Corriere della Sera, 18 gennaio 2018
Matera, un anno di feste prima dell’anno di festa
Parte domani il conto alla rovescia per Matera Capitale della cultura 2019, e non è un modo di dire, visto che la festa di inaugurazione dell’annata di preparazione si intitola proprio «Meno uno»: dopo giorni in cui i laboratori per costruire i «mattoni di cartone» hanno registrato il tutto esaurito, domani e dopodomani in piazza Vittorio Veneto i cittadini inizieranno la costruzione collettiva di un’architettura in cartone ideata dall’artista Olivier Grossetête. Una struttura, ha spiegato alla presentazione di ieri Paolo Verri, direttore di Matera 2019, di proporzioni consistenti, con 19 metri di altezza.
E per due giorni, domani e sabato, intorno al «rituale» di costruzione – e successiva distruzione e riciclo – dell’architettura (un po’ quel che succede durante la tradizionale Festa della Bruna di Matera, con la realizzazione e l’assalto dei carri di cartapesta) si svolgeranno eventi e concerti: ultime novità annunciate, domani alle 19.19 la scalata del «monumento» da parte del danzatore Antoine Le Menestrel, accompagnato in musica da Max Casacci e Ninja dei Subsonica.
Il tutto in una città che la settimana scorsa il «New York Times» ha raccomandato al terzo posto assoluto tra le 52 località da visitare quest’anno nel mondo. «C’è stata una crescita straordinaria del turismo in questi anni – illustra Paolo Verri – ed è un punto di forza che ci stimola a dare una dimensione regionale, non solo cittadina, al nostro lavoro. Matera è un esempio di come creare nuove forme di turismo, non solo tradizionale ma di produzione culturale». Analoga citazione, ricorda il direttore, è venuta dalla storica guida Lonely Planet, che ha incluso Matera tra le 10 città da visitare nel mondo.
Sabato la festa «Meno uno» proporrà una mattinata di presentazione al pubblico del 50% del programma di Matera 2019, già pronto («a differenza di ciò che hanno fatto altre città europee», precisa Verri): i primi 27 progetti, realizzati dalla scena creativa lucana, con un budget complessivo di 5,7 milioni di euro, saranno raccontati al pubblico dai rispettivi project leader. Si va dalle rassegne musicali che indagano il rapporto con la tradizione lucana alle performance sull’integrazione, dai lavori teatrali sulla storia della città (il famoso comizio del ’48 in cui Togliatti definì la situazione dei Sassi «vergogna nazionale»), ai progetti dedicati al cinema, alle risorse tradizionali come il pane e a quelle d’avanguardia come architettura e scienza.
Altri 23 progetti europei sono in preparazione (budget: 6 milioni) mentre sono già note le 4 mostre del 2019 artistico cittadino: Ars Escavandi. Matera e le città del mondo rupestre a cura di Pietro Laureano, che verrà inaugurata per prima il 20 gennaio 2019; Rinascimento Riletto. L’arte italiana raccontata con gli occhi del Mediterraneo, curata da Marta Ragozzino (dal 21 aprile 2019); la mostra dedicata a Pitagora e curata da Piergiorgio Odifreddi (dal 21 giugno 2019) e Osservatorio dell’Antropocene sui cambiamenti dell’habitat umano, a cura del fotografo Armin Linke.
Proprio un’immagine della mostra di Linke è stata anticipata in anteprima sulla copertina de «la Lettura» 319; nello stesso numero del supplemento, Dora Albanese, scrittrice materana, ha intervistato tre giovani concittadini, tra i primi diciottenni del Millennio.
Inoltre ci saranno cinque percorsi turistici, pensati in sintonia con i temi di Matera 2019: Futuro remoto; Continuità e rotture; Utopie e distopie; Radici e percorsi; e Riflessioni e connessioni, per conoscere i luoghi e il patrimonio artistico e culturale. In programma un passaporto di «cittadino temporaneo» per i visitatori.
Già annunciata l’inaugurazione di Matera Capitale, il 19 gennaio 2019: una «festa di paese di proporzioni inedite» con bande musicali da tutti i 131 Comuni della Basilicata, altre 20 dalle Regioni italiane e 27 da tutta Europa. Per la chiusura, il 20 dicembre 2019, la città collaborerà con il Longplayer Trust, un componimento musicale della durata di mille anni (iniziato nel 1999) con concerto finale diretto dall’ideatore Jem Finer.
«Per il 2019 proporremo – illustra Verri – 50 progetti culturali, uno a settimana, oltre alle mostre e alle altre iniziative. L’anno si chiuderà con l’Open culture festival, a dicembre 2019, una festa delle culture contemporanee e un rilancio per gli anni successivi». E nel 2018? «Il 19 febbraio 2018 ci sarà la presentazione dei volontari – illustra Verri —, il 19 marzo quella delle iniziative online, il 19 aprile la presentazione di un progetto sui giardini, il 19 maggio l’evento dedicato a lettura e letteratura. E il 19 giugno sarà presentato il resto del programma».