaccini obbligatori. In questi giorni però, tra i pesci piccoli sono tornati a nuotare anche due partiti di peso come Lega e Cinque Stelle, che hanno ripreso ad accarezzare i temi no-vax.
Ma quanto può pesare sulla campagna elettorale il tema dei vaccini? «L’argomento è rilevante, ma non determinante», sostiene Fabrizio Masia, direttore della società di sondaggi Emg, «perché incide su una fetta di popolazione molto limitata, composta quasi esclusivamente da genitori. Mentre risulta molto meno interessante per i pensionati». Quella fascia di elettorato no-vax, poi, non è facile da incasellare. Sostanzialmente, spiega Nicola Piepoli, presidente dell’Istituto Piepoli, «essendo i vaccini una conquista sociale, chi si batte contro l’obbligo di vaccinazione si pone come elettore anti-sistema». Si può dunque circoscrivere quel segmento di elettorato ad un sentimento comune ma, spiega Piepoli, molto più difficile è associarlo a un orientamento politico. «La quota dei no-vax è minoritaria», conferma Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, «ma difficile da individuare perché ormai non c’è più un legame tra stile di vita e appartenenza politica». I cosiddetti no-vax, insomma, possono essere considerati una presenza esigua ma diffusa in tutti i partiti politici.
La dispersione è però un fenomeno recente. A metà luglio, a Pesaro, sfilarono in quindicimila contro l’obbligo vaccinale. Quella base «era fortemente legata al Movimento 5 stelle e alla Lega», spiega uno dei coordinatori della manifestazione, che chiede l’anonimato, «ma si è sentita tradita dalla politica dopo l’approvazione della legge».
Nel tentativo di recuperare quel consenso creato intorno alla battaglia contro l’obbligo vaccinale, è nata una dozzina di formazioni politiche. Alcune provenienti dalle ceneri dell’originario movimento free-vax, altre che ne hanno solo abbracciato la causa. Chi mette al primo punto del proprio programma l’abrogazione della legge Lorenzin è il movimento SìAmo, guidato dall’ex medico radiato dall’ordine Dario Miedico, che potrebbe unirsi con il partito «Governo Etico», guidato da un free-vax di lungo corso come Franco Trinca. E per completare l’offerta, dallo stesso humus è nato «Valore Umano», che potrebbe contare sull’appoggio di un altro dottore prestato alla battaglia contro la legge Lorenzin, Stefano Montanari. Intorno a loro, poi, ma con altre priorità di governo, si muovono Mario Adinolfi, Giulietto Chiesa e l’ex generale Antonio Pappalardo, come anche una ex del M5S, Paola Del Pin, ognuno con il suo carro. E se la raccolta firme per presentarsi alle elezioni dovesse andar male, è già pronta la via d’uscita. Il «Coordinamento nazionale della libera scelta vaccinale» starebbe infatti organizzando un’iniziativa per il voto di protesta: chiedere al presidente del seggio di segnare sul registro che non ci si sente rappresentati da nessun partito. Cinque Stelle e Lega compresi.