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 2018  gennaio 18 Giovedì calendario

Il coraggio della pecora nera

Il Regno Unito è una delle nazioni che più ha contribuito alla storia e all’evoluzione della birra, creando diverse tipologie che oggi conosciamo.
Molte famiglie fondarono piccoli birrifici che, una volta ingranditisi, tra gli anni Settanta e Novanta, vennero acquisiti da grandi gruppi che ne snaturarono i prodotti più caratteristici. Questo è stato anche il destino dei Theakston e del loro omonimo birrificio. Nato a Masham (Yorkshire) nel 1827, e condotto per quattro generazioni dalla stessa famiglia, nel 1987 il birrificio viene venduto alla Scottish and Newcastle, uno dei più importanti gruppi birrai brittanici. In famiglia non tutti sono d’accordo con la scelta: Paul Theakston non vuole abbandonare la sua storia e soprattutto non vuole smettere di produrre birra come fatto fino a quel momento. È per questo, che nel 1992, nello stesso villaggio in cui era cresciuto, Paul apre il suo birrificio. Il nome scelto per la nuova avventura – pare che l’idea sia della moglie Sue – è un omaggio alla sua volontà di essere contro corrente: The Black Sheep (la pecora nera).
Siamo agli albori del movimento artigianale inglese e The Black Sheep decide di tracciare il proprio futuro guardando al passato della birra anglosassone e alle sue tradizioni: non lager prive di personalità, ma ale dal profondo carattere. Tra le tante c’è la Best Bitter: un capolavoro di 3,8 gradi alcolici che racchiude il meglio della birra d’oltremanica: note di caramello e biscotto, un leggero finale amarognolo e una grande semplicità di bevuta. Il massimo per chi voglia capire cos’è una vera ale e provare a non seguire il gregge, ma a essere una coraggiosa pecora nera.