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 2018  gennaio 16 Martedì calendario

APPUNTI SU FERRERO E NESTLE’ PER GAZZETTA

= IL PUNTO = Ferrero si rafforza negli Usa con barrette Nestle’ = 

(AGI) - Roma, 16 gen. - Dopo le indiscrezioni di inizio gennaio, ora èufficiale: Ferrero acquisisce il business dolciario di Nestlé negli Stati Uniti, diventando il terzo gruppo del settore nel Paese. L’operazione vale 2,8 miliardi di dollari in cash (circa 2,3 miliardi di euro) e il closing è previsto intorno alla fine del primo trimestre 2018.Il gruppo di Alba comprerù più di 20 storici brand americani estremamente conosciuti, tra cui marchi di cioccolato iconici come Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, Raisinets, Wonka e il diritto esclusivo sul marchio Crunch negli Stati Uniti per il confectionery e per determinate altre categorie, così come i brand di caramelle SweeTarts, LaffyTaffy e Nerds. Ferrero acquisirà gli stabilimenti produttivi statunitensi di Nestlé a Bloomington, Franklin Park e Itasca, in Illinois, con i dipendenti collegati alla divisione confectionery, continuando ad operare attraverso gli uffici di Glendale, in California, e le altre sedi proprie in Illinois e in New Jersey.Ferrero, fondata come azienda a conduzione familiare ad Alba, in Italia nel 1946, è la terza piu’ grande azienda nel mercato globale del cioccolato confezionato con vendite mondiali di oltre 12 miliardi di dollari (10,3 miliardi di euro), distribuzione in oltre 170 paesi e oltre 30.000 dipendenti in tutto il mondo. Questa transazione rafforzerà la sua posizione. Inoltre con questa operazione, Ferrero aggancia il terzo posto nel mercato statunitense dove è meglio conosciuta per i Tic Tac, le praline Ferrero Rocher, Nutella, oltre ai marchi di cioccolato Fannie May e Harry London e per Ferrara Candy Company, acquisita recentemente da una società affiliata, con un portafoglio di marchi che comprende le caramelle Trolli, Brach’s e Black Forest. «Siamo entusiasti di aver acquisito il business dolciario di Nestlé negli Stati Uniti d’America, che porta con sé un portafoglio eccezionale di marchi iconici ricchi di storia e di grande riconoscibilità - commenta Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del gruppo - ciò, combinato con l’attuale offerta Ferrero sul mercato americano, garantirà un’offerta piu’ vasta di prodotti di alta qualità per i consumatori, oltre a nuove entusiasmanti opportunità di crescita nel più grande mercato dolciario del mondo. Non vediamo l’ora di accogliere il talentuoso team di Nestlé in Ferrero e di continuare a investire e far crescere tutti i nostri prodotti e marchi in questo mercato strategico e attraente».Ferrero è entrata negli Stati Uniti nel 1969 con le caramelle Tic Tac e successivamente ha introdotto le praline Ferrero Rocher e Nutella. Di recente ha acquisito la societa’ di cioccolato statunitense Fannie May Confections Brands e Ferrara Candy Company, leader nelle caramelle gommose e prodotti stagionali da ricorrenza, con marchi come Trolli, Brach’s e Black Forest. (AGI) Ila 161916 GEN 18 NNNN

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FILOMENA GRECO, ILSOLE24ORE.COM –

Il Gruppo Ferrero ha annunciato l’accordo per acquisire il business dolciario statunitense di Nestlé per 2,8 miliardi dollari. La notizia è stata resa nota nel pomeriggio, dopo settimane di indiscrezioni e no comment da parte dei vertici del colosso di Alba. «Nel 2016 l’attività dolciaria negli Stati Uniti di Nestlé – recita il comunicato diffuso da Ferrero – ha generato un fatturato di circa 900 milioni di dollari». Saranno una ventina i brand che grazie al deal passeranno al Gruppo guidato da Giovanni Ferrero e nato nel cuore delle Langhe alla fine degli anni Quaranta.

Tra le attività cedute dalla multinazionale svizzera a Ferrero ci sono i marchi “iconici” del cioccolato Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, Raisinets e Wonka, ma anche le caramelle weeTarts, LaffyTaffy e Nerds. Inoltre l’accordo prevede per Ferrero il diritto esclusivo sul marchio Crunch negli Stati Uniti nel comparto del confectionery. «Siamo entusiasti di aver acquisito il business dolciario di Nestlé negli Stati Uniti d’America – ha commentato Giovanni Ferrero, presidente eEsecutivo del Gruppo Ferrero– che porta con sé un portafoglio eccezionale di marchi iconici ricchi di storia e di grande riconoscibilità. Ciò, combinato con l’attuale offerta Ferrero sul mercato americano, incluse le aziende recentemente acquisite Fannie May e Ferrara Candy Company, garantirà una gamma sostanzialmente più ampia, un’offerta più vasta di prodotti di alta qualità per i consumatori di snack al cioccolato, caramelle, dolciumi e prodotti stagionali da ricorrenza, oltre a nuove entusiasmanti opportunità di crescita nel più grande mercato dolciario del mondo». 

Con questa operazione, sottolineano da Alba, «Ferrero diventerà la terza più grande azienda dolciaria nel mercato statunitense dove è meglio conosciuta per i Tic Tac, le praline Ferrero Rocher, Nutella». L’acquisizione, come ricordato da Giovanni Ferrero, affianca le due ultime operazioni fatte dal Gruppo negli Usa per inglobare il cioccolato Fannie May e Harry London e la Ferrara Candy Company (tra i marchi le caramelle Trolli, Brach’s e Black Forest).Insieme ai brand Ferrero rafforza la sua base produttiva negli States acquisendo gli stabilimenti statunitensi di Nestlé «a Bloomington, Franklin Park e Itasca, in Illinois, con i dipendenti collegati alla divisione confectionery, continuando ad operare attraverso gli uffici di Glendale, in California, e le altre sedi proprie in Illinois e in New Jersey».

Per Lapo Civiletti, ceo del Gruppo Ferrero, «il nostro impegno nel trasferire valore ai consumatori e ai clienti nordamericani sarà ulteriormente rafforzato dall’arrivo nel nostro portafoglio di brand così potenti del confectionery e del mercato del cioccolato».


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FRANCESCA BASSO, CORRIERE.IT –

Tra gli oltre 20 marchi storici americani che entreranno a far parte della Ferrero ci sono Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, Raisinets, Wonka. In più il gruppo guidato da Giovanni Ferrero avrà il diritto esclusivo sul marchio Crunch negli Stati Uniti e sui brand di caramelle SweeTarts, LaffyTaffy e Nerds. Ora è ufficiale: Ferrero acquisirà da Nestlé il business dolciario statunitense per 2,8 miliardi di dollari in cash, l’operazione dovrebbe completarsi entro la fine del primo trimestre 2018.


Terzo produttore

Nel 2016 l’attività dolciaria negli Stati Uniti di Nestlé ha generato un fatturato di circa 900 milioni di dollari. Con questa acquisizione Ferrero, che è già la terza più grande azienda al mondo nel mercato del cioccolato confezionato (con vendite globali di oltre 12 miliardi di dollari), diventa ora il terzo produttore di dolciumi sul mercato americano dopo Mars e Hershey. Il mercato Usa da solo vale il 25% delle vendite di dolciumi al mondo. Il gruppo di Alba è già conosciuta negli Stati Uniti, oltre che per la Nutella — successo mondiale — per i Tic Tac: sono le mentine, nel lontano 1969, la porta d’ingresso nel mercato statunitense. Una presenza che negli anni ha visto aggiungersi le praline Ferrero Rocher, i marchi di cioccolato Fannie May e Harry London e di recente Ferrara Candy Company, acquisita da una società affiliata con un portafoglio di marchi che comprende le caramelle Trolli, Brach’s e Black Forest. Nel nostro Paese il mercato del cioccolato vale circa 2,5 miliardi di euro, ma negli ultimi tre anni si è ristretto. Sono però cresciute le esportazioni, che hanno segnato un rialzo del 22%, fino a toccare il 6,1% del mercato mondiale.

Gli stabilimenti

Ferrero acquisirà gli stabilimenti produttivi statunitensi di Nestlé a Bloomington, Franklin Park e Itasca, in Illinois, con i dipendenti collegati alla divisione confectionery, continuando ad operare attraverso gli uffici di Glendale, in California, e le altre sedi proprie in Illinois e in New Jersey. Il gruppo, che distribuisce i propri prodotti dolciari in 170 Paesi, conta già 30 mila dipendenti in giro per il mondo.


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REPUBBLICA.IT –

Dopo le indiscrezioni che sono arrivate via via nei giorni scorsi, ecco l’ufficialità: l’italiana Ferrero compie un importante passo di crescita nel mercato dolciario degli Usa e acquisisce le barrette di cioccolato dismesse dalla multinazionale Nestlè, per 2,8 miliardi di dollari (circa 2,3 miliardi di euro al cambio attuale).

Le attività in questione includono i marchi Butterfinger e Baby Ruth e stanno affrontando un periodo difficile dal punto di vista delle vendite. Nel 2016 l’attività dolciaria negli Stati Uniti di Nestlé ha generato un fatturato di circa 900 milioni di dollari. Nel portafoglio di Ferrero entreranno così più di 20 storici brand americani, tra i quali si possono citare anche 100Grand, Raisinets, Wonka e il diritto esclusivo sul marchio Crunch negli Stati Uniti così come i brand di caramelle SweeTarts, LaffyTaffy e Nerds.

Come notava Bloomberg di recente, l’acquisizione di Ferrero è una mossa rara se si guarda alla sua storia di espansione, sempre ponderata. Per l’azienda piemontese si tratta di un salto di qualità, che bissa l’acquisizione della Ferrara Candy che ha portato la quota di mercato di Ferrero negli Usa al 4,8%. Negli Usa, l’azienda di Alba è presente dal 1969.

Con questa operazione, Ferrero - spiega una nota del gruppo - "diventerà la terza più grande azienda dolciaria nel mercato statunitense dove è meglio conosciuta per i Tic Tac, le praline Ferrero Rocher, Nutella, nonché i marchi di cioccolato Fannie May e Harry London e per Ferrara Candy Company, acquisita recentemente da una società affiliata, con un portafoglio di marchi che comprende le caramelle Trolli, Brach’s e Black Forest".

Invece per Nestlé è il primo grande disinvestimento del ceo Mark Schneider, e un passo indietro dal business del cioccolato. Il futuro del colosso svizzero si concentrerà infatti su caffè e prodotti per animali, mentre la domanda di prodotti zuccherati è messa sotto pressione dai nuovi stili di consumo. 

A Ferrero andranno gli stabilimenti produttivi statunitensi di Nestlé a Bloomington, Franklin Park e Itasca, in Illinois, con i dipendenti collegati alla divisione confectionery, continuando ad operare attraverso gli uffici di Glendale, in California, e le altre sedi proprie in Illinois e in New Jersey.

Il presidente esecutivo Giovanni Ferrero ha commentato nella nota: "Siamo entusiasti di aver acquisito il business dolciario di Nestlé negli Stati Uniti d’America, che porta con sé un portafoglio eccezionale di marchi iconici ricchi di storia e di grande riconoscibilità. Ciò, combinato con l’attuale offerta Ferrero sul mercato americano, incluse le aziende recentemente acquisite Fannie May e Ferrara Candy Company, garantirà una gamma sostanzialmente più ampia, un’offerta più vasta di prodotti di alta qualità per i consumatori di snack al cioccolato, caramelle, dolciumi e prodotti stagionali da ricorrenza, oltre a nuove entusiasmanti opportunità di crescita nel più grande mercato dolciario del mondo".


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Nestlé: operazione con Ferrero solo brand dolciario in Usa 

Azienda "resta pienamente impegnata in attività cioccolato" (ANSA) - PERUGIA, 16 GEN - Riguarda "esclusivamente i brand del settore dolciario presenti negli Stati Uniti e non include i prodotti da forno Nestlé a marchio Toll House, un brand strategico e in crescita, che l’azienda continuerà a sviluppare", la cessione a Ferrero del business dolciario statunitense della multinazionale. Lo sottolinea in una nota la stessa Nestlé. L’azienda ha annunciato che "resta anche pienamente impegnata nella crescita delle altre attività internazionali di punta legate al cioccolato in tutto il mondo, in modo particolare il marchio globale KitKat". (ANSA). SEB 16-GEN-18 19:13 NNNN

Nestlé: operazione con Ferrero solo brand dolciario in Usa (2) 

(ANSA) - PERUGIA, 16 GEN - "In Ferrero abbiamo trovato una casa eccezionale per il nostro business dolciario americano, dove siamo sicuri potrà prosperare" ha commentato il Ceo di Nestlé Mark Schneider. "Allo stesso tempo - ha aggiunto -, questa operazione permetterà a Nestlé di investire e innovare nelle categorie in cui vediamo una forte crescita futura e dove deteniamo una posizione di leadership, come il pet care, l’acqua minerale, il caffè, gli alimenti surgelati e per l’infanzia". Il business dolciario di Nestlé US - si legge in una nota della multinazionale - rappresenta circa il 3% del fatturato di tutto il Gruppo Nestlé US. Con un fatturato di 26.7 miliardi di franchi svizzeri, gli Stati Uniti sono il primo mercato per Nestlé nel mondo. I prodotti dell’azienda - si legge ancora nella nota - possono essere trovati nel 97% delle famiglie statunitensi, grazie a brand come Purina, Nestlé Pure Life, Coffee-Mate, Gerber and Stouffer’s. L’azienda impiega 50.000 persone in più di 120 siti in tutti gli Stati Uniti, comprese 77 fabbriche e dieci centri di ricerca. (ANSA). SEB 16-GEN-18 19:22 NNNN


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FERRERO: COLDIRETTI, SVOLTA DOPO ADDIO A 3 MARCHI STORICI SU 4 

FERRERO: COLDIRETTI, SVOLTA DOPO ADDIO A 3 MARCHI STORICI SU 4 (9Colonne) Roma, 16 gen - Con l’operazione della FERRERO negli Usa è svolta per l’agroalimentare Made in Italy che ha visto passare in mani straniere tre marchi storici su quattro. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’acquisizione da parte del gruppo piemontese del business dolciario statunitense della Nestlé per 2,8 miliardi di dollari. Un’inversione di tendenza dopo che - sottolinea la Coldiretti - negli ultimi decenni gli stranieri hanno acquisito quote di proprietà nei principali settori dell’agroalimentare italiano, dalla pasta all’olio, dagli spumanti ai gelati, dai salumi fino ai biscotti. Uno shopping senza freno che è stato peraltro accompagnato solo da sporadiche azioni dell’Italia all’estero dove spesso - denuncia la Coldiretti - sono stati frapposti ostacoli. Il 2017 si è chiuso con il passaggio alla danese Royal Unibrew A/S di Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda dopo l’acquisizione da parte di Associated British Foods (Abf) di Acetum spa, principale produttore italiano dell’Aceto Balsamico di Modena Igp. Ma negli anni - conclude la Coldiretti - sono volati all’estero, tra gli altri, la birra Peroni, i gelati Grom, Antica gelateria del Corso e Algida, i marchi dell’olio Bertolli, Carapelli, Sasso, Sagra e Filippo Berio, la pasta Buitoni e la pasta Del Verde, i cioccolatini Perugina e Pernigotti, lo spumante Gancia, latte e formaggi di Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e delle Fattorie Scaldasole, i salumi Fiorucci e Rigamonti, l’Orzo Bimbo, i cracker Saiwa, le bibite San Pellegrino, i liquori Stock e le caramelle la Sperlari. (red) 161905 GEN 18


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Ferrero: Coldiretti, svolta dopo addio a 3 marchi storici su 4 = 

(AGI) - Roma, 16 gen. - Con l’operazione della Ferrero negli Usa e’ svolta per l’agroalimentare Made in Italy che ha visto passare in mani straniere tre marchi storici su quattro. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’acquisizione da parte del gruppo piemontese del business dolciario statunitense della Nestle’ per 2,8 miliardi di dollari. Un’inversione di tendenza dopo che - sottolinea la Coldiretti - negli ultimi decenni gli stranieri hanno acquisito quote di proprieta’ nei principali settori dell’agroalimentare italiano, dalla pasta all’olio, dagli spumanti ai gelati, dai salumi fino ai biscotti. Uno shopping senza freno che e’ stato peraltro accompagnato solo da sporadiche azioni dell’Italia all’estero dove spesso - denuncia la Coldiretti - sono stati frapposti ostacoli. Il 2017 si e’ chiuso con il passaggio alla danese Royal Unibrew A/S di Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda dopo l’acquisizione da parte di Associated British Foods (Abf) di Acetum spa, principale produttore italiano dell’Aceto Balsamico di Modena Igp. Ma negli anni - conclude la Coldiretti - sono volati all’estero, tra gli altri, la birra Peroni, i gelati Grom, Antica gelateria del Corso e Algida, i marchi dell’olio Bertolli, Carapelli, Sasso, Sagra e Filippo Berio, la pasta Buitoni e la pasta Del Verde, i cioccolatini Perugina e Pernigotti, lo spumante Gancia, latte e formaggi di Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e delle Fattorie Scaldasole, i salumi Fiorucci e Rigamonti, l’Orzo Bimbo, i cracker Saiwa, le bibite San Pellegrino, i liquori Stock e le caramelle la Sperlari. (AGI) Red/Ila 161905 GEN 18 NNNN 


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IL SOLE 24 ORE 19/10/2017 

Ferrero conquista i dolciumi e le caramelle Ferrara made in Usa e si rafforza sul mercato americano. La notizia è stata diffusa dai due gruppi nel corso della notte, accompagnata dagli statements dei due ceo. «Con questa acquisizione stiamo continuando ad aumentare la nostra offerta e la nostra presenza nell’importante mercato Usa» sottolinea Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del Gruppo. Il Ceo di Ferrara, Todd Siwak, spiega che «unire le forze con Ferrero ci dà l’opportunità di accelerare i nostri piani di crescita in Usa e nei mercati internazionali e di condividere le best practice».

Per Ferrero la via del rafforzamento sul mercato americano, dunque, passa attraverso una decisa diversificazione, il colosso di Alba, terza azienda al mondo nel settore della cioccolateria, entra dunque nel mercato delle caramelle gommose e dei dolci stagionali, come quelli destinati al periodo di Halloween. «Nuove categorie di prodotto con prospettive di crescita attraenti» ha spiegato Giovanni Ferrero commentando l’operazione.

Secondo punto interessante sta nelle dimensione dell’azienda acquisita, con ricavi stimati sul miliardo di dollari secondo il Chicago Tribune. Dunque per il Gruppo italiano si tratta di un salto dimensionale rispetto alle precedenti «prede». L’ultima acquisizione di Ferrero era stata proprio negli States, focalizzata sul settore del cioccolato, con l’acquisizione di Fannie May preceduta dai biscotti olandesi Delacre, dai cioccolatini inglesi della Thortons e dall’azienda produttrice di nocciole Oltan, un passaggio che ha aperto per Alba la fese delle acquisizioni rafforzando la filiera delle materie prime.

Ferrero è arrivata negli Usa nel 1969 con i confetti Tic Tac e sul mercato statunitense è conosciuta grazie ai Ferrero Rocher e alla Nutella. Negli States Ferrero ha aperto anche a Chicago un Nutella Cafè a Chigago, gestito direttamente dall’aziende, mentre la partnership con Eataly ha portato all’apertura dei due corner a brand Nutella di Ney York e Chicago, gestiti direttamente da Eataly.

La transazione, soggetta ai via libera regolatori, dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2017 e il valore dell’acquisizione non è stato comunicato. Il gruppo italiano ha registrato nell’ultimo anno fiscale ricavi complessivi per 10,3 miliardi, è presente in 170 Paesi e conta una forza lavoro di oltre 30mila persone in 53 nazioni. Ferrero acquisisce da un gruppo di private equity (L Catterton) e l’azienda scelta vanta una storia per certi versi simile a quella di Ferrero, è nata nel 1908 come un negozio di pasticcini e confetti aperto nel quartiere di Little Italy a Chicago (Illinois) dal panettiere italiano Salvatore Ferrara. Ferrero nasce nel 1946 come un laboratorio di pasticceria ad Alba, nel cuore del Piemonte.

Ferrero gestirà Ferrara come divisione separata e manterrà il quartier generale a Oakbrook Terrace, in Illinois. Quattro gli impianti di produzione, due in Illinois e due in Messico, con centri di distribuzione (uno in Texas, l’altro in Illinois) e un centro di ricerca e sviluppo (in Illinois) in capo a Ferrara e passati sotto il controllo di Ferrero.