Libero, 15 gennaio 2018
Dall’Arena a Pompei: quanto costa affittare un tesoro
La foto del fiorista a cavalcioni sul leone di marmo dello scalone della Reggia di Caserta ha scatenato mille polemiche. Stava sistemando l’allestimento per delle nozze da sogno, in barba al valore artistico della scalinata. Sessanta auto e minibus parcheggiati sul viale-giardino della residenza reale sono poi finiti persino in un dossier in Procura. Se le autorizzazioni per lo sfarzoso matrimonio dell’amministratrice delegata di Frankie Morello, Angela Ammaturo, nella storica dimora, hanno seguito l’iter previsto, si capirà più avanti. Si dice siano stati pagati 30mila euro di affitto.
Più che per il prezzo, oggi i beni culturali concessi in affitto per cerimonie ed eventi vari tornano nell’occhio del ciclone per questioni di sicurezza e tutela. L’arte ha bisogno di fondi, ben vengano i ricchi privati. Un limite, però, la legge lo mette. Il Codice dei beni culturali stabilisce infatti agli articoli 106 e 108 che Ministero, Regioni e altri enti pubblici possono concedere l’uso dei beni in loro consegna, quando però le finalità siano compatibili con la loro destinazione culturale. È il soprintendente a determinare il canone dovuto, garantendo conservazione e fruizione pubblica del bene. Ma quanto costa affittare un monumento per celebrare un momento della propria vita come le nozze, un diciottesimo compleanno o una festa di laurea?
NORD
I prezzi per affittare i monumenti e musei più belli della Penisola variano di molto. C’è chi ha scritto le tariffe sul proprio sito internet, per evitare malintesi, chi come la Pinacoteca di Brera prevede trattative individuali a seconda della tipologia dell’evento, del numero di persone e della complessità dell’allestimento. Tutti hanno un regolamento, tempistiche e moduli da onorare. Bisogna sempre sottostare a un processo di autorizzazione, così che l’interesse collettivo, pubblico e di salvaguardia venga tutelato.
Utilizzare l’Arena di Verona per un evento fino a oggi costava 40mila euro più Iva come minimo, più una percentuale sugli incassi in caso di concerti: il tariffario è in via di revisione, i prezzi potrebbero cambiare a breve.
Nel grande complesso tutelato dall’Unesco della Reggia di Venaria una tabella online certifica che bastano 3mila euro per un cocktail in giardino, 7.500 per una serata di gala e banchetti nel verde. All’interno, la sala più cara è la Galleria Grande: circa 25mila euro compresi di rimborso spese per una serata di gala o un banchetto per 600 posti a sedere.
In pieno centro storico a Bologna, a pochi passi da Piazza Maggiore, il rinascimentale Palazzo Ghisilardi è a disposizione per cocktail o buffet, nei giorni feriali o festivi, sia di giorno che di sera.
Per l’intera giornata il prezzo è di 2.440 euro in cortile, 6.100 a evento se si tratta di un ricevimento seduti. Sposarsi civilmente tra arte e spiritualità a Brescia, nella sala conferenze del Museo di Santa Giulia, costa dai 450 euro ai 650 euro a seconda se gli sposi sono o meno residenti in città.
CENTRO, SUD E ISOLE
A Roma, a Palazzo Barberini, possono far festa 240 persone nel Salone Pietro da Cortona, per un costo minimo di concessione di 3mila euro, da concordare in base a tipologia dell’evento, durata e numero degli invitati. Il Comune guidato da Virginia Raggi ha pochi giorni fa aggiornato le tariffe di utilizzo per convegni e rinfreschi nella antica via Biberatica dei Mercati di Traiano: dai 2mila ai 4mila euro oltre Iva. Stesse cifre per chi vuole fare un brindisi nel recentemente restaurato Teatro di Villa Torlonia.
Pare sia costato solo 5mila euro lo spazio antistante al Tempio di Segesta, in Sicilia, a una comitiva di americani che aveva organizzato una cena privata. Il tariffario della Regione Sicilia parla di cifre dai 5mila ai 10mila euro per i teatri antichi e dai 2 ai 5mila euro per i monumenti. Nell’affascinante Castel Sant’Elmo, a Napoli, i prezzi sono in aggiornamento. Se nessun diciottesimo o matrimonio viene autorizzato, ci assicurano, per meno di 3mila euro più il costo del personale e dei custodi è difficile poter accedere.
Anche il Salone da ballo del Museo Capodimonte sta rivedendo i suoi prezzi. In passato c’è chi ha pagato 25mila euro per una serata, oggi nel capoluogo campano a si attende la messa a reddito di diciassette edifici storici, moltiplicando le possibilità per eventi in una cornice artistica indimenticabile.